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Coppa Promozione Femminile

La rivincita del campionato vale una finale di coppa tutta da vivere: la meglio gioventù bergamasca è tutta qui

All'Uesse Sarnico basta la zampata di Valtorta per piegare un Cavenago volenteroso; per le ragazze di Chiari ora è sfida alla Rhodense

Eleonora Valtorta piega il Cavenago: Sarnico, missione compiuta

Uesse Sarnico, Coppa Promozione Femminile: Eleonora Valtorta

Nel più bello dei pomeriggi di maggio, il calcio ci regala ulteriori scampoli di bellezza eterea. A Cavenago si scrive la storia: il Sarnico è in finale di Coppa Lombardia. Lo fa con il carattere, con le idee, con il desiderio di scalare le vette più alte. Ciò che è nell'indole delle grandi squadre, che è prerogativa principe delle grandi imprese. Ciò che è sintesi dei novanta minuti dello Scirea, risolti e indirizzati verso Bergamo dalla zampata vincente di Valtorta. Regina per un pomeriggio lungo una vita, che vale l'ultimo atto della competizione. Ad attendere i sogni orobici, adesso, la Rhodense vittoriosa sulla Rivanazzanese.

EQUILIBRIO

Domenica. Sole avvolgente e ventate di speranza. Risuona un credo: vincere. Per arrivare lì, dove solo i grandi imprimono la propria firma: in finale. C'è una Coppa da conquistare, c'è un pezzo di Lombardia da colorare con la gioia e la consapevolezza di aver lottato. Prima ancora, però, c'è un'altra battaglia da vivere sulla pelle: Cavenago e Uesse Sarnico lo sanno bene. Benissimo. Si sono già incontrate in campionato, spartendosi la posta in palio: successo bergamasco all'andata, trionfo giallorosso al ritorno. Quest'ultimo, il turning point del torneo, perché ha di fatto azzerato le possibilità di successo orobiche. In favore del Monza di Monica Iustoni, che oggi stacca la spina e osserva da neutrale la contesa di un trono ambito. Aperta su più fronti, perché dall’altro lato del tabellone la Rhodense procede spedita.

Ma non è il momento di pensare al domani, dicevamo. Allo "Scirea", infatti, i ritmi sono già caldi. Bollenti, come suggerisce il termometro. Allietati dal ricordo di Nino Benvenuti, prontamente riportati a temperatura ottimale direttamente sul campo. Rotola la sfera, si parte. Ed è il Sarnico a imporre il proprio credo, fatto di possesso, sinergie, triangolazioni e presenza fisica nella metà campo avversaria. Indubbiamente piacevole alla vista, meno efficace nei pressi di Chiesa. Subito chiamata in causa al minuto 13: la botta di Vincenti appare innocua, ma il pallone le sfugge di mano e dovrà ingegnarsi per arpionarlo e scongiurare lo svantaggio. Occasione che rompe gli indugi, trasportando l'inerzia del match sul fronte orobico: le ragazze di Chiari hanno concetto, desiderio e palesano un netto vantaggio atletico rispetto al Cavenago. Che, dal canto suo, fatica tremendamente a costruire gioco, affidandosi ad una quasi spasmodica ricerca della traccia verticale. Spesso condotta con frettolosità e imprecisione. Le giallorosse si applicano in ripiego, lottano nei duelli, ma mancano in strappi, iniziativa e velocità di pensiero. Prerogative che, al contrario, animano le iniziative della sempre energica Valtorta, 11 di casa Sarnico dal mancino raffinato e dal guizzo spensierato. Il meteo affligge il fiato, non lo spirito: proprio dal talento ospite nascono le chances più nitide. In primis, un bel sinistro a giro dalla distanza, che costringe Chiesa al volo d'angelo proprio allo scoccare della mezz'ora. In seguito, un tentativo debole da posizione favorevole bloccato dal numero uno di casa. Brava a distendersi, poco dopo, anche sul destro di Avigo.

Insomma: agli ospiti manca solo il gol. Lo dimostra non solo la mole di incursioni prodotta ma anche, e soprattutto, l'atteggiamento propenso al sacrificio e sempre rivolto all'offesa che ha caratterizzato i 45 minuti iniziali. Lucidità e prontezza che limitano l'estro cavenaghese, fermo alle flebili cartucce sparate da Amoroso e Turrini in uscita dal cooling break, e che mandano fuori giri i suoi interpreti, in ritardo nelle chiusure e imprecise nei disimpegni. Si conclude così un parziale intenso, con poche emozioni ridistribuite in uno 0-0 che, a conti fatti, sta stretto al Cavenago. Seppur ancora per poco...

VALTORTA SPACCA LA PARTITA: SARNICO IN DIREZIONE STORIA

Non cambia la sostanza allo scoccare del secondo parziale: è sempre il Sarnico a scagliare pietre. Che, a lungo andare, pesano come macigni per un Cavenago volenteroso, ma fin troppo poco incisivo in zona di rifinitura. La prima occasione, infatti, è di fattura giallorossa: Turrini imbecca Lambertini, il cui cross in direzione Iacono non trova fortuna. Qualche giro d'orologio più in là ed è la stessa Turrini a impegnare Genchi, che ben respinge il tentativo ravvicinato della numero 9 di casa. Parallelamente, Brambilla ne cambia subito due, inserendo fisicità con Consonni e Rivetta. E la squadra, quantomeno in avvio, sembra poter impensierire la retroguardia orobica. Non cambia però l'idea di base: il lancio profondo resta l'arma più utilizzata. Di conseguenza, ed è l'altro lato della medaglia, non cambia nemmeno il parziale: si resta 0-0. In bilico, non tra miti e falsi dei, ma tra il Sarnico e la sua forza di volontà, vero ago della bilancia. A lui l'ultima parola. Anzi: alla sua lei. Eleonora Valtorta.

Minuto 55. L'azione si sviluppa sulla sinistra, dove sgasa Avigo. Inarrestabile anche per la navigata Basciu, classe 1981, lasciata sul posto senza diritto di replica. A vincere uno scontro generazionale è la classe 2008 ospite, che arriva sul fondo e disegna il cross rasoterra. Eccola, Valtorta: lasciata libera, colpisce e affonda il Cavenago. Un gioco da... ragazze. Quelle terribili di Chiari, che perseverano: non ne hanno abbastanza. Ma hanno al contempo la percezione del rischio e non si fanno travolgere dalla frenesia di chiudere i conti. Dunque imparano a soffrire insieme, stringono denti e linee, ripartono all'unisono e riducono al minimo i pericoli. Anche nel finale, elettrico, edulcorato da capovolgimenti di fronte e pathos, ben gestito nei contenuti adrenalinici. Gli stessi che il Cavenago non riesce a cavalcare, pur mostrando grande orgoglio. L'unico motivo di cui andare fieri, in un pomeriggio che la storia ricorderà come nefasto. Perché non succede più nulla fino al triplice fischio di Bozzetti: il Sarnico può finalmente festeggiare un traguardo iconico.

IL TABELLINO

CAVENAGO-UESSE SARNICO 0-1
RETI: 10' st Valtorta (U).
CAVENAGO (4-3-3): Chiesa 7, Basciu 6 (22' st Tufano sv), Lambertini 6, Amoroso 6.5, Iacono 6.5, Lonati 6.5, Boschini 6, Mantovani 6 (1' st Consonni 6.5), Turrini 6, Stucchi 6 (1' st Rivetta 6.5), Colombo Elisa 6.5. A disp. Bonanomi, Toccafondi, Manzillo. All. Brambilla 6. Dir. Brambilla.
UESSE SARNICO (4-3-1-2): Genchi 7, Marcandelli 7, Laffranchi 7.5, Baloumi 7 (28' st Gherdevich 6), Battistini 7.5 (21' st Monceri sv), Chiari 7, Avigo 7.5 (21' st Celestini sv), Zucchini 7, Vincenti 7 (38' st Acerbis sv), Cirillo 7, Valtorta 8. A disp. Rizzi, Nesi, Corona, Goffrini, Montanari. All. Chiari 8. Dir. Pelis.
ARBITRO: Bozzetti di Crema 7.5
AMMONITI: Consonni (C), Vincenti (U).

LE PAGELLE

Cavenago

Chiesa 7 Qualche errore nel gioco con i piedi, ma sventa almeno tre minacce mostrando, al contempo, grande sicurezza nelle uscite.
Basciu 6 Nel primo tempo appare spaesata e spossata. Cresce nella ripresa, prendendo campo. Ma Avigo ne ha di più e, in occasione del vantaggio orobico, la lascia sul posto.
Lambertini 6 Partita di contenimento, non riesce a discendere sulla sinistra.
Amoroso 6.5 Non ha nel passo la dote maggiore ma, dalla sua, può contare su una grande forza di volontà. Parte dalla sinistra, prova a legare il gioco e a cambiare fronte, ma non incide.
Iacono 6.5 Tante sbavature, ma nel complesso lotta e cerca di ridurre al minimo i rischi.
Lonati 6.5 Primo tempo in sordina, secondo affrontato di petto. Personalità, prova a spronare le compagne. Non molla.
Boschini 6 Poco presente, a tratti anonima, nonché innescata sulla destra con il contagocce.
Mantovani 6 Fa un bel lavoro, perché è l'unica che cerca la profondità. Ma Brambilla la cambia subito.
1' st Consonni 6.5 Ottimo ingresso, spigliato. Dà una grande mano in mezzo, infondendo sostanza.
Turrini 6 Tanto lavoro sulla verticale, pochi palloni puliti, pochissime chances nitide. 
Stucchi 6 Si adopera in fase di ripiego, nulla più.
1' st Rivetta 6.5 Così come Consonni, entra bene e, difatti, il Cavenago inizia il secondo tempo con un piglio diverso.
Colombo 6.5 Si impone al centro della difesa. Solida, da lei passa poco o nulla.
All. Brambilla 6 Smarrimento probabilmente accentuato dal caldo, non un toccasana per gambe e spirito. Ma meteo avverso a parte, il Sarnico ha dimostrato maggiore convinzione sotto ogni aspetto del gioco. Il Cavenago, a conti fatti, non ha mai davvero impensierito Genchi.

Uesse Sarnico

Genchi 7 Parata salva-risultato su Turrini, poi si dedica ad interventi di routine. Molto efficace.
Marcandelli 7 Gioca a trazione offensiva, spingendo con grande gamba. Ed è applicata anche dietro. In una parola: solida.
Laffranchi 7.5 La fascia sinistra è di sua competenza: da lei non si passa. Prende campo, si propone, ha ottimi guizzi.
Baloumi 7 Sicura nella gestione del pallone, mostra ottimo controllo dei suoi mezzi tecnici. Quando può, si getta in avanti.
28 ' st Gerdevich 6 Utile per spezzare il ritmo. Tiene il pallone e guadagna falli.
Battistini 7.5 Attenta, concede pochissimo e mostra grande leadership.
Chiari 7 Si spartisce bene le mansioni con Battistini, costituendo un'armonia inscalfibile.
Avigo 7.5 Energia al potere! Si muove su tutto il fronte offensivo, converge per vie centrali, sgasa sulla sinistra e confeziona l'assist della storia. Promossa.
Zucchini 7 Recupera palloni, li ripulisce, li smista. Tanta sostanza e qualità.
Vincenti 7 Non segna ma sportella, fa salire la squadra, permette alle mezze ali di prendere campo. Nel momento del bisogno, spezza il ritmo con furbizia, prendendosi falli preziosi.
Cirillo 7 Si fa apprezzare soprattutto per l'applicazione propugnata in fase di ripiego: una manna dal cielo per Chiari.
Valtorta 8 MVP. Guizzi, tecnica, spensieratezza e il gol che vale tantissimo.
All. Chiari 8 La partita di Cavenago è manifesto di un calcio che funziona, promulgato da una realtà in continuo divenire. Freschezza, idee, desiderio: così si cresce e così si vince. Non c'è età che tenga, se osi.

ARBITRO

Bozzetti di Crema 7.5 Non sbaglia niente. Fermo sulle sue decisioni, seda ogni tipo di polemica con grande lucidità e conformità. E poi, lascia giocare: giusto così.

LE DICHIARAZIONI

Brambilla taglia corto, Chiari si prende una rivincita: di seguito, le dichiarazioni dei due allenatori a fine partita.

«Partita giocata sottotono rispetto agli altri scontri contro il Sarnico. Hanno creato più di noi, poi il gol è frutto di un episodio. Abbiamo cercato di riprendere la gara, non ci siamo riusciti ma devo complimentarmi con le mie ragazze. Ripartiamo da dove siamo arrivati: siamo partiti da zero, vogliamo fare ancora meglio. Cos'è cambiato rispetto al match di campionato? Noi soffriamo molto il caldo, a livello fisico ne risentiamo. Loro hanno fatto un'ottima gara, nient'altro da dire», ha dichiarato Brambilla, tecnico del Cavenago.

«Il Cavenago è un'ottima squadra e lo sapevamo. Sono molto organizzati: in campionato abbiamo sofferto sicuramente l'atmosfera caldissima che si era creata, data anche la nostra giovane età. Oggi sapevamo cosa dovevamo fare, eravamo cariche e volevamo prenderci una rivincita. Sono contentissimo. Quale aspetto elogio? Non è stata una partita semplice da preparare, ma l'abbiamo vinta proprio come l'avevamo preparata. Sapevamo che provando ad andare sulla verticale potevamo fare male. Ma sono contento della gestione complessiva del gioco: abbiamo fatto le cose giuste con modi e tempi giusti. Dove nasce questo percorso? In stagione abbiamo perso solo due partite. Ma le ragazze sono state bravissime a fare gruppo, a capire i loro valori e tutto lascia presagire il meglio per il loro futuro», ha concluso Chiari, allenatore del Sarnico.

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