Serie B Femminile
30 Maggio 2025
Anche l'ex stella della Rappresentativa Letizia Galdini tra le firmatarie della lettera aperta
Una la Serie C l'ha rincorsa fino all'ultimo, parliamo della Pro Sesto con tutte le recenti vicissitudini; l'altra la ritroverà dopo una retrocessione dalla B che - alla luce della lettera aperta firmata dalle giocatrici - fa suonare un forte campanello d'allarme a Pavia. Un messaggio che suona come un grido d'aiuto da parte delle ragazze, direttamente dall'interno di un club che nelle ultime stagioni è stato assoluto protagonista della scena lombarda.
Siamo le calciatrici del Pavia Academy, scriviamo questa lettera con amarezza, delusione e stanchezza. Dopo mesi di silenzio, promesse non mantenute e situazioni sempre più insostenibili, non possiamo più tacere. Non siamo state pagate regolarmente durante l’anno e attualmente siamo in attesa dei pagamenti da gennaio. Abbiamo continuato ad allenarci, a giocare, a rappresentare questa maglia con dignità e rispetto. Abbiamo dato tutto sul campo, mettendo spesso da parte la nostra vita privata, gli studi, le famiglie e cercando di incastrare gli orari lavorativi con gli impegni sportivi per poter sostenere una vita degna. E in cambio? Nessun riconoscimento, nessuna tutela, nessuna retribuzione per il nostro lavoro. Stiamo parlando di diritti. Di rispetto. Di lavoro non retribuito. Questa non è solo una mancanza nei nostri confronti come atlete, ma è un segnale grave per tutto il movimento del calcio femminile. È una situazione che non può più essere considerata normale. Abbiamo chiesto spiegazioni, abbiamo aspettato, abbiamo cercato di essere comprensive e di avere un confronto diretto con la società senza ottenere risposta. Ma la pazienza ha un limite.
Come se non bastasse, abbiamo dovuto affrontare le trasferte lontane in condizioni non compatibili con l’impegno richiesto dalla categoria: Trasferte a 800km svegliandoci alle 5 del mattino e tornando a notte inoltrata, ritrovandoci a mangiare il pranzo pre-partita sulle tribune del campo da gioco, o ancora affrontare una delle trasferte più lontane viaggiando in auto grazie alla disponibilità dello staff. Riteniamo inoltre inaccettabile l’assenza di assistenza sanitaria appropriata e tempestiva, mettendo a rischio la salute e la carriera delle calciatrici.
Non è giusto che chi porta avanti una squadra, una società, un progetto sportivo, pretenda impegno e risultati senza dare nulla in cambio. Chiediamo pubblicamente che la società risponda, che vengano saldati gli stipendi arretrati e che venga rispettata la nostra dignità di atlete donne.
Non vogliamo più restare in silenzio. E ci auguriamo che chi ha il potere di fare qualcosa – dirigenti, istituzioni sportive – ascolti questa voce. Con il cuore in mano e con la passione sfrenata per questo sport, l’unica che ci ha spinto a portare a termine questa stagione, vogliamo ringraziare lo staff che è sempre stato dalla nostra parte affrontando queste difficoltà con noi. Sperando, un giorno non troppo lontano, che le calciatrici del futuro e le bambine che si appassioneranno a questo sport non debbano mai trovarsi in difficoltà in quanto donne nel poter trasformare la propria passione in un lavoro.
Firmato, Le calciatrici del Pavia Academy
Poco dopo la diffusione della lettera delle giocatrici, la società Pavia Academy ha replicato con un comunicato ufficiale:
Pavia Academy SSD, in riferimento ad un comunicato, a cura di alcune atlete della prima squadra, apparso sui social e ripreso da alcuni media online, precisa che la Società, ha sempre operato con attenzione e profondo rispetto e prende atto di questa comunicazione, comprendendo il disagio che traspare.
Pavia Academy SSD ha sempre onorato gli impegni nei confronti dei propri tesserati e continuerà a farlo, senza alimentare polemiche e rispettando l’operato di tutte le persone che, in questi anni, hanno contribuito al conseguimento dei prestigiosi risultati raggiunti e di cui abbiamo gioito insieme.