Mondiali Under 17 Femminili
29 Ottobre 2025
UNDER 17 FEMMINILE: La gioia delle Azzurre (foto FIGC)
L’onda azzurra non si ferma: dopo il girone perfetto, l’Italia Under 17 femminile archivia con autorevolezza anche l’ostacolo Nigeria e vola ai quarti del Mondiale in Marocco. Finisce 4-0 allo Stadio Olimpico di Rabat, punteggio pesante e fedele al copione di una partita in cui le ragazze di Viviana Schiavi hanno saputo soffrire quando serviva, accelerare nei momenti chiave e far valere qualità tecniche e letture da squadra matura. Un gol in chiusura di primo tempo, tre nella ripresa: la struttura c’è, la personalità pure, e la sensazione è quella di un gruppo che cresce dentro il torneo, esattamente come aveva lasciato intendere il 4-3 leggendario al Brasile.
L’avvio è equo e teso. La Nigeria, fisica e verticale, costruisce un paio di occasioni con Moshood e Nwachukwu; Robbioni, però, si prende la scena con interventi di livello che tengono la gara sul binario giusto. L’Italia risponde con ordine: Giudici, Bressan e Galli cercano la porta, Echefu respinge come può. A centrocampo Robino cuce, Copelli ha gamba e coraggio, Guerzoni dà respiro. Quando lo 0-0 sembra scritto, al 45’ arriva la fiammata che spacca la partita: Copelli punta, si apre il varco e calcia da fuori; il destro radente bacia il palo alla sinistra del portiere e s’infila. È il gol che vale più di un vantaggio: è la conferma che questa Italia sa colpire nei minuti che contano.
La ripresa si apre con la reazione prevedibile delle africane. Al 57’ la palla finisce in rete, ma il controllo al VAR certifica un fallo su Robbioni nell’azione: tutto da rifare per la Nigeria, che da lì in poi perde certezze. L’Italia annusa l’inerzia e in due giri di lancetta indirizza gli ottavi. Al 59’ Venturelli si prende la scena con un’altra sassata dalla distanza, parente stretta del capolavoro con il Brasile: rincorsa breve, impatto pieno, traiettoria che sorprende Echefu. Tre minuti dopo, al 62’, è Robino a firmare l’1-3 con una punizione dal limite disegnata all’angolino. La gara si fa in discesa, ma le Azzurrine restano dentro il piano: squadra corta, linee pulite, niente frenesia. La Nigeria produce un’ultima fiammata, ancora stoppata da una Robbioni in versione saracinesca; poi, all’88’, il sigillo arriva con la zampata di Giudici, rapace sotto porta dopo una respinta sul tiro di Galli. Nuovo check del VAR, posizione regolare e festa definitiva.
È una vittoria che dice molto più del tabellino. Dice di una porta blindata nei momenti caldi, di una difesa guidata con autorevolezza da Verrini e protetta dalle letture di Bressan e Randazzo; dice di corsa e lucidità in mezzo, con la doppia anima di Robino e Giudici – regia e box-to-box – e con Copelli capace di spaccare le partite; dice di un reparto offensivo che non vive soltanto di area, ma sa colpire da fuori e sulle palle inattive. E dice, soprattutto, di una crescita mentale evidente: il gol annullato alle avversarie non accende paure, ma innesca il contrattacco, quasi che questa squadra si alimenti della tempra costruita nella notte brasiliana.

Quattro partite, quattro vittorie, quattordici gol fatti e appena quattro subiti (tre nel romanzo col Brasile): numeri che raccontano la sostanza, prima ancora dell’estetica. Ma i tornei si vincono tenendo insieme entrambe le cose, e qui l’Italia dà l’idea di poterlo fare: qualità individuali che emergono a turno – Copelli, Venturelli, Robino, Giudici – e una coralità che inghiotte i momenti difficili. Schiavi ha trovato un equilibrio elastico: identità chiara, margini di rischio calcolati, spalle larghe quando l’onda d’urto avversaria si alza.
Domenica, alle 20, sul prato di Rabat, ci saranno i quarti di finale contro la vincente di Messico–Paraguay. È il passo che separa il bel percorso dalla storia. L’Italia ci arriva con le tasche piene di certezze e la testa leggera di chi sa che, da qui in avanti, ogni partita vale un pezzo di memoria. Le Azzurrine non stanno solo sognando: stanno costruendo, mattone dopo mattone, la credibilità di una scalata. E a questo punto, più che le avversarie, fa paura la loro serenità.
ITALIA-NIGERIA 4-0 (1-0 p.t.)
RETI: 45’ Copelli, 13’ st Venturelli, 18’ st Robino, 44’ st Giudici.
ITALIA: Robbioni; Venturelli (40’ st Pomati), Verrini, Bressan (46’ st Terlizzi), Randazzo; Robino, Giudici, Guerzoni (27’ st Bedini); Copelli (27’ st Romanelli), Volpini, Galli (46’ st Piccardi). A disp.: Sossai, Martinazzi, Bertero, Pomati, Piermarini, Iannaccone. All.: Schiavi.
NIGERIA: Echefu; Shuaib (23’st Tijani), Adebayo, Ibrahim, Oduntan; Nwachukwu (23’st Olanrewaju), Rotimi; Terlumun, Yahaya, Moshood; Joseph. A disp.: Boniface, Opara, Rotimi, Sunday, Abubakar, Istifanus, Raji, Nkwocha. All.: Olowookere
ARBITRO: Guazhambo (ECU). Assistenti: Segura (ECU) e Romero (ECU). IV Ufficiale: Diaz (DOM)
Note: ammonite Venturelli, Rotimi, Bressan, Yahaya, Moshood. Recupero: 1’pt, 5’st
Calendario e risultati degli ottavi di finale
Martedì 28 ottobre
Brasile-Cina 3-0
USA-Paesi Bassi 1-1 (8-7 d.t.r.)
Corea del Nord-Marocco 6-1
Italia-Nigeria 4-0
Mercoledì 29 ottobre
Spagna-Francia, ore 16.30
Messico-Paraguay, ore 16.30
Canada-Zambia, ore 20
Giappone-Colombia, ore 20