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Prima e unica società in Europa: dove il calcio sostenibile è una splendida realtà

Confermata la certificazione ISO al club. Uras: Fare calcio sostenibile si può. E anche dare borse di studio ai ragazzi! Don Chisciotte? Senza il primo passo non arrivi...

Prima e unica società in Europa: dove il calcio sostenibile è una splendida realtà

Il DG del Gassino San Raffaele, Piercasare Uras (al centro), con Demetrio Albertini alla consegna del certificato del Master Figc dove ha portato come tesi proprio lo studio del 'caso' Gassino

Al centro sportivo ‘Valentino Bertolini’ si è tenuta sabato mattina la conferenza stampa-cerimonia del Gassino San Raffaele, in occasione della consegna del Rinnovo del Certificato ISO 20121/2023 al club rossoblu. Cerimonia a cui hanno partecipato il responsabile della società certificatrice TUV, dott. Giovanni Marmini, il Presidente Luciano Bongiorni, il ‘gran maestro’ e DG, Piercesare Uras, i due vice-presidenti Beppe Marsala e Simone Pivetta, il vice-sindaco e assessore, Rosetta Tropea più i responsabili di Figc-Lnd e Aiac, Loparco e Filardo, tecnici, dirigenti, giocatori, e i preziosissimi e fondamentali sponsor, senza cui, come sottolineato anche da Uras, tanti progetti non sarebbero stati possibili.

Un sabato mattina davvero speciale per il Gassino San Raffaele ma non solo. E’ stata l’occasione (per alcuni persa, vedi le società invitate a conoscere il progetto ‘sostenibilità’ che hanno cortesemente ringraziato e declinato), per certificare, testimoniare e dimostrare al mondo, calcistico e non solo, che attraverso una società sportiva e attraverso il calcio, si possono realizzare obiettivi e sogni, non solo sportivi e calcistici ma anche etico-sociali, ambientali, economico-finanziari, formativi e scolastici. E non a parole ma sfoggiando la conferma di una certificazione alla sostenibilità e all’autosostenibilità, che rende il Gassino San Raffaele la prima e unica società dilettantistica ad aver ottenuto prima e confermato poi, la certificazione ISO 20121.

«Siamo qui per dare continuità a quanto fatto - esordisce il ‘gran cerimoniere e anima del progetto e del club, Piercesare Uras -. Siamo l’unica società calcistica dilettantistica in Europa ad aver ottenuto e confermato la Certificato ISO 20121. Un nuovo orgoglio che tutti gli anni bisogna dimostrare di ‘meritare’, dimostrando di aver ottenuto i risultati prefissati e dimostrare di essere in grado di sostenere quelle future. Questo è il concetto di sostenibilità nel tempo, duratura, di una società». Perchè ‘cambiare’ far modo di fare calcio e gestire una società, soprattutto in tempi come quelli attuali è possibile e forse necessario. «Se non parti non arrivi… Il calcio può e deve essere insostenibile ma se tutti rimaniamo fermi non si va da nessuna parte. Noi siamo partiti, siamo un microcosmo in un universo gigantesco ma speriamo di poter essere un esempio da seguire. Non semplice, certo, ma possibile».

«Questo progetto nasce 7 anni fa, costruito passo dopo passo, faticoso ma possibile. Lo scorso anno, il focus di sostenibilità fu applicato alla stagione della prima squadra, quest’anno invece sugli eventi delle squadre dall’Under 19 all’Under 14. Con piani di ‘sostenibilità eventi’ fatti per ogni squadra. Qualcuno mi dice che è una perdita di tempo: io rispondo che non perdiamo tempo ma investiamo tempo. Come ad esempio il problema del rincaro energetico. Possiamo e dobbiamo attuare politiche di risparmio ma altrettanto prezioso è formare ogni nostro tesserato alla cultura della sostenibilità. Allora avremo davvero fatto qualcosa per cambiare modi di pensare e agire. La Certificazione si definisce attorno al principio di sostenibilità, dove alla base, ci sono i principi in area economica-finanziaria, ambientale ed etico sociale a cui abbiamo aggiunto come Gassino quella tecnico-sportiva essendo una società di calcio».

«Il principio di sostenibilità fa fare scelte per il bene della società, sportiva e non solo. Nel nostro caso, noi siamo una società che deve insegnare calcio, non, vincere una Prima categoria o pagare 50 euro in più un giocatore. In quest’ottica, all’interno del progetto sostenibilità per quest’anno, e grazie agli sponsor che ci hanno sostenuto in questa grande iniziativa, il progetto che offrirà una borsa di studio ad un ragazzo di ogni annata - dall’Under 19 all’Under 14 - sulla base dei risultati scolastici, sportivi e comportamentali valutati da un’apposita commissione interna alla società e che prevede, sempre in ogni area decritta un percorso abbinato al rendimento scolastico e sportivo, non inteso come vittorie ma come miglioramento, comportamento e altro. Borsa di studio che coprirà le tasse d’iscrizione e tutte le spese per il materiale necessario oltre alla dotazione di un pc. Un modo per incentivare i ragazzi e fargli capire che è importante la parte sportiva quanto quella scolastica e renderli partecipi del raggiungimento anche di risultati collettivi, di squadra e di società. Come prevede il progetto di sostenibilità e durabilità citato». Con l’augurio che anche altre realtà possano seguirne l’esempio: «Alcuni presidenti di società mi dicono che sono un Don Chisciotte? Io dico che chi dice che non gli interessa non ha capito nulla…».

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