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Eccellenza Femminile

Il calcio femminile così non sta in piedi: prime con tutte vittorie, squadra verso lo smantellamento anticipato

La lettera aperta di giocatrici e staff: «Dimenticate dall’oggi al domani, basta essere considerate un contorno»

Squadra prima in classifica con tutte vittorie, ma

Una presa di posizione forte, dolorosa e carica di amarezza. Le calciatrici e lo staff della Prima Squadra del Cittadella Women hanno deciso di rompere il silenzio con un comunicato pubblico che denuncia una situazione diventata ormai insostenibile. Nonostante risultati sportivi straordinari e un percorso impeccabile sul campo (la squadra è prima in Eccellenza Veneta con sole vittorie), il progetto sembra essere indirizzato verso la chiusura.

Di seguito, la lettera diffusa dalla squadra, riportata integralmente:

“Noi, staff e giocatrici della Prima Squadra del Cittadella Women, sentiamo il bisogno di prendere la parola. Siamo stanche di essere prese in giro. Stanche di promesse mai mantenute, di progetti sbandierati come grandi investimenti e poi svuotati di ogni rispetto umano e sportivo. Stanche di essere trattate come carta straccia da chi avrebbe dovuto proteggerci, sostenerci e credere davvero nel nostro lavoro, ma che invece ci ha usate esclusivamente per meri interessi economici. Abbiamo portato avanti questa stagione con sacrifici, impegno e serietà. Stavamo disputando il campionato con passione e responsabilità, nonostante le difficoltà. I fatti parlano chiaro: primo posto in classifica e semifinale di Coppa conquistata, con 14 vittorie su 14 partite disputate. Un percorso costruito giorno dopo giorno, sul campo, con il lavoro e con la dedizione di tutte.

Eppure, nei giorni scorsi, senza alcun reale preavviso e senza il minimo rispetto per le persone coinvolte, ci è stato comunicato che tutto sarebbe stato chiuso. Dietro una squadra non ci sono solo risultati o classifiche. Ci sono ragazze, vite, sogni, tempo sottratto allo studio, al lavoro e alla famiglia. Ci sono persone che, dopo essere state letteralmente “buttate fuori di casa”, si sono ritrovate ancora una volta senza tutele, senza certezze e senza risposte. Nonostante tutto, l’unica cosa che ogni volta ci rimane è ciò che nessuno potrà mai toglierci: un gruppo straordinario, costruito giorno dopo giorno, che vive di passione, sacrificio e amore autentico per questo sport. È questo legame che ci ha permesso di resistere anche quando tutto il resto crollava. Il calcio femminile non ha bisogno di parole vuote né di operazioni di facciata. Ha bisogno di serietà, rispetto, competenza e responsabilità. Non ha bisogno di chi promette visibilità per poi sparire, ma di chi si assume davvero il peso delle proprie scelte. Con questo comunicato vogliamo dire basta. Basta essere considerate un contorno. Basta essere illuse. Basta essere dimenticate dall’oggi al domani. Noi continueremo a difendere la nostra dignità, come atlete e come persone. 

Parole che pesano come macigni e che riaccendono i riflettori sulle difficoltà strutturali e culturali che ancora oggi affliggono il calcio femminile italiano. Una denuncia che va oltre il singolo caso e chiama in causa l’intero sistema, chiedendo rispetto, responsabilità e coerenza. Ora resta da capire se questo grido pubblico porterà a un cambio di rotta o se segnerà l’ennesima ferita aperta per uno sport che continua a lottare per il riconoscimento che merita.

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