Promozione Femminile
23 Maggio 2025
PROMOZIONE FEMMINILE RHODENSE · Le ragazze di
«Siamo chi siamo... E nessuno ci toglie il diritto di crederci fino in fondo», la frase che ha accompagnato la penultima gara della Real Trezzano con l'USSA Rozzano. Sono state tante nel corso della stagione, quelle espressioni che guidavano gli allenamenti delle giallonere, che creavano la giusta motivazione fra le ragazze di Germinario. Come quella che ha accompagnato la settimana di avvicinamento alla sfida conclusiva del campionato: «La forza di una squadra si misura da come canta». E alla fine, come Bud Spencer in "Lo Chiamavano Bulldozer" - film da cui il tecnico giallonero ha estrapolato questa frase - Germinario si prende la sua corona: nessun Kempfer di fronte, ma una certezza. La società di Marco Serviddio si aggiudica, al primo tentativo, il passaggio in Eccellenza. Una sfida, un testa a testa emozionante e «faticoso a livello mentale», quello che racconta il Girone A di Promozione: perché la Rhodense è rimasta aggrappata alla testa della classifica fino alla penultima giornata, quando il riposo delle arancionere ha consentito al gruppo del tecnico ex Pro Sesto un primo posto, che si è fatto definitivo a casa delle Milan Ladies.
Un progetto nuovo, ma con ambizioni importanti fin da subito: un tecnico con grande esperienza, una squadra forte, per risultare competitive fin dalla partenza. È così che il Real Trezzano si è presentato nell'universo del femminile lombardo. Un arrivo, quello di Germinario, quasi casuale: «Io non avevo pianificato di allenare quest'anno, soprattutto per questioni logistiche: l'energia del presidente mi ha colpito. Mi ha detto "dai prova, fai due allenamenti e vedi". E poi ho deciso di restare: questo gruppo è fantastico». E proprio in quel gruppo che tanto ha colpito il tecnico giallonero il club di Trezzano ha trovato la sua forza. Un nucleo di esperienza proveniente dall'Idrostar di Eccellenza e innesti dal Pontevecchio che si sono ben integrati.
Un dualismo con la Rhodense in campo, in classifica, ma anche nell'idea fondativa delle due rose. Squadra più matura ed esperta quella giallonera, estremamente giovane e ricca di talento quella di Recchia. «Noi e loro siamo squadre con ambizioni importanti: due rose che si sarebbero serenamente salvate in Eccellenza. Tecnicamente siamo simili, ma io nell'ultima sfida ho visto nelle mie ragazze lo sguardo di chi si era già trovato a gestire quella pressione». E alla fine, la scelta ha pagato. Perché la Real vola nel massimo campionato regionale, dove vuole a tutti i costi rimanere.
Il progetto, infatti, non vuole fermarsi qui: un monito chiaro, quello di procedere un passo alla volta, senza alcuna mossa azzardata e frettolosa. Un processo di affermazione che deve attraversare alcune tappe, come quella del vivaio. Una necessità, secondo l'ex Pro Sesto: «Secondo me è necessario costruire un settore giovanile, l'ho detto anche al Presidente: è ciò che ti porta a creare un gruppo unito, senza doverti trovare costretto a prendere giocatrici dalle altre squadre. È questo, secondo me, il vero obiettivo al momento».
E a livello sportivo, quali potrebbero essere i target? Nessuna promessa, solo la voglia di costruire una rosa che possa giocarsela con tutte: le premesse, però, sono buone. «Abbiamo già preso quattro giocatrici, e contiamo di muoverci sul mercato. Però voglio essere chiaro, da parte nostra non vogliamo mandare via nessuno». Ma il Real potrà contare anche e soprattutto sul proprio tecnico: «Io sono intenzionato a rimanere. Serviddio mi ha fatto molte rassicurazioni, dicendo di fidarmi delle persone che operano a Trezzano. Sarà anche una prima volta: non sono mai riuscito ad allenare lo stesso gruppo per due anni consecutivi. Voglio vedere come cambierà l'esperienza in panchina con una squadra con le mie idee di calcio già assimilate».