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Primavera Femminile

È un dominio bianconero! 4-0 in finale, dopo lo Scudetto anche la Coppa Italia è bianconera

La Primavera di Bruzzano come la Prima Squadra di Canzi: apre Zamboni, chiude Di Bello a Tirrenia contro la Fiorentina

Marta Zamboni

Marta Zamboni, autrice del primo gol (foto FIGC)

Il grande epilogo, l’occasione storica per chiudere alla grande una stagione memorabile per tutto il movimento bianconero femminile. La Juventus non se la fa scappare, e dopo lo Scudetto centrato a maggio dalla squadra di Marco Bruzzano arriva anche la Coppa Italia, al termine di una finale contro la Fiorentina dominata in lungo e in largo. Sommati ai trionfi della prima squadra fanno quattro titoli già in bacheca, tutto ciò che c'era da vincere. E ancora si devono giocare le Finali Under 17 e Under 15. Senza storia la partita di Tirrenia. Sbloccata subito, blindata presto, anestetizzata in avvio di ripresa e poi sigillata con altri due fendenti grazie alla forze fresche entrate dalla panchina. 

REDBULL CASELLA, MORSO ZAMBONI

Parte alla grande la Juve, con un cross di Casella che trova la testa di Ferraresi, col pallone che centra in pieno l’incrocio dei pali. L’esterna sinistra bianconera è una delle più attive in un avvio di gara dove le bianconere provano subito a impadronirsi del match. La Fiorentina però regge il colpo, e imbastisce affidandosi alla verve di Cherubini in una manovra che va a cercare il riferimento offensivo di Baccaro. La Juve però aggredisce sempre alta, con tante giocatrici: cresce Bellagente, con la sua conduzione sempre elegante, si alza anche Tosello e al quarto d’ora la Viola è costretta pericolosamente ad arretrare.

Inesorabile, allora, arriva l’1-0 di Zamboni al 17’, ed è un gol bellissimo. Scambio nello stretto con Casella in proiezione offensiva, spazio per il tiro, destro micidiale che batte Zuluri. Il gol scuote le ragazze di Melani che affondano subito con una grande verticalizzazione di Cherubini per Ciabini, ma l’esterna non trova la coordinazione e il tempo per calciare in porta, incalzata da Cocino. La partita è accesa, la Juve ci prova ancora con una percussione di Dalla Gasperina che allarga troppo l’angolo al 20’ del primo tempo, poi Di Benedetto innesca bene Cherubini ma è fuorigioco, di poco. La Juve non si scompone e ricomincia a martellare, forte di tutta la consapevolezza maturata in questa straordinaria stagione, e di uno storico favorevole durante la stessa contro le toscane. Arriva così anche il raddoppio, alla mezz’ora, con un’azione da manuale. Zamboni tocca in profondità per Tosello, cross perfetto di prima intenzione per il colpo di testa vincente di Greta Bellagente. Poche idee per la Viola, sfibrate dalle maglie bianconere, per una partita che al duplice fischio sembra più che saldamente in mano alle campionesse d’italia. Sempre aggressive, anche sul 2-0. Che poteva diventare 3-0 senza la smanacciata di Zuluri, e del successivo intervento del poritere viola sul tentativo di Termentini.

RAINBOW SANTARELLA

Bianchi per Dalla Gasperina in avvio di ripresa, e Bedini per Ieva in una Fiorentina che deve necessariamente trovare un guizzo. Mustafic è attenta su un cross velenoso di Benedettini, poi la Juve comincia un percorso di serena gestione del risultato e dell’avversario. Eppure ci prova la Viola, con delle buone triangolazioni a innescare Ciabini, una delle migliori. Ma ogni iniziativa va sistematicamente a sbattere sul muro bianconero. Ciabini però non si arrende, si accentra e calcia alto intorno al quarto d’ora, prima che Melani si giochi la carta De Gregorio per Di Benedetto.

Juve ora un po’ più attendista, che comprensibilmente prende fiato dopo un primo tempo giocato su ritmi forsennati. Ma quando la vecchia signora si distende, fa sempre paura. Da Tosello al taglio di Ferraresi, che calcia di prima intenzione con Zuluri, tuttavia, che si conferma attenta. È comunque una seconda frazione più equilibrata. Bedini ha aggiunto qualcosa in mezzo, Cherubini acquisisce fiducia, ma a venti minuti dalla fine la Fiorentina aspetta ancora il suo turning point in una gara che non l’ha vista mai davvero vicina al gol.

Spazio anche a Orava per Baccaro, per provare a variare il riferimento offensivo; mossa analoga anche per Bruzzano che mette dentro Santarella, oltre a Bertora in difesa per Casella, con Gallo che si allarga a sinistra per lasciare spazio a Carolina accanto a Davico. Poche emozioni in questa fase, fatta eccezione per un velenoso sinistro a giro di Enriconi che finisce a lato di pochissimo. A dieci dalla fine la Fiore capisce che non c’è più niente da fare, mentre la Juve trova nuova energie dai cambi e chiude all’attacco. E a proposito di nuove entrate, bell’assist di Bianchi per Santarella, ottima la conclusione di Costanza, strepitoso il riflesso di Zuluri. Il portiere Viola però non riesce ad arrivare sul destro a giro dalla lunga distanza di Santarella, un arcobaleno spettacolare che termina la sua parabola nella pentola del tesoro di questa Coppa Italia. Tutto finito? No, perché prima della fine c’è anche il gol fantastico di Esme Di Bello - al suo primo gol stagionale: servita da Enriconi, la subentrata inganna Zuluri con una traiettoria che si insacca sul primo palo. Di Bello vicinissima alla doppietta e al 5-0, ci prova anche Davido, poi il fischio finale che consegna quest’annata bianconera alle pagine più luminose della storia.

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