Cerca

Eccellenza Femminile

Entra e con una tripletta in venti minuti riporta le biancorosse alla vittoria: «Mi sentivo carichissima»

Sara Diana è la definizione di supersub: dall'1-1 al settantesimo al 4-1 del novantesimo; e il Mantova Women esce da Rho con tre punti

MANTOVA WOMEN ECCELLENZA FEMMINILE •

MANTOVA WOMEN ECCELLENZA FEMMINILE • Sara Diana, bomber biancorossa, reduce dalla tripletta con la Rhodense

C'era bisogno di una svolta; in un campionato complicato, in un momento complicato. Un punto in due partite, una sconfitta da cui serviva ripartire: sembrava essere una ripartenza a metà, quella di Rho. Un pareggio che avrebbe mosso la classifica, ma che avrebbe allontanato il Mantova Women dai posti di testa. L'Erbusco vola - ovviamente - ma dietro a lui non perde nessuno. E così, l'1-1 tenuto in piedi fino al settantesimo avrebbe significato -12 dalla vetta quando di giornate ne sono passate "appena" nove. Poi arriva lei e tutto cambia: l'impronta di Sara Diana con la Rhodense è inequivocabile. Tripletta in venti minuti e tre punti in tasca in Via Cadorna. «Ero carichissima» dichiarerà a fine partita; e si è visto. 

GIOVANE D'ESPERIENZA

Nei passi di Diana, però, l'Eccellenza è una tappa fondamentale del percorso. Non di oggi, ma di un passato - quello col 3Team - che l'attaccante ricorda molto bene: «Quell'anno giocai con la Prima Squadra, ma ero anche nella rosa dell'Under 19. Posso considerarla, almeno finora, la mia miglior stagione, soprattutto con la Juniores, dove con 34 gol fui anche capocannoniere del campionato». Fu un'annata magica, l'anno della svolta, direbbe qualcuno. Perché Sara lascia le bresciane e si accasa al Lumezzane. Dai regionali alla Primavera 2: un campionato più tecnico, come ammette la stessa 2005. Un anno con le rossoblù, che, alla fine, la porta dove siamo oggi. Perché in estate arriva un nuovo trasferimento, in una delle piazze più importanti del massimo campionato lombardo. Roncoferraro, Mantova Women. In un gruppo "aggiornato" dal sapiente lavoro di Michele Balasini e dello staff biancorosso, che ritrova gioventù - anche d'esperienza, come la sua attaccante - e veterane: «Siamo una bella squadra; tante ragazze giovani, che magari arrivano dalla Primavera come me, e che ritrovano però delle giocatrici che ti possono dare quell'esperienza in più. Credo che Silvia Vivirito sia l'esempio, una vera leader». 

Ma serve andare avanti veloce: fast forward, fino a questa domenica. Fino a una partita complicata; con una Rhodense che, da neopromossa, sta facendo molto bene, su un 1-1 che non sarebbe "bastato". Perché, anche se si è appena all'inizio, lasciarsi sfuggire il treno di testa avrebbe pesato. In altre parole, un punto da Via Cadorna sarebbe significato Varese a +6, Doverese a +8 ed Erbusco addirittura a +12. Tanto, forse già troppo. Insomma, serviva dare una svolta: «I cambi ci hanno permesso di stravolgere una partita combattuta; io sono entrata carichissima: ho segnato quasi subito, raccogliendo e spedendo in porta un tiro di Zorzi rimbalzato sulla traversa. Poi mi sono liberata, ingannando il portiere sul suo palo per la doppietta. E, all'ultimo minuto, ho incornato il definitivo 4-1». Tripletta in venti minuti. E vittoria ritrovata, per il suo Mantova Women, dopo due big match complicati. Che forse ben descrivono la difficoltà dell'intero campionato: «L'Eccellenza è un campionato più fisico, a cui però mi sto adattando bene. Ci sono squadre forti, come la Doverese e l'Erbusco, che son lì a battagliare ogni domenica. Tutte puntano molto in alto, comprese noi: è la nostra mentalità. Un'esperienza che può arricchire il mio bagaglio, tappa fondamentale di un percorso di crescita».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter