Serie C Femminile
30 Settembre 2025
SERIE C FEMMINILE SOLBIATESE AZALEE • Alessia Ienna, la nerazzurra che ha regalato alla SolbiAzalee il primo punto
Quando si presentarono a fine luglio nella cornice del Felice Chinetti, lo slogan che accompagnò la "nuova" Solbiatese Azalee fu «The Future is now». Un gruppo tutto nuovo, creato nell'ottica della sostenibilità: «Solo così il femminile può avere un futuro», raccontava Davide De Masi, allora consulente esterno della società varesotta. Fu un momento "storico" per la SolbiAzalee, che tagliava i ponti col passato e guardava con speranza al futuro: con ragazze giovanissime, con un tecnico che abbracciava per la prima volta la categoria, ma su cui tutti credevano e credono fermamente. E che ora sembra già arrivato al primo punto di svolta: il primo punto del proprio cammino. Una preseason non semplice dal punto di vista dei risultati, ma che, secondo il Direttore Sportivo, «ci ha portato fino a qui, a questa prestazione incredibile». Accendendo la luce della speranza sul domani.
«Un progetto veramente nuovo, in tutto è per tutto», quello raccontato da De Masi. E, guardando ai nomi, si capisce il perché: l'età media della squadra supera di poco i vent'anni - fra le rose più giovani dell'intero campionato, una scelta in controtendenza rispetto al periodo precedente - l'allenatore è un nome fresco, che Solbiate la conosce, ma che si avventura per la prima volta in Serie C. «Un bel salto», come raccontato dallo stesso Cerrone, ma da trascinatore. «È stato Martello (così viene soprannominato negli ambienti nerazzurri, ndr) a portarmi qui - racconta il DS nerazzurro - È la vera anima di questa bellissima macchina, oltre al profilo perfetto per questa nuova dimensione: se io ci sono, è grazie a lui e al direttore Gorrasi. La persona giusta, al momento giusto. È giovane e ha voglia di crescere: un dualismo che si sposa perfettamente con ciò che cerchiamo qui, aspetti che in un tecnico "fatto e finito" probabilmente non avremmo trovato. Ma è anche una persona preparatissima, che cura ogni aspetto nel minimo dettaglio; ha quei valori umani che ci contraddistinguono. Si è partiti e, nella mia idea, si arriverà con lui: perché ha voglia di mettersi in gioco, come tutti. È finito il tempo in cui le persone arrivano a Solbiate per sedersi e cullarsi. Sappiamo tutti che dobbiamo crescere, ma in questi tre anni vogliamo e dobbiamo farlo. Puntando a raggiungere il nostro obiettivo, la Serie B. Se alla fine del triennio non si sarà arrivati dove volevamo, faremo le nostre valutazioni: ma intanto ci siamo messi in una bolla di vetro e abbiamo cominciato a lavorare, isolandoci dal resto. Il tempo ci dirà se avevamo avuto ragione, ma le premesse sono quelle giuste. Per ora posso dire che c'è entusiasmo: era ciò che serviva qui, dopo un periodo di "appiattimento" generale. Un cambiamento che stanno notando tutti, dalle ragazze fino alla Presidenza».
Perché intanto ci si gode l'1-1 col Garlasco. Non un punto di arrivo - ovviamente - ma un chiaro punto di partenza. Che fa ben sperare: contro una squadra altrettanto nuova, ma che ha accolto figure d'esperienza come Silvio Cassaro e molte giocatrici reduce da esperienze in C e in B. Insomma, due anime opposte che, al triplice fischio, si sono annullate a vicenda. «È stata una bella partita: siamo entrate in campo con quattro ragazze che l'anno scorso giocavano in Juniores, contro un gruppo sicuramente più esperto. Abbiamo creato tanto, anche quando siamo andate in svantaggio non ci siamo mai disunite. Abbiamo preso due traverse, con Sperduto e Marelli e abbiamo sprecato qualcosa a tu per tu col portiere. Quando poi è arrivato il pari di Ienna e le padrone di casa han reagito, abbiamo avuto Groni. Fiducia per domenica e per l'esordio in campionato: quando ricostruisci, devi capire che i risultati all'inizio devono rappresentare una base su cui crescere. L'abbiamo capito e stiamo lavorando bene».