Primavera Femminile
03 Giugno 2025
«Guarda quella ragazza con la numero 6, sembra Iniesta». Effettivamente basta osservarla per qualche minuto: statura contenuta, gran dinamismo, tecnica importante, classe infinita. Si muove a centrocampo, ha un tocco di palla da favola ma anche un'intelligenza tattica fuori dal comune. Piede e testa, insomma: con il suo mancino fa girare la squadra e non solo, con il suo cervello gestisce il gioco di una Fiorentina che ora si trova a un solo passo da un grande traguardo. Quale? La vittoria della Coppa Italia Primavera, con la finale che si giocherà domenica alle 17:00 a Tirrenia contro la Juventus. Per arrivarci, le sue giocate sono state fondamentali.
Andrés Iniesta Luján nasce a Fuentealbilla l'11 maggio 1984. Maya Cherubini - perché di lei stiamo parlando - viene al mondo più di 20 anni dopo, il 14 maggio del 2007. 18 anni appena compiuti quindi, e un primo anno con la maglia della Fiorentina da incorniciare. Diventata presto punto di riferimento nel 3-4-2-1 dell'allenatore Nicola Melani, ha avuto i suoi picchi di rendimento proprio in Coppa Italia, ed è suo il primo dei due gol con cui la Viola domenica pomeriggio si è sbarazzata dell'Inter, eliminando i nerazzurri dalla competizione in semifinale. Nove minuti, tanto ci ha messo Maya a mettere in discesa la partita, con un gol che è un mix di intelligenza, astuzia e tecnica. Intelligenza: per capire che sulla costruzione dal basso dell'Inter si poteva provare a intervenire. Astuzia: per intercettare il tentativo di passaggio di Martinelli a Robino. Tecnica: per battere il portiere nerazzurro con un raffinato rasoterra mancino che passa sotto al corpo dell'estremo difensore andando poi a depositarsi in fondo alla rete. Una giocata decisiva che ha aperto il 2-1 con cui la Fiorentina si è poi imposta al triplice fischio: dopo il gol di Cherubini il raddoppio di Pieri, poi quello nella ripresa di Lucrezia Sasso che riaccende le speranze dell'Inter ma non cambia le sorti del match. Adesso la Coppa è a una sola curva di distanza, e Maya di coppe se ne intende eccome. Il motivo? Ne ha già alzata una, e da capitano, con la Roma Under 17 due stagioni fa. L'obiettivo è farlo di nuovo.
Maya Cherubini riceve dalle mani di Vito Tisci la coppa dello Scudetto Under 17 nella stagione 2022-2023
Già, la Roma. Una storia d'amore interrottasi sul più bello, ma di tempo per i rimpianti non ce n'è mai stato: figuriamoci per Maya, che dopo 5 anni in giallorosso ci ha messo comunque pochissimo a calarsi nella sua nuova avventura con la maglia della Fiorentina. La personalità non le è mai mancata (nella semifinale contro l'Inter ha giocato ancora una volta da vera e propria leader e non solamente tecnico), ed è stata una delle caratteristiche che avevano convinto la Roma a prenderla quando l'ha vista nella ASD Arsenal Giochiamola Sempre, piccola società della zona nella quale è cresciuta. Tra il fiume Tevere a ovest e via Cristoforo Colombo a est, esternamente al Grande Raccordo Anulare. Chissà quante volte avrà attraversato il Ponte di Mezzocammino (questo il nome del quartiere) sognando il grande calcio. Ora fa lo stesso, ma sul Ponte Vecchio. E con il grande calcio sempre più vicino.