Scounting
28 Dicembre 2022
Siamo in crisi di talenti, si sostiene da più parti, le società hanno settori giovanili imbottiti di stranieri, molti dei quali impresentabili (per carità, verissimo), i quali poi giocano a scapito dei nostri ragazzi molti dei quali costretti ad appendere le scarpette al chiodo. Come molti sanno non è la linea di questo giornale che da sempre preferisce fare un’analisi che vada oltre l’ovvio e lo facciamo dando voce a chi il calcio lo ha vissuto da protagonista prima come calciatore, poi come istruttore, in questo caso poi come scopritore di talenti.
Se vogliamo come Nazionale tornare a dominare il palcoscenico mondiale lo possiamo fare se mandiamo a casa i venditori di fumo e torniamo a dare spazio a coloro che conoscono il campo. Ne abbiamo? A centinaia. Che non significa affermare che tutti hanno la verità in tasca, che se ci affidiamo a loro abbiamo risolto tutti i nostri problemi. Significa dire che partiamo da un’idea di campo e risaliamo la corrente fino ad arrivare alle scrivanie. Facciamo cioè il percorso inverso di quello che si sta facendo adesso.
Noi, nel nostro piccolo, proviamo a stanare qualche “vecchio saggio”, l’obiettivo dichiarato è che molti di loro esternino, a parole o per iscritto, il loro pensiero di Calcio. Ce n’è bisogno, soprattutto per i nostri ragazzi, per ridare fiducia ad un ambiente in crisi di identità, per far tornare il calcio non come uno sport da cui stare alla larga, ma da praticare con equilibrio.
Gli argomenti di cui possiamo trattare sono molti, qui parleremo di quanto conta la fisicità nel calcio, se conta (ma sappiamo che conta) e abbiamo chiesto l'opinione di Guido Mattei. Per quei pochi che non lo conoscono, fosse anche solo per il suo carattere schietto, diremo che è prima di tutto un uomo senza padroni, grande intenditore, maniaco della preparazione, competente come pochi altri, maestro di calcio. Non è più giovanissimo (classe 1946) ha militato nelle giovanili della Juventus, da qualche anno ha abbandonato il calcio per dedicarsi allo scouting. Ecco cosa pensa sull’argomento.
Caro direttore, quello che deve sapere è che il primo talent scout nel calcio è madre natura. Non sbaglia mai. Marchia il neonato donandogli il talento, poi gli sussurra in un orecchio: appena puoi cerca di farti il più possibile amico un pallone e divertiti con lui in libertà. Prova a diventare un calciatore. Questa è la prima tappa. La sorte gli è stata favorevole. Ma la dura realtà sono le tappe successive.
La maturazione biologica "tardiva o precoce" oggi diventa purtroppo fattore vincolante nelle scelte delle Società. Aspettare qualche anno un tardivo vuol dire indebolire una squadra giovanile chiamata a vincere. Per molti vincere è indice di crescita. Le vittorie il più delle volte sono causali, le prestazioni globali tecniche dei singoli no quelle rimangono. C'è una abitudine nel calcio giovanile, dopo il terzo gol molti responsabili tecnici non guardano più la partita si dedicano ad altro. Il gruppo vince, bella squadra.
Altra tappa: passa qualche anno, il giovane viene visto, ha qualità, piace, è un Under 15 ma è ancora tardivo fisicamente ecco che qui la sua bravura non può fare niente. Ci vuole la Dea Fortuna. Sì, la fortuna di trovare una Società Professionista che, anche se crede che il profilo fisico e le qualità atletiche nel calcio d'oggi abbiano la precedenza su quelle tecniche di un futuro giocatore, mostri interesse. Sì, il nostro ipotetico calciatore è fortunato se: il secondo, il terzo, il quarto talent scout, e così fino al responsabile si impunta e trova il coraggio per avallare l'operazione e tesserare il giovane calciatore. Ed è solo così che Madre Natura assistita da persone competenti, e da allenatori bravi, compiono il miracolo di portarlo al Professionismo a volte addirittura in Nazionale.
Brava madre natura, bravo tutto lo staff tecnico e il responsabile del Settore Giovanile. Però, ad essere sinceri, questa simulazione di percorso è sempre più rara. Attenzione però, perché nella nostra Nazionale maggiore, numeri alla mano, oltre la metà dei calciatori selezionati misura tra 1,64 e 1,70 metri.