La presentazione
27 Maggio 2025
Il Pavia Calcio 1911 è pronto a scrivere una nuova pagina della sua storia: il calcio femminile. Un progetto svelato in una conferenza stampa carica di entusiasmo, tenutasi lo scorso giovedì 22 marzo alla presenza del dg Antonio Dieni e del neo ds Alessandro Albani, ex Pavia Academy protagonista dell’ascesa del club fino alla Serie B.
“The Same Identity” è lo slogan scelto per questa nuova avventura: la società punta a dare spazio al talento delle ragazze, aprendo le porte a un futuro più inclusivo con un forte legame col territorio. Le parole di Dieni sono un chiaro manifesto d'intenti: «Giusto che anche le bambine possano ambire a vestire la maglia del Pavia. È stata una forte richiesta dei genitori, che abbiamo accolto con entusiasmo insieme ad Alessandro Albani». Dieni non nasconde tuttavia le difficoltà strutturali che ancora caratterizzano il calcio femminile in Italia, ed è consapevole delle grandi differenze che ancora lo separano da quello maschile: «I settori giovanili e le prime squadre non sono così in crescita, perché il divario fra la Serie A e le altre categorie è veramente notevole. In Federazione stanno lavorando per migliorare, ma c'è ancora tanto da fare per colmare la distanza». Nonostante ciò, l’obiettivo del Pavia è chiaro: costruire un progetto sostenibile, duraturo e fortemente radicato sul territorio.
Come afferma il direttore sportivo Alessandro Albani, la missione sarà quella di creare una realtà competitiva a partire dal bacino locale: «Punteremo su ragazze di Pavia, per dare la città alle sue persone. Vogliamo creare un gruppo misto fra giocatrici storiche di maggiore esperienza e giovani di talento». Un altro segnale importante - nell'ottica di quella “Same Identity” che sta alla base di tutto - arriva dalla scelta della sede delle partite: proprio come la prima squadra maschile, anche la femminile disputerà le proprie gare casalinghe allo stadio “Pietro Fortunati”, cuore del calcio pavese. Dieni non ha rivelato da dove partirà la prima squadra: «Inizieremo dalla categoria che ci verrà data, non diremo ancora qual è, ma abbiamo fatto le richieste. Se non ci dovessero dare la matricola più alta che abbiamo in mente, cercheremo di raggiungerla sul campo. L'importante per noi è partire con un settore giovanile, che possa poi avere uno sbocco in una juniores e in una prima squadra».