Under 16
22 Febbraio 2023
VIGOR MILANO UNDER 16: Esteban Broggi, il capitano che ha deciso di fare giustizia da sé, convincendo i compagni a ristabilire volontariamente la parità
Il Fùtbol, che passione. Una passione così travolgente che talvolta prevarica buonsenso e sportività, facendo passare in secondo piano il fatto che il calcio, in quanto pratica sportiva, mai e poi mai dovrebbe discostarsi da questi valori e che, al contrario, dovrebbe rappresentare sempre un mezzo per diffonderli. Per fortuna di tutti ci sono i ragazzi a ricordarci quali siano le priorità non solo all'interno del rettangolo di gioco ma nella vita di tutti i giorni, testimoniando ancora una volta come la purezza d'animo dell'età adolescente debba essere tutelata.
Quello che è accaduto Sabato 18 Febbraio in occasione di SL Cormano-Vigor Milano, match valido per la quindicesima giornata del Girone G del campionato Under 16 di Milano, é un'occasione per riflettere sugli atteggiamenti sbagliati che tutti gli appassionati del gioco, almeno una volta nella propria vita, hanno avuto, tenendo bene a mente che tre punti guadagnati in termini di risultato non sempre coincidono con una vittoria vera e propria.
Succede tutto all'alba della partita, precisamente dopo 10 minuti: gli ospiti della Vigor Milano hanno già iniziato a posizionare le tende nella metà campo difensiva dei padroni di casa del Cormano, i quali però hanno approcciato il match al meglio e per questo, almeno nella battute iniziali, riescono a mantenere il punteggio inchiodato sullo 0-0. L'occasione buona per passare in vantaggio arriva proprio al 10', con un'azione che porta Pujanes a concludere a rete approfittando di una disattenzione della difesa avversaria. La retroguardia casalinga, difatti, è stata colta di sorpresa da un episodio controverso: al limite della propria area di rigore, proprio mentre gli ospiti stavano avanzando con l'intento di segnare, hanno notato la presenza di un secondo pallone. Il direttore di gara, che doveva fermare il gioco, seppur richiamato più volte sia dai giocatori del Cormano che dai tecnici di entrambe le squadre da bordo campo, decide di non intervenire e di far proseguire, agevolando il compito degli attaccanti della Vigor Milano e consentendoli di aprire le marcature della partita in maniera più semplice visto il comprensibile sgomento dei difendenti in maglia Cormano.
Non c'è più nulla da fare, la rete viene convalidata senza alcuna remora da parte dell'arbitro, che si appresta ad affrontare e sedare le conseguenti proteste. Un errore, una svista, cose che in una partita capitano sempre, soprattutto quando di mezzo c'è il direttore di gara, le cui decisioni accontentano sempre qualcuno ma innescano l'ira di qualcun altro. Nella confusione generale, interviene il tecnico degli ospiti, Pasquale Audino, che si rivolge verso Giacomo Locatelli, allenatore del Cormano, riferendogli tali parole: «Passa la palla ai miei, ci penso io». Il tecnico - a dire la verità anche un po' perplesso - riporta quanto detto ai suoi ragazzi in campo, i quali prontamente eseguono, consegnando il pallone direttamente agli avversari dopo il fischio con cui l'arbitro ha dato segnale di riprendere il gioco. I giocatori in maglia Vigor, senza alcuna protesta o ribellione, fanno prontamente giungere la sfera sui piedi di Radulescu, il quale si dirige verso la propria porta quasi fosse quella opposta e compie il grande gesto: dopo pochi secondi, dunque, si gonfia anche l'altra rete, è autogol.
«Una volta convalidata la rete, la panchina del Cormano protestava per il doppio pallone presente in campo. Ci sembrava doveroso compiere questo gesto per ristabilire l'equilibrio ed evitare polemiche inutili. Allenatore e capitano - nell'occasione Esteban Broggi - hanno deciso di comune accordo di agire in quel modo, spiegando come procedere alla squadra. Difatti, la partita è poi stata giocata in totale tranquillità e sportività» racconta Stefano Broggi, dirigente accompagnatore degli ospiti della Vigor Milano. Passato lo stupore generale, Locatelli si appresta a stringere la mano del collega seduto sulla panchina affianco alla sua, tra gli applausi dei tifosi.
Poco dopo, la partita riprende sul risultato di 1-1 e con un equilibro ritrovato grazie al fair play dei ragazzi di Audino, i quali, anche se in quel momento in parità, potevano già dirsi vincitori della partita. «Tanto di cappello alla Vigor Milano. Se il risultato fosse stato ampiamente favorevole a loro sarebbe stato più semplice pensare a un comportamento simile, ma sullo 0-0 di una partita bloccata il gesto prende un significato totalmente diverso. I ragazzi erano increduli quando il gol è stato assegnato, tanto che qualcuno vicino alla seconda palla si è fermato. Purtroppo sappiamo che l'arbitro è da solo e può sbagliare, noi dobbiamo continuare a giocare. Non è il primo gesto di fair play che vediamo, ma quando il loro difensore ha tirato verso la sua porta siamo rimasti spiazzati; un conto è dire una cosa, un altro conto è farla davvero. Abbiamo davvero apprezzato questo sportivissimo gesto di fair play. Nessun avversario ha discusso e noi abbiamo fatto loro i nostri più sentiti complimenti» racconta il tecnico della squadra di casa sottolineando più volte come la scelta fatta dalla Vigor Milano sia stata tutt'altro che scontata e meritevole di congratulazioni. L'allenatore si sofferma anche su un aspetto cruciale che la situazione pone in evidenza: «Si sente sempre parlare di arbitri che sbagliano o di partite con umori accesi. Questi episodi fanno bene al calcio» sentenzia Locatelli.
Ciò che dice è assoluta verità, la situazione creatasi nella partita è una boccata d'aria freschissima in un clima che troppo spesso è caratterizzato da tensione e antisportività, così tanto e così frequentemente da considerare questo atteggiamento come la normalità delle cose, mentre un gesto di lealtà sportiva viene ormai percepito come l'eccezione alla regola. Questa tendenza va cambiata e i primi a capirlo sono sempre i ragazzi, voci e volti della verità e della purezza di chi gioca questo sport con divertimento e passione, senza il pensiero ossessivo della vittoria anche a discapito della correttezza. La partita si è successivamente svolta come previsto, con il copione del match che ha recitato un monologo ospite e con il risultato che ha presentato un rotondo 1-10 in favore della Vigor Milano. Questo però ha poca importanza: a Cormano, almeno per Sabato, ad uscire vincitore è stato lo sport.