Si accordano per rimandare la gara ma l'arbitro non è informato e arriva al campo da solo: partita persa per entrambe

Il 30 novembre 2025 la gara di calcio femminile Team Out A.S.D. – Femminile Mantova Calcio è finita sui comunicati ufficiali senza che nessuna delle due squadre sia mai scesa in campo. Tutto nasce di buon mattino: alle 8:36 il Team Out scrive al Mantova spiegando che, a causa della sopravvenuta indisponibilità di diverse giocatrici, non è in grado di presentarsi e rinuncia alla partita; sette minuti più tardi, alle 8:43, il Mantova, comprendendo la situazione dell’avversaria, risponde che a questo punto non effettuerà nemmeno la trasferta. Un accordo tra le parti, stretto con l’intento di evitare disagi a tutti.

Peccato che a quel tavolo virtuale mancasse l’ospite più importante: il Comitato Regionale, che non viene informato e quindi non può avvisare né l’AIA né l’arbitro designato. Così, mentre le due squadre sono convinte di aver risolto in modo pragmatico e tutto sommato solidale una situazione complicata, il direttore di gara si presenta regolarmente all’impianto, trova il campo pronto, aspetta il tempo previsto dal regolamento e, non vedendo arrivare nessuno, prende atto della mancata disputa dell’incontro.

Da lì in poi parlano gli articoli 53 e 55 delle NOIF, molto meno comprensivi della buona fede: il Giudice Sportivo assegna a entrambe le società la sconfitta a tavolino per 0-3, un punto di penalizzazione e un’ammenda di 103 euro, la sanzione prevista per la prima rinuncia. Il paradosso è tutto qui: due club che cercano di gestire con buon senso un problema imprevisto si ritrovano formalmente sconfitti e puniti, mentre l’unico a esserci davvero stato sul luogo della partita è l’arbitro, spettatore solitario di una gara che, per il regolamento, è esistita solo sulla carta.