Under 15 femminile
03 Maggio 2025
Di Lello, Elshamy e Toschi, le rossonere che hanno deciso, a suon di parate e gol, la sfida contro l'Atalanta
Come il toro si accende quando vede rosso, così il Diavolo - fra le Giovanissime - fa quando vede nerazzurro. Quarto scontro, considerando Inter e Atalanta, quarta vittoria per le rossonere: basta, per modo di dire, lo stacco di testa di Elshamy, che vola in alto così come il suo Milan. Una Dea battagliera, trascinata da Fasoli e Valecchi e tenuta in piedi dalle parate di Arthur prima e Mino poi, non è bastata: le parate di Di Lello mantengono il vantaggio invariato fino al triplice fischio. E così, le ragazze di Sacchi iniziano una fuga "pogacariana" con un solo obiettivo, le finali.
Doppio passo e fuga: metaforicamente, ciò che ha fatto il Milan giovedì. Tre punti pesantissimi, quelli ottenuti nel derby al Konami Center: Dan e Toschi proiettano il Diavolo a ventiquattro punti e allontanano le inseguitrici, allontanano il Sudtirol, e soprattutto l’Atalanta, che oggi ha però l’occasione di riprendersi la testa della classifica. Dodici gol, quelli segnati dalla Dea contro il Real Vicenza: un bel biglietto da visita con cui presentarsi al Vismara, un messaggio che le rossonere devono saper cogliere. Quando manca poco alla fine dell’interregionale, nel girone B è tutto aperto.
Ma il Milan non ha la minima intenzione di lasciare spiragli: trascinata dal suo capitano, le rossonere di presentano alla porta di Arthur dopo centotrenta secondi dall’inizio del match. Un gran piazzato, quello tentato da Toschi, che si alza di poco sopra la traversa. Un lampo sveglia la Dea, decisa, dal canto suo, a rimettere tutto in discussione. E a capitano risponde capitano: ottima gestione di Bonacina, che appoggia su Fasoli; diversa porta, stesso risultato. La palla si alza sibila sopra il legno e si spegne sul fondo. Ma il veloce botta e risposta fra le due centrocampiste è l’espressione di una partita che, fin dai primi istanti, sembra non poter resistere sullo 0-0, anche se, nel primo quarto d’ora, sono i grandi interventi dei due portieri a togliere ogni speranza di vantaggio: Arthur su Serra e Di Lello su Fasoli, interventi diversi, ma che portano allo stesso risultato.
Le porte rimangono chiuse, serrate, fino al diciannovesimo, quando la diez di Sacchi, dopo aver aperto il derby, mette lo zampino anche contro le nerazzurre bergamasche. Non un gol, ma un assist per Toschi, che trova al centro Elshamy: incornata vincente della otto, che sigla così il vantaggio delle padrone di casa. Un gol che non cambia però il canovaccio tattico del match: 1-0 racconta il parziale, ma sul campo il sorpasso del Diavolo dovrà essere difeso nella ripresa.
E Dan, dopo tre minuti dall’inizio del secondo tempo, sembra poter difendere e, anzi, rendere più saldo questo vantaggio. Gran fuga della diciassette che, dopo aver saltato anche l’ultima pressione di Teri, non riesce però a inquadrare lo specchio. Ma il Milan ha messo un’altra marcia e, spinta e trascinata proprio dalla sua attaccante, cerca ora il raddoppio.
Una furia, quella del Diavolo, che col passare dei minuti sembra trovare una risposta sempre più organizzata della Dea, che ritrova metri di campo e va a centimetri dal pareggio: cross di Valecchi per Bonacina che, in spaccata, sfiora il palo lontano. Ma l’Atalanta c’è, e solo l’ennesimo intervento di Di Lello, decisiva sul piazzato della dieci ospite, tiene ancora davanti le ragazze di Sacchi. Un vantaggio che sta resistendo, ma che le bergamasche stanno mettendo seriamente in crisi. E così, alla fine dei venticinque minuti, è tutto ancora aperto in Via Dei Missaglia: la squadra di De Maria ha reagito e sta ora viaggiando forte, onorando quel "la maglia sudata sempre" che ha accompagnato l'ingresso delle nerazzurre.
Un nuovo 0-0, quello con cui si aprono i terzi venticinque minuti: non nel punteggio, ma in campo. Perché le forze fresche sul rettangolo verde ora sono tante, perché non serve né demoralizzarsi per lo svantaggio, né rasserenarsi per i tre punti che si avvicinano. E così, la seconda ripresa sembra raccontare un copione simile a quello del primo tempo. Cinque minuti di studio, cinque minuti di equilibrio, rotti dalla conclusione dalla distanza di Cappello, bloccata però da Mino.
Il Milan però sembra aver ripreso campo, sembra essersi ripreso il controllo della sfera, dopo aver sofferto nel secondo terzo di gara, e al quarto d’ora accarezza il 2-0. Fuga sulla destra di Colombo che trova al centro Carco: la sedici, dopo aver eluso la marcatura, conclude a botta sicura, trovando però una gran risposta dell'estremo difensore nerazzurro, che rimanda così ogni possibile discorso. Un conto con la fortuna che la subentrata di Sacchi apre al 10’ e non sembra riuscire a chiudere dieci minuti dopo, quando sugli sviluppi di punizione insacca il 2-0. Un doppio vantaggio che dura pochi, pochissimi secondi: l’arbitro vede un tocco di mano proprio dell'autrice del raddoppio e annulla così il centro rossonero. E così, la Dea si risveglia e nei cinque minuti finali cerca di azzerare la distanza nel punteggio, guidata, anzi trascinata, dalle punizioni di Valecchi, che però non riesce a riequilibrare l’incontro. E così, al triplice fischio, la gioia rossonera esplode: il Milan scappa, e non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Milan - Atalanta 1-0
RETI: 19’ Elshamy (M)
MILAN (2-1-4-1): Di Lello 8, Bestetti 7, Dan 6 (1’ tt Carco 7), El Shamy 8.5 (1’ tt Cappello 6.5), Magrini 7.5, Marinari 6.5 (1’ tt Colombo 6.5), Marti 7 (13’ tt Schense sv), Serra 6.5 (1’ tt Bertoni 6), Toschi 7 (16’ st Raso 6). A disp. Haxhiu, Fiore, La Rocca. All. Sacchi 8. Dir. Zangari.
ATALANTA (3-4-1): Arthur 7.5 (1’ st Mino 7), Teri 7, Vavassori 7 (1’ st Zonca 6), Bonacina 6.5 (1’ tt Colleoni 6), Corti 7 (1’ tt Locatelli 6.5), Valecchi 7.5, Boncioli 6 (9’ st Basile 6.5), Fasoli 7 (1’ tt Celaj 6), Roveda 8. A disp. Pisacane, Mazzoleni, Mozzati. All. De Maria 7. Dir. Folci.
ARBITRO: Incornaia di Crema 6.5
MILAN
Di Lello 8 Sempre concentrata, anche quando la palla sembra essere molto, troppo lontana per poterla impensierire: perché un’occasione può sempre arrivare, perché un tiro può sempre essere tentato. E ciò che succede a fine gara, quando Valecchi cerca di sorprenderla con una bella punizione, disinnescata dall’estremo difensore rossonero in due tempi.
Bestetti 7 Modo di giocare "Baresiano" il suo, sempre a protezione della porta rossonera: gestisce bene le uscite della compagna di reparto, incaricandosi della fase difensiva letteralmente da sola. Si allarga spesso sulle fasce, per aiutare a gestire le discese nerazzurre.
Dan 6 partita di sacrificio in cui trova pochi spazi, seguita come un’ombra dalle tre centrali nerazzurre. Eppure, quando le viene concesso un metro, ecco che quel minimo spazio se lo mangia: e ciò che succede a inizio ripresa quando si brucia la difesa ospite ma, in posizione precaria, non riesce a centrare il raddoppio.
1’ tt Carco 7 Non ce l’ha proprio fatta a chiedere indietro alla Dea - quella Bendata, non l’Atalanta - ciò che le è stato tolto prima dalla gran risposta di Mino e poi dall’arbitro. Ma, nonostante una sorte avversa, rimane la mole di occasioni creata anche nei minuti finali, quando le compagne si affidano a lei per ripartire e attaccare velocemente la porta nerazzurra.
El Shamy 8.5 Un fattore di questa corazzata è proprio la centrocampista, decisiva nella semifinale e nella finale dell'Annovazzi, decisiva già con le allieve decisiva anche in questa fase interregionale: la sua incornata non chiude matematicamente i discorsi qualificazione per il Milan, ma sicuramente l'1-0 di oggi sembra essere un passo dal sapore decisivo nella corsa alle fasi finali.
1’ tt Cappello 6.5 Il primo squillo rossonero è proprio il suo: bel tiro dalla distanza, che trova però un'altrettanto ottima risposta del portiere ospite. Uno sguardo in avanti che non deve però nascondere tutto il lavoro fatto dietro, dove sfrutta il suo fisico per ostacolare l’avanzata avversaria.
Magrini 7.5 Marcatura fissa sull’attaccante avversario? Check. Ottima gestione degli assalti del centrocampo nerazzurro? Check. E cosa manca? Beh, qualche bella uscita anche molto lontano dalla propria area di competenza, per recuperare il pallone nella meta campo ospite.
Marinari 6.5 Collante del centrocampo rossonero, dialoga bene con le compagne di reparto e riesce a fornire un contributo forse sottovalutato e non troppo vistoso, ma comunque decisivo a entrambe le fasi della manovra rossonera. Quantità.
1’ tt Colombo 6.5 Si apre con costanza, cercando di ritagliarsi spazi sulle fasce: il centrocampo è fitto ma lei è brava nell’attaccare ciò che viene lasciato libero. Così si legge perfettamente l’occasione che crea a metà del terzo tempo.
Marti 7 Dagli spalti si chiedono come sia possibile che a metà terzo tempo abbia ancora energia, nonostante il costante andirivieni sulla fascia di destra con cui riesce a dare copertura, ma anche a proporsi in proiezione offensiva, molto offensiva. Beh, a ben guardare, ci chiediamo un po’ anche noi come abbia fatto (13’ tt Schense sv).
Serra 6.5 Ancor prima di entrare nei campi a undici - dove forse il Milan arriverà presto, visto che le finali si giocano proprio in questa configurazione - si vedono le sue doti da esterno tutta fascia: gran capacità di rientrare, ma di attaccare anche la porta avversaria. Aveva deciso il derby al Vismara con una proverbiale fuga sulla destra, lo stava per rifare contro le altre nerazzurre.
1’ tt Bertoni 6 Meno spazi che riesce a trovare in avanti rispetto alla compagna di reparto: meno, appunto, non zero. Perché non appena il Milan riesce a ribaltare il fronte di gioco, eccola subito proporsi affianco a Carco.
Toschi 7 Il suo lavoro da mediano è quello che consente al Milan di gestire bene la palla della difesa e nello stesso tempo di trovare un filtro quando le avversarie provano a cercare spazi al centro. Ancora decisiva anche sul tabellino, non quello marcatori, ma quello assistman: pennellata perfetta al centro e incornata vincente che fa esplodere il Vismara.
16’ st Raso 6 Prosegue quel lavoro sottotraccia, ma estremamente importante, fatto dalla compagna che sostituisce. Meno spazi in avanti, stessa capacità di filtro davanti alla difesa. Continuità.
All. Sacchi 8 La sua è una squadra totale, per capacità e soluzioni: sa difendere bene, sa attaccare, sa soffrire e sa dominare. Le sue interpreti hanno qualità diverse, ma l'abilità di un tecnico sta anche nel vederle e sfruttarle al massimo. Quando, negli ultimi venticinque minuti, ridisegna la squadra, la prestazione del Milan si mantiene alta: perché? Perché il gruppo è forte, ma soprattutto è unito. Se questi sono i presupposti, il finale di stagione rossonero ha tanto da riservarci.
ATALANTA
Arthur 7.5 Puntuale, ogni qualvolta le rossonere tentano il cross nella sua area piccola: quella zona del campo è sua e questo è ciò che vuol gridare al mondo. E così le sue prese, alte o basse che siano, tengono in piedi la Dea, fino all'imparabile gol di Elshamy.
1’ st Mino 7 Un incredibile senso di sicurezza: è ciò che trasmette alla squadra e ai tifosi, che ogni qualvolta il Milan tenta l'affondo, si sentono tranquilli. «Tanto in porta abbiamo Mino», dicono i supporters nerazzurri. E, che fa la numero uno, disattende le aspettative? Giammai. Nel terzo tempo disinnesca i tentativi delle padrone di casa e il risultato rimane così in bilico.
Teri 7 Guida la difesa nerazzurra, come i pro player fanno su Fifa: come avesse un joystick, gestisce i movimenti del reparto arretrato, ma quando sale, sa come farsi riconoscere. L'arma in più sui corner della Dea, dove svetta fra le avversarie, non trovando mai però lo spazio "aereo" libero per rispondere all'incornata rossonera.
Vavassori 7 Quella doppia chiusura, in spaccata, su Elshamy, è l'apice di un primo tempo di grande lotta: caricata dal pubblico, non fa mai passare nulla, prendendosi anche i complimenti della tifoseria di casa, sorpresa da quanto il difensore sappia reggere l'urto dell'offensiva rossonera. Esce per infortunio dopo un primo tempo di fuoco.
1’ st Zonca 6 Fin dai primi istanti della sua partita sfrutta il fisico per cercare di contenere la velocità di Marti, davvero attiva sul suo lato di competenza. Esce con costanza proprio sull'esterno rossonero, con cui ingaggia una lotta che continua anche quando, nel terzo tempo, proprio su quella fascia arriva Bertoni. Alla freschezza della subentrata di Sacchi risponde con la garra.
Bonacina 6.5 Condottiero spirituale di questa squadra, è proprio lei a dare la carica alle compagne. Onora la fascia di capitano proprio così. Ma la sua non è solo una partita da mental coach: tatticamente, è proprio il suo modo di interpretare il ruolo a permettere alla Dea di cambiare pelle velocemente. Si alza nei momenti di maggior pressione, ma si abbassa sulla linea dei centrocampisti quando serve aiutare nel contenimento.
1’ tt Colleoni 6 Pochi spazi, tanta corsa per l'esterno di De Maria, che prova a fornire il suo contributo alla fase offensiva nei concitati minuti finali della sfida. Con un Milan molto abbottonato, però, fatica nel dar sfogo alla sua velocità.
Corti 7 Un ultimo baluardo, l'ultimo guerriero a difesa della porta nerazzurra: e proprio come nell'omonimo film il motto della casata Malfete è «Il coraggio è il nostro credo», così sembra essere anche il suo, che rimane spesso come the last defender.
1’ tt Locatelli 6.5 Questo credo portato avanti da Corti viene perfettamente impersonificato dalla sua prestazione. Una dimostrazione? Quella diagonale difensiva con cui, all'ultimo momento, chiude su Carco lanciata a rete.
Valecchi 7.5 Prova in tutti i modi a vedere il suo nome su qualche tabellino: prima quello degli assistmen, in cui non entra per centimetri, poi quello dei marcatori. Ed è proprio in questo che ci sono le maggiori chance di incontrare la dicitura "Valecchi", vicino a quella "eurogol". Solo una scatenata Di Lello le nega questa gioia.
Boncioli 6 Viene ingabbiata dal trio Bestetti - Magrini - Toschi, che le concede pochissimo. Questo però non la ferma: vuole aiutare la sua squadra, a prescindere da quale sia il suo ruolo naturale. Ed eccola, anche lontana dalla porta, a dialogare con le compagne. Sacrificio.
9’ st Basile 6.5 Uno spazio, quello che trova Boncioli - o meglio, che non trova - che nemmeno col suo ingresso aumenta. Un'idea simile, quella di abbassarsi molto e di sfruttare la sua tecnica per aiutare la Dea. E "tecnica" e "Basile" son due parole che insieme stanno molto bene.
Fasoli 7 Ting, è scattata l'ora di inserirsi: ed eccola arrivare da dietro, e tentare subito la conclusione. È questa la qualità che spicca, è questa anche l'arma che tenta la Dea. Pochi centimetri prima e una gran Di Lello poi le negano la gioia del gol.
1’ tt Celaj 6 Nella bolgia finale, cerca di dare ordine all'Atalanta, ma, al momento giusto, eccola uscire dall'ombra e mettersi sotto i riflettori: a fine ripresa, in area rossonera, tenta l'eurogol, non riuscendo però a impattare al meglio col pallone.
Roveda 8 Come possiamo spiegare la sua onnipresenza in campo? Forse con un superpotere: supervelocità o manipolazione del tempo? Doctor Strange o Flash? Chissà, ma quel che conta è il modo in cui aiuta e supporta tutte le fasi della Dea. Un secondo prima la trovi sulla fascia, un attimo dopo in copertura ad aiutare il reparto più arretrato. Aldilà della spiegazione - sia essa umana o divina - quel che è certo è il contributo dato alla squadra.
All. De Maria 7 La sua Atalanta esce dal campo a testa alta, altissima: perché ha lottato, e di questa battaglia deve essere orgogliosa, anche se il punteggio non la premia. Non è facile mettere in difficoltà la corazzata rossonera, ma l'organizzazione mostrata dalla Dea è parsa tanta: non banale, visto il risultato e visto quanto il rischio di uscire sul più bello è alto, ma la concentrazione è stata sempre alta. Ora c'è bisogno dell'ultimo sforzo, perché la seconda piazza è ancora possibile.
ARBITRO
Incorvaia di Crema 6.5 Partita senza particolari scossoni arbitrali: nessun episodio clamoroso, decisioni che sembrano quasi sempre corrette. Paga, forse, un po' il nervosismo dei minuti finali, che non riesce del tutto a tenere sotto controllo.