Cerca

Politica sportiva

Manca il calcio di strada? È un alibi, siamo l'Italia che per quattro volte, e in epoche diverse, ha conquistato il Mondo

Finalmente si torna in campo, ma intanto Filippo Inzaghi, rispondendo alla domanda di dove siano finiti gli attaccanti italiani, mi ha fatto sobbalzare

Filippo Inzaghi

Filippo Inzaghi, attuale allenatore della Reggina

Oggi, ormai ieri, lunedì 2 gennaio 2023, sono sobbalzato leggendo la risposta che Filippo Inzaghi, attuale tecnico di una Reggina in piena corsa per la promozione diretta dalla serie B alla A, ha dato al collega del Corriere.it su una tematica sempre di stretta attualità tra gli addetti ai lavori della galassia calcistica.

Soprattutto perché i giovani calciatori/calciatrici e annessi familiari, sono particolarmente attenti nel cogliere spunti o consigli per il percorso di crescita sportiva dei ragazzi. Soprattutto perché vanno considerati i 225 momenti di giubilo che Pippo ha saputo regalare alle otto maglie indossate in carriera (dal Piacenza al Milan, fino alla Nazionale maggiore campione del mondo) e nel dibattito sul tema sarà rilevante anche il sentimento dei tifosi, già con la sciarpa al collo per la ripresa della serie A.

«Dove sono finiti i centravanti italiani»? 

A precisa domanda Superpippo o Alta Tensione / Il velociraptor / Bounty Killer / Il Rabdomante del gol, come giustamente osannava il cantore della sua gesta milaniste Carlo Pellegatti, ha così espresso il suo pensiero all’interno di un’ampia intervista:

«Rispetto ad altri Paesi, da noi si è perso il calcio di strada, l’oratorio. Io a mio figlio lo sto già insegnando: lo porto a giocare in tutti i posti. L’anno scorso ero in vacanza e in una piazza ho letto un cartello: vietato giocare a calcio. Meno playstation e più campetto. Solo lì s’affinano certe qualità che poi non perdi più». 

Tutto vero! come titolava la rosea in quel 2006 che Inzaghi ricorderà con fierezza, ma leggendo e rileggendo le sue condivisibili e attente considerazioni smarrisco l’aplomb e mi materializzo nel fervore di Sgarbi, all’anagrafe di Ferrara registrato sotto i nomi di Vittorio Umberto Antonio Maria. Il primo dato sugli attaccanti italiani della Serie A (anche se in una stagione di campionato si segnano cento e oltre gol in più rispetto all’epoca inzaghiana) è inconfutabile e rafforza la domanda fatta a Pippo sull’estinzione della prima punta tricolore: l’unica che da anni è continua nella fase realizzativa è Ciro Immobile (all’alba delle trentatré candeline), poi nell’attuale classifica marcatori c’è Moise Kean, più distaccato dai primi fino alla sosta Mondiale e scorrendo, scorrendo fino a Lorenzo Colombo (37° in graduatoria a novembre) il più giovane rispetto agli altri due con i suoi vent’anni. Quella del brianzolo è solo una delle tanti dolci conferme per noi che in Lombardia raccontiamo il calcio dal 2004 e delle sue qualità ne eravamo consapevoli dalle giovanili del Milan e ancor prima nei Pulcini della Buraghese, descritti dalla nostra firma di allora Max Priore.

Le radici e tradizioni del calcio di strada o il campetto che nella nostra Penisola non siano più protagonisti del quotidiano di adolescenti e bambini è un’affermazione ineccepibile, ma non facciamoci fautori della cultura dell’alibi e guardiamoci intorno con occhio critico: se pensiamo che ad Amsterdam, Copenaghen, Barcellona, Lisbona, Londra, Madrid, Monaco di Baviera, Oslo o Porto le strade brulichino di schiamazzi e palloni consumati non siamo d’aiuto nella ricerca di una soluzione a un problema reale. Un unicum in Europa è rappresentato dalla Francia, in minima parte da Belgio e Svezia, dove soprattutto nella periferia parigina il calcio di strada nelle cosiddette banlieue è spesso una ragione di vita. Ma alla formazione di calciatori per strada, come lo era stato in Italia fino agli inizi del nuovo secolo (fine anni ’90), la Francia ha agito di sistema sia nell’integrazione sia negli altri aspetti.

  1. Burocratici: documenti di identità, cittadinanza, tipologia di tesseramento dei calciatori;
  2. Sportivi: centri federali, programmazione tecnica, la formativa competizione della coppa Gambardella Under 18, scuola e calcio con una speciale graduatoria stilata ogni anno dalla FFF, esportazione di calciatori e soprattutto giovani, tanti giovani e con minutaggio a partire dalla Ligue 2, parificata alla serie B;
  3. Regolamentari: proponiamo solo alcuni estratti come i limiti al numero di calciatori nella presentazione della lista gara nel settore giovanile o nei più piccoli l’obbligo alle dimensioni delle porte con una larghezza fissa di 6 metri a partire dall’Under 10, gli attuali 2013 e senza alternative come proposto dalla Figc: a pari categoria da noi la larghezza deve essere di 5 metri oppure da 4 a 6 metri.

Senza guardarci troppo indietro e cercare ulteriori alibi (decrescita demografica, aumento delle immatricolazioni delle vetture su strada rispetto al millennio precedente, pochi e trascurati spazi cittadini) al campetto il calcio nostrano ha fatto la parafrasi da circa vent’anni in campo. Sì il campo, quello che nelle varie forme (affitto, concessione, diritto del suolo, proprietà, usufrutto) hanno a disposizione tutte le società d’Italia. E’ quello l’unico posto dove si può partire o ripartire a formare il centravanti perduto. Come? Non cercando di emulare il campetto e riproporlo sotto forma tecnica con esercizi analitici o situazionali, perché non funziona. All’Ajax, per citare uno dei brand metodologici più importanti al mondo, non consigliano certo il campetto per formare i loro talenti venduti a cifroni (solo da De Jong e De Ligt provenienti dal vivaio un totale di 172 milioni) ma hanno degli obiettivi chiari, aggiornati e mai disconosciuti, con il supporto di eccellenti competenze tecniche, una forte identità territoriale e dettagli nella selezione e formazione mai trascurati nel percorso di maturazione del calciatore.

Dal campetto, al massimo, portiamo l’atteggiamento competitivo e il linguaggio, si accetta anche più verso il rozzo nelle indicazioni o correzioni che si danno ai giovani e piccoli calciatori/calciatrici. La comunicazione tra istruttore/allenatore e ragazzi negli anni è cambiata radicalmente, si è alfabetizzato il calcio:

dall’esclamazione “dalla” si è passati a sostegno, appoggio, rifinitura
da “portala” a conduci
da “passala” a trasmetti
da “tira” a concludi
da “andiamo avanti” a supera la linea o prima linea
da “compagno smarcato” a terzo uomo
da “vieni incontro” a lega il gioco

Una lingua completamente rivista con un vocabolario e un lessico infiniti, ma i ragazzi dalla loro comunicano con il linguaggio planetario degli emoticon.

Nel frattempo si è affievolita la fiamma del gioco, del divertimento. Il calcio a livello universale resta uno sport di fatica e questa va alimentata con gioia e non solo con la preparazione atletica o una performance sui test fisici di sprint o balzi. Un dato mi ha colpito sull’ultimo ReportCalcio della Figc, con tutti i dati post pandemici in decremento una delle componenti in continua crescita è la figura del preparatore atletico. Indispensabile, certo, ma non può essere l’unico strumento che ridà un’anima a questa generazione di mancati centravanti.

L’altra parte della ricetta attribuita ad Inzaghi è l’effetto indesiderato: meno Playstation. Un problema non problema se guardiamo al pianeta Terra e addirittura meno impattante rispetto al campetto, perché al pari dell’Italia a quasi tutte le latitudini del mondo la Play è distribuita (nelle varie versioni) e utilizzate come momento di abilità, relax o sfida anche giornaliero.

Analisi e pensieri che hanno preso spunto dalle parole di Inzaghi e dove si è provato a dare visioni, più laterali che frontali e prospettive diverse a questa e future generazioni. Vi chiederete quali sono le conclusioni/soluzioni? Come gli addetti ai lavori pensano e programmano il centravanti italiano del domani? L’invito, vista la complessità del tema è a partecipare alle puntante che per tutto il mese di gennaio dedicheremo all’argomento con interventi di professionisti del settore e con un dibattito costruttivo aperto a tutti. Non c’è un modello estero da copiare o modificare a nostro piacimento come ho sentito forse nell’ultima uscita pubblica di Francesco Ghirelli (presidente dimissionario della Serie C) insieme ai presidenti Gabriele Gravina della Figc e Lorenzo Casini della Lega A.

Siamo l’Italia, siamo sempre quelli dei Piola, Riva, Anastasi, Bettega, Rossi, Altobelli, Vialli, Inzaghi, Montella, Chiesa, Vieri, Toni per citarne alcuni stimolando la memoria. Continuate a seguirci sul giornale da lunedì 9 gennaio e su tutte le nostre piattaforme per rimanere aggiornati e inviare le vostre domande o considerazioni.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • maurizio.doldi

    12 Gennaio 2023 - 13:09

    BUONGIORNO, PROBLEMA SICURAMENTE COMPLESSO, MA SICURAMENTE HO USATO PIU' IO L'ATTREZZO DEL MESTIERE (PALLONE) NON AVENDO MAI GIOCATO IN UNA SOCIETA' CHE MIO FIGLIO UNDER 17 NAZIONALE CON 4 ALLENAMENTI SETTIMANALI, NOI PARTITE INTERMINABILI (ORARIO ORATORIO DALLE 14 ALLE 18 E DALLE 20 ALLE 22.30) CON RAGAZZI DI ETA' DIFFERENTI DOVE IMPARAVI TANTO (MALIZIA, FISICO E GIOCATE) .

    Report

    Rispondi

  • maurizio.doldi

    12 Gennaio 2023 - 13:06

    BUONGIORNO, PROBLEMA SICURAMENTE COMPLESSO, MA SICURAMENTE HO USATO PIU' IO L'ATTREZZO DEL MESTIERE (PALLONE) NON AVENDO MAI GIOCATO IN UNA SOCIETA' CHE MIO FIGLIO UNDER 17 NAZIONALE CON 4 ALLENAMENTI SETTIMANALI, NOI PARTITE INTERMINABILI (ORARIO ORATORIO DALLE 14 ALLE 18 E DALLE 20 ALLE 22.30) CON RAGAZZI DI ETA' DIFFERENTI DOVE IMPARAVI TANTO (MALIZIA, FISICO E GIOCATE) .

    Report

    Rispondi

  • maurizio.doldi

    12 Gennaio 2023 - 13:06

    BUONGIORNO, PROBLEMA SICURAMENTE COMPLESSO, MA SICURAMENTE HO USATO PIU' IO L'ATTREZZO DEL MESTIERE (PALLONE) NON AVENDO MAI GIOCATO IN UNA SOCIETA' CHE MIO FIGLIO UNDER 17 NAZIONALE CON 4 ALLENAMENTI SETTIMANALI, NOI PARTITE INTERMINABILI (ORARIO ORATORIO DALLE 14 ALLE 18 E DALLE 20 ALLE 22.30) CON RAGAZZI DI ETA' DIFFERENTI DOVE IMPARAVI TANTO (MALIZIA, FISICO E GIOCATE) .

    Report

    Rispondi

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter