Primavera Femminile - Analyst
12 Luglio 2025
Anna Longobardi
Nel calcio giovanile femminile, il talento è fondamentale, ma a fare la differenza — specialmente in una categoria come la Primavera 1 — è anche la continuità. La stagione 2024/25 ha confermato questo principio, e i numeri parlano chiaro: alcune calciatrici sono diventate vere e proprie colonne portanti delle rispettive squadre, macinando minuti su minuti con regolarità impressionante. Abbiamo analizzato i dati ufficiali del campionato Primavera 1 femminile e stilato la classifica delle dieci giocatrici più impiegate d’Italia a livello Under 19, in termini di minuti giocati. Un indicatore non solo di fiducia da parte degli allenatori, ma anche di affidabilità, tenuta atletica e importanza tattica.
In cima alla classifica troviamo Longobardi del Milan, classe 2006, attaccante capace di abbinare rendimento e costanza. Con 1931 minuti in 22 presenze e ben 15 gol, è senza dubbio una delle figure centrali del campionato. Il suo contributo offensivo è stato determinante per le rossonere, ma ciò che colpisce è la sua onnipresenza in campo: praticamente insostituibile. Una stagione importante per Anna, pur nelle difficoltà attraversate dal Milan. Subito dietro, Di Vaio del Napoli Femminile con 1893 minuti in altrettante 22 presenze. Anche lei non è mai partita dalla panchina, segno che la sua presenza rappresenta un punto fermo nel progetto tecnico del club partenopeo.
Sul podio e ai piedi dello stesso troviamo due giocatrici del Parma: Saraniti (1872 minuti) e Cini (1836 minuti). Una coppia affidabile, precisa e resistente, che ha fatto della costanza il marchio di fabbrica. Il fatto che entrambe siano tra le più impiegate d’Italia testimonia anche l’ottimo lavoro di continuità svolto dalla società crociata.
Completano la top ten Brivio (Como Women, 1816’), Divittorio (Sampdoria, 1807’), Robbioni (Inter, 1800’), Stoico (Sampdoria, 1789’), Lazzeri (Sampdoria, 1775’) e Balducci (Arezzo, 1774’).
Questi numeri non raccontano solo delle presenze, ma di un’affidabilità rara per giocatrici così giovani. In un campionato competitivo come la Primavera 1, essere schierate quasi sempre dall’inizio e mantenere un minutaggio così alto significa aver guadagnato — settimana dopo settimana — la completa fiducia degli staff tecnici.