Cerca

Under 15 femminile

La Rhodense è in finale! Una difesa di ferro e i sigilli delle due centrocampiste blindano il passaggio del turno

Due tempi a reti bianche, poi la Rhodense inizia la fuga: Nuzzi decisiva, Mammone chiude i conti; ora la sfida col Como

Under 17 femminile Rhodense ·

UNDER 15 FEMMINILE RHODENSE · Adorno, Nuzzi e Mammone, le arancionere che hanno deciso la semifinale di ritorno col Brescia

Q.B., quanto basta, come il sale messo da Salt Bae: era questo ciò che stava trascinando la Rhodense in finale alla fine del secondo tempo. Non un semplice "compitino", una tirata sufficienza, ma l’ingrediente segreto di una ricetta perfetta, quella di Oliverio: una difesa di ferro, uno 0-0 che sembrava poter rimanere invariato, sembrava poter bastare. Ma lo chef ha cambiato piatto, ha optato per una portata da due stelle Michelin: Nuzzi prima, Mammone sul finale. Due inserimenti perfetti, apparecchiati da Adorno. Il Brescia reagisce, pareggia, anche se per pochi secondi - Alebardi segna, ma secondo il direttore di gara il contatto con Izzo c’è - ma il gol del capitano chiude i conti. Le arancionere volano: è finale, è di nuovo Rhodense - Como, e chissà che quel 5-0 non potrà essere ribaltato.

TESTA A TESTA

Tutto ancora da scrivere, perché un 2-1 non decide niente: questo il verdetto emerso dal match di Rho, questo il risultato di un’andata combattuta. Fisicità e tecnica a confronto: la classe di Cova, la solidità di Klimoska e il muro di Amato. La Rhodense per ripetere l’andata, il Brescia per ripetere la storia: l’anno scorso l’1-0 a casa propria ipotecò il passaggio a una finale poi dominata. Presente e passato, speranze e riconferme: tutto passa, inesorabilmente, da questi settantacinque minuti. Con il Como che attende alla finestra.

Una partenza feroce, quella delle ragazze di Oliverio, un recupero immediato, quello delle bresciane. Un duello simile alle McLaren di Norris e Piastri: al verde scattano le ospiti, ma alla prima curva l’equilibrio è ristabilito. Non è chiaro chi uscirà col muso davanti alla fine della tornata, non è chiaro chi riuscirà a tentare il sorpasso. Perché la sfida sembra in realtà premiare l’equilibrio. Distacco: 0.000, tenuto invariato dalla grande risposta di Izzo su Giori e dai centimetri che separano lo spiovente di Nuzzi dallo porta. E come se fosse il primo giro di un gran premio, il DRS non si apre: non è una regola, ma l’equilibrio che caratterizza le semifinali. Un dato aiuta a capire ciò che racconta il campo: dopo venti minuti, un solo tiro finisce nello specchio. Ma la storia sembra cambiare, l’equilibrio sembra incrinarsi: la sgroppata di Buccaro, il salvataggio di Pedoto, il contropiede di Mugione. Un finale di fuoco, a reti bianche, come tutto il primo tempo ha saputo mostrarci. La svolta sembra dietro l’angolo.

NUZZI GIGANTEGGIA

Come a Monaco, dove tutto può sempre cambiare. Dove una svolta arriva sempre all’improvviso. È quello che rischia di essere il piazzato di Nuzzi, di poco alto sopra la traversa. Una leadership, quella della venti, che si sta affermando e confermando: ancora nessun gol per la centrocampista - come accaduto all’andata - ma una prestazione che cresce e, con lei, tutta la Rhodense. Perché le arancionere si stan prendendo campo, si stanno conquistando quei metri che servono per avvicinarsi a Folco e, perché no, a un vantaggio che rappresenterebbe sicurezza.

Eppure, nel momento migliore delle ospiti, un episodio sembra scuotere la serenità: un’uscita imperfetta di Izzo, un pallone vagante che finisce nei piedi di Klimoska. Un tiro a botta sicura con solo Nuzzi a poter proteggere il forte di Oliverio. Eppure, sufficiente, decisivo: muro della centrocampista e palla che rimane fuori dalla linea di porta, ma che soprattutto lascia il risultato invariato. E come una fisarmonica, la partita sembra vivere di strappi, in un sostanziale equilibrio. Un’occhialata che regge e che, ovviamente, sorride a chi, con un pareggio, volerebbe in finale. Un tema che sembra emergere dal campo, che sembra emergere dalle scelte di Preti. Fuori un difensore, dentro una punta e biancazzurre che ora sembrano sbilanciarsi. Ma l’inerzia non cambia, nonostante il brivido finale: pennellata della gigantesca Nuzzi, volée di Karabelyova, con il pallone che sibila vicino al palo lontano e si spegne sul fondo. Ma in questo Monaco calcistico - come in quello automobilistico - il sorpasso rimane complicato.

FUGA RHODENSE

«Ora inizia la lotta», si commenta dagli spalti: ultimi venticinque minuti per le speranze delle due formazioni. Di assalto, per il Brescia, di resistenza per la Rhodense, anche se a sfiorare il vantaggio, a rischiare il sorpasso, sono proprio le ospiti: un bel destro di Adorno, una gran risposta di Amato, grande, epica, anche sulla conclusione ravvicinata di Nuzzi. Ma Rho sta spingendo, sospinta forse dalla serenità di avere due risultati su tre. Ma qui non bisogna mai abbassare la guardia. Perchè il Brescia si scuote, si sveglia per l’ultimo assalto. Non basta, quando in campo c’è Nuzzi: un filtrante perfetto quello di Adorno, un rasoterra perfetto quello della centrocampista, che insacca nell’angolino il vantaggio ospite.

Ma nulla sembra essere ancora chiuso: ed eccolo, l’assalto delle ragazze di Preti, non intimorite, ma caricate dallo svantaggio subito. E il gol sembra arrivare subito, negato solo dal fischio dell’arbitro: Alebardi tocca palla a Izzo durante il rinvio, col pallone che carambola in porta. Pari, per i tifosi di casa - ed è normale, non potrebbe essere altrimenti - irregolarità per il direttore di Chiari, che segnala carica sul portiere. Lo 0-1 resiste, ma il cuore biancazzurro batte forte. Qualche spavento, causato dal nueve di Oliverio, entrato col piglio giusto, tanta speranza per una squadra che vede allontanarsi la possibilità di riconferma. Discorso chiuso però, sul gong di partita: ancora un assist dell’attaccante “subersub, ancora un inserimento di una centrocampista. Capitan Mammone non sbaglia. È 2-0 Rhodense; è finale.

IL TABELLINO

Brescia Femm. - Rhodense 0-2
RETI: 12' tt Nuzzi (R), 23' tt Mammone (R).
BRESCIA FEMM. (2-4-2): Folco 6.5 (15' st Amato 7), Buccaro 6.5, Conti 7.5 (11' tt Alebardi sv), Susio 7, Klimoska 8, Nervi 7, Corsini M. 6.5 (14' st Canicossa 6), Quaresmini 6 (21' st Corsini G. 6), Giori 6.5. A disp. Mombelli, Piovanelli, Volpi, Bertoli, Altobelli. All. Preti 7.
RHODENSE (3-4-1): Izzo 6.5 (25' tt Siragusa sv), Dahbani 7 (12' st Garro 6.5), Pedoto E. 7.5, Cova 6 (21' st Adorno 8), Fulciniti 6 (8' st Karabelyova 7, 25' tt Pedoto C. sv), Mugione 6.5 (17' tt Sommaruga sv), Mammone 8.5, Vaccari 6.5 (4' tt Tedesco 7), Nuzzi 9. All. Oliverio 8.5.
ARBITRO: Pedrinelli di Chiari 6.5.
ASSISTENTI: Arcaini di Cremona e Marini di Brescia.

LE PAGELLE 

BRESCIA FEMMINILE 

Folco 6.5 L'abilità di un portiere è anche quella di rimanere sempre concentrato, anche quando i pericoli sembrano lontani: un solo tiro centrale, fino al contropiede di Mugione. Due soli interventi, ma decisivi, importanti per tenere lo 0-0 intatto. E poi, coinvolta nella gestione palla, risponde sempre presente, anche quando le avversarie la pressano. 
15' st Amato 7 Centoventi secondi dall'inizio del terzo tempo e la sua parata su Adorno sembra già blindare il risultato. E mentre negli occhi c'è ancora il suo plastico intervento, il dodici di casa si ripete, murando una Nuzzi con cui il duello si ripeterà. Perché, quando la difesa si svuota, diventa complicato chiudere la saracinesca. 
Buccaro 6.5 Un ruolo di difficile interpretazione per gli avversari: un'abilità, la sua, di salire e scendere con costanza, cercando così di trasformare, soprattutto tatticamente, la sua squadra. Un tema tattico che le dà due vantaggi: contribuire all'azione offensiva - è spesso lei a involarsi sull'out di destra - e infastidire la manovra di Vaccari, rallentando la Rhodense. 
Conti 7.5 Duttilità: dalla difesa, al centrocampo, all'attacco. Le occupa tutte, le posizioni sul campo di casa. E ovunque Preti la metta, lei dà il centodieci per centro, sfruttando quell'incontro tra velocità e fisicità che tanto può significare nei momenti critici della partita (11' tt Alebardi sv).
Susio 7 La sua altezza è un tema, in attacco e in difesa: un brivido, quello che dà ai tifosi ospiti nel corso del primo tempo, quando si libera al centro dell'area arancionera, arrivando con un secondo di ritardo all'appuntamento col pallone. Una sicurezza, quella che trasmette in difesa, anche quando, ormai, c'è poco da difendere. Ah, meglio sottolinearlo: due anni sotto età. 
Klimoska 8 Il gigante dell'andata, colei che aveva protetto il forte e limitato i danni, stavolta parte da un'altra posizione: diverso il ruolo, ma la prestazione mantiene lo stesso livello. Poi, con la girandola di cambi, ritrova un'area più naturale, ma, incredibilmente, è sempre lei ad andar a centimetri dal gol: solo un gran intervento di Nuzzi nega il vantaggio biancazzurro. L'anno prossimo ne vedremo delle belle. 
Nervi 7 Tecnica, tantissima: sempre col pallone calamitato nei piedi. Possibilità di portarglielo via? Pochissime. E il campo se lo prende tutto, con una classe da dieci, da classica seconda punta che si muove, disegna calcio. Con quella fascia al braccio che con una formazione così giovane - quattro sotto età fra le titolari - significa anche saper dare esperienza, leadership. Il messaggio arriva, forte e chiaro. 
Corsini M. 6.5 Solida, sempre concentrata: quasi sempre su Cova, che segue come un mastino. Dopo ciò che ha fatto all'andata, la centrocampista - adattata ad attaccante - di Oliverio è un'osservata speciale sul campo di Buffalora. E il difensore biancazzurro «la costringe a lottare», come commenta lo stesso allenatore arancionero a fine partita. 
14' st Canicossa 6 Il tactic changer che Preti sceglie dalla panchina. Per smuovere le acque, per cercare di cambiare l'andamento di una partita che, col pareggio, stava sorridendo alla Rhodense. Sempre al centro della battaglia, il muro arancionero le nega gli spazi per colpire. 
Quaresmini 6 Il lato negativo della grande mobilità di Nervi è che, spesso, lei si trova sola a gestire tutto l'attacco biancazzurro. Eppure, si prende sulle spalle questo ruolo, come una figura mistica, che ricorda la copertina del film "Io sono Leggenda": io sono l'attaccante del Brescia.
21' st Corsini G. 6 Tanta lotta, tanto cuore, anche quando la partita sembra ormai compromessa: energie fresche, anche e soprattutto sul piano mentale, nel tentativo di dare uno scossone al Brescia. 
Giori 6.5 Un inserimento perfetto, quello nel primo tempo: ne ha tentati tanti, nel corso della partita. Sempre con l'idea di attaccare l'area avversaria, di azzannare la difesa arancionera e la partita. Alla fine, Izzo e la difesa le negano il gol, ma la fame rimane. 
Preti 7 Un'eredità importante, raccolta dall'allenatore biancazzurro. Il titolo regionale, raggiunto lo scorso anno in una finale da otto gol. Un gruppo giovane, con sei 2011 e tre 2012. Un percorso pressoché netto nel girone, due finali sudatissime: passa la squadra che ha forse saputo capitalizzare di più, ma la certezza di aver fatto un ottimo percorso nel girone e di essere arrivate fin qui rimane. E ora, si guarda al futuro: perché l'esperienza accumulata dalle nove sottoetà saprà far la differenza la prossima stagione. 

RHODENSE

Izzo 6.5 Posizionamento, forse la sua dote migliore: una qualità spesso sottovalutata, ma che le consente di arrivare prima di tutti. Sempre un passo fuori dalla porta, esce in anticipo e qualsiasi pericolo viene disinnescato ancor prima che possa esser tale. Un brivido, quello che corre lungo la schiena delle arancionere quando Alebardi le ruba palla, ma l'arbitro annulla tutto: qualche dubbio rimane, ma alla fine i gol subiti sono zero. Ah, senza dimenticare, due anni sotto età (25' tt Siragusa sv).
Dahbani 7 Una costanza, per tutti i minuti in cui è in campo: trovarla lì, in difesa, a difendere il fortino arancionero: anche quando le avversarie la saltano, lei recupera, ritorna sulla portatrice di palla e non la lascia passare. Contiene la furia di Buccaro, che più volte la punta, ma anche il pressing asfissiante di Nervi. 
12' st Garro 6.5 Entra carichissima, pronta a mantenere la difesa chiusa e la porta inviolata: un minuto, e già chiude l'avanzata del Brescia con un bell'intervento, forse nel momento di maggior pressione delle biancazzurre. Grinta. 
Pedoto E. 7.5 La fascia di destra è tutta, ma davvero solo, sua. In attacco, in difesa, lei è ovunque: perché il ruolo naturale è il braccetto, ma la sua gamba le permettono di muoversi un po' ovunque lei voglia. Il dialogo con Mugione è perfetto: lei sale, la otto scende, e viceversa. E così i suoi sganci alla Alessandro Bastoni non creano rischi alla retroguardia ospite. 
Cova 6 Una partita di grande lotta, esattamente ciò che ha voluto per lei Oliverio: come all'andata, avanzata a prima punta, come all'andata, costretta a far a sportellate con le avversarie. Meno spazi - gol e assist all'andata, era ovviamente l'osservata speciale - ma stessa voglia di combattere. 
21' st Adorno 8 La mossa dalla panchina: il tabellino assistman è solo suo. Ha provato a mettere la firma anche in quello marcatori: una velenosa conclusione, negata solo dalla grande risposta di D'Amato. E allora la sua agilità è divenuta il game changer della partita: due assist identici, due grandi gestioni palla a mandare nello spazio i centrocampisti. 
Fulciniti 6 Spazi intasati, pochi palloni puliti da giocare: è questo ciò che il primo tempo racconta, in venticinque minuti di lotta che si concludono in parità, nelle occasioni e nel punteggio. Ma ogni tanto la sua luce prova ad accendersi, soprattutto nel pressing: infastidisce il Brescia e lo rallenta. 
8' st Karabelyova 7 Ancora non al top, rientrata da un lungo infortunio che ancora la costringe a giocare a mezzo servizio. Eppure, rimasta sempre incisiva: tanti interventi, sfruttando quelle abilità da difensore con cui si sa sempre far riconoscere. E poi, un lampo, una volèe da attaccante vero con cui sfiora la porta di Amato (25' tt Pedoto C. sv).
Mugione 6.5 Intelligenza tattica, che sembra pagare in tutto l'arco della gara. Il jolly di una Rhodense che le dà, le concede, vari ruoli, vari spazi, tutti da occupare: dall'esterno destro, la sua posizione di partenza, al difensore, che si trova spesso ad essere viste le scorribande di Elisa Pedoto. Fino al centrocampista centrale, nei minuti finali (17' tt Sommaruga sv).
Mammone 8.5 Essere capitani significa anche e soprattutto essere pronti a tutto per la squadra: tre centrali fuori, per la Rhodense, che affida le chiavi della difesa proprio al suo centrocampista con la fascia al braccio. Il risultato? Nessun pericolo per la porta di Izzo. E poi, con l'ingresso di Karabelyova, ritrova il suo ruolo naturale: mezz'ora e trova anche il gol. 
Vaccari 6.5 Pochi spazi, ma un duello, quello con Buccaro, che tiene tutti col fiato sospeso: caratteristiche simili, per una battaglia che dura per tutta la partita. E il gioco passa spesso da lei, dalla sua capacità di dialogare con le compagne e di liberarsi quel tanto che basta da poter comunque contribuire alla manovra. 
4' tt Tedesco 7 Un salvataggio decisivo, nel momento forse più difficile della partita. Ancora sopra di un solo gol, la sua diagonale blocca quel rasoterra a centroarea che tanto poteva far male alle arancionere. Puntuale. 
Nuzzi 9 Devastante, fin dal suo ritorno fra le Giovanissime. Un'annata con le Allieve, un ritorno, quello nei campi a nove, decisivo. Due gol fra andata e ritorno e due prestazioni da incorniciare. Una presenza costante, fra attacco e difesa - dove salva su Klimoska un gol già fatto - e una ricerca spasmodica della porta: e alla fine, il centro arriva anche sui campi del Brescia.
All. Oliverio 8.5 Mai pensato ai calcoli, mai ragionato sul fatto che il pareggio poteva bastare. E alla fine, i gol fatti son stati due. Un gruppo unito, come dimostra l'incisività di chi è entrato dalla panchina, unito a un'ottima capacità di leggere la partita e i suoi momenti: dalla scelta iniziale di Cova, al momento in cui mettere dentro Adorno, fino ai cambi di ruolo - obbligati e non - con cui smuove lo scacchiere tattico. La Rhodense vola, ma ora l'ostacolo è importante. 

ARBITRO

Pedrinelli di Chiari 6.5 Carismatico, fin da subito: molto deciso, anche nella comunicazione con le giocatrici. Una scelta che sembra portare a una gara "tranquilla", pur nella difficoltà di una semifinale. Certo, rimane qualche dubbio sul gol fantasma del Brescia: la scelta di annullare l'1-1 arriva da un possibile tocco di Alebardi sulla mano di Izzo, che non sembra però esserci. 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter