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Attività di Base

Una nuova categoria professionale si va affermando tra le società professioniste: i dimostratori

Perché, come ripetevano i vecchi maestri, meglio vedere una volta bene che sentire cento

Attività di Base

Nella nuova era del calcio, nei settori giovanili, e nelle Attività di Base professioniste irrompono i dimostratori. Chi sono? 

Sono anzitutto ex giocatori con un passato calcistico di tutto rispetto che hanno accettato non di scalare le categorie per entrare nel mondo degli adulti, ma quello di scegliere di accompagnare chi ha talento ad avere un futuro nel calcio.      

La passione, insieme alla consapevolezza delle proprie attitudini, li hanno portati ad optare di trasferire le proprie competenze tecniche ai giovani tralasciando l'opportunità di crearsi una propria immagine di notorietà. Non da meno quella di rinunciare a possibili contratti economici più vantaggiosi nel calcio che conta.

Quali sono i loro compiti?

Non quello di guidare un gruppo alla domenica in campionato. 

Non quello di incidere a favore di qualcuno nelle scelte della formazione.

Non quello di poter confermare o no un giocatore.                                                                                                   

Non quello di assistere ai provini e di interferire (si quello è bravo, no quello non ci sta).

Non quello di parlare di sistemi di gioco.

Sono altri i responsabili a decidere. A loro non deve interessare. Incredibile ma vero i dimostratori sanno di vivere nell'ombra, conosciuti solo da chi li ha ingaggiati e dai ragazzi di tutte le categorie giovanili allenate. Mai su un giornale. Nessun riconoscimento. Eterni sconosciuti. Ma per chi sa che il calcio è la profonda conoscenza di un'arte nella nuova era sono indispensabili. I ragazzi e i baby calciatori nelle loro squadre sono seguiti da altri allenatori (a volte anche due per categoria) e da preparatori atletici che li seguono per tutto l'anno.

Ai dimostratori si chiede  di perfezionare e velocizzare tutte quelle tecniche che danno valore ad un futuro calciatore, di curare il rapporto con la palla in tutte le situazioni reali di gioco.

In sostanza i dimostratori nella "catena di montaggio" di un futuro professionista sono i più importanti. 

Tutto ciò che si impara da giovani si trasferisce da grandi e non si dimentica più. 

I dimostratori facendo vedere  come si doma il pallone rafforzano quel famoso detto "Meglio vedere una volta bene che sentire cento". 

I bambini quando vedono copiano in fretta e mettono in pratica. Chi, dopo madre natura, influisce più dei dimostratori che con i loro esempi gestuali danno in pasto tutti i giorni menù di tecniche diverse atte a dare più soluzioni di gioco a chi sarà chiamato a soddisfare spettatori e tifosi? Nessuno.

Concludo dicendo viva i dimostratori. Personalmente ne conosco quattro i quali lavorano tutta la settimana con il Settore Giovanile e con l'Attività di Base. Si chiamano: Lampo, Beruatto, Gasbarroni, Re David. Tutti alla Juventus.

(Testo di Guido Mattei)

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