Under 17
31 Marzo 2023
PRO NOVATE UNDER 17: Giacomo Montorfano, portiere da una vita prima dell'illuminazione
Il nuovo è spesso un qualcosa che spaventa, un ignoto che per un motivo o per un altro ci può frenare in quelle che sono le nostre ambizioni. Allora si possono fare due cose, o si soccombe o si decide di abbracciare e farsi guidare dal vento del cambiamento, proprio quello che ha deciso di fare Giacomo Montorfano, classe 2006 della Pro Novate che ha deciso di rivoluzionare la propria giovane carriera. Portiere da una vita, ecco che all'inizio della stagione decide, sotto consiglio dei compagni e dell'allenatore Gaetano Causerano, di cercare fortuna fuori dai pali. Una decisione apparentemente sconsiderata ma leggendo la storia e come poi sta andando, ecco che cambia tutto.
"Una vita da mediano", cantava Luciano Ligabue. Ora, Giacomo Montorfano una vita l'ha trascorsa da portiere, scelta presa ormai tempo addietro. Non è però passato molto tempo dai suoi primi calci ad un pallone: Il suo approccio vero e proprio al mondo del calcio, infatti, c'è stato solamente quattro anni fa e ha nei suoi motivi il fratello Federico: «Ho iniziato a giocare a calcio piuttosto tardi rispetto agli altri ragazzi e l'ho fatto soprattutto per mio fratello che giocava al Mazzo. É per lui che, quando ho deciso di iniziare a giocare, ho scelto di mettermi i guantoni e fare il suo stesso ruolo, quello del portiere». Giacomo muove i suoi primi passi all'Osal Novate, dove ci resta per una stagione, poi il periodo con la Solese definita da lui stesso come una «bella esperienza» e tre anni fa un primo grande approccio durato una stagione con la Pro Novate. Tra la prima e la "nuova vita" con i rossoblù, però, c'è di mezzo un'esperienza che è stato il primo grande focolare del cambio di rotta della carriera del classe 2006.
Montorfano ai tempi dell'Osal Novate
Nell'estate di due anni fa ecco l'approdo allo Schaffino, con cui Giacomo trascorre due stagioni disputando i campionati Regionali ma non è tutto. Perché è proprio in quel di Paderno Dugnano che matura una decisone destinata a cambiare il futuro, almeno recente, del classe 2006. «Lo scorso anno allo Schiaffino eravamo in tre portieri per un posto - spiega Montorfano - e quando in allenamento era il momento della partita ho sempre giocato volentieri fuori dai pali. Col passare del tempo ci siamo accorti, sia io e i miei compagni che l'allenatore, che come giocatore di movimento avrei potuto dare decisamente qualcosa in più. Piano piano mi sono appassionato sempre di più al nuovo ruolo e così ho deciso: non avrei più fatto il portiere. Da qui la scelta di tornare a Novate e alla Pro, dove ho trovato un ambiente che mi ha riaccolto alla grande e facilitato in un inserimento che per certi versi era per me tutto nuovo. Quando sono arrivato la rosa dell'Under 17 era ancora nel pieno della sua costruzione, diciamo che io e gli altri miei compagni abbiamo un pò rappresentato la nuova leva del gruppo».
All'arrivo in squadra, infatti, Giacomo instaura sin da subito un ottimo rapporto con il nuovo tecnico Gaetano Causerano, considerato da tutti come un vero condottiero: «Quando io e gli altri nuovi siamo arrivato abbiamo immediatamente trovato un ottimo allenatore, che aiuta tutti dando sempre la possibilità di giocare con continuità. Per me in particolare è stato fondamentale, perché al termine di ogni allenamento ci fermavamo insieme per parlare e vedere tutti gli aspetti su cui migliorare e cosa no. É stato cruciale, non penso che in molti mi avrebbero dato tutta la fiducia che da lui ho ricevuto visto il mio passato da portiere. All'inizio non è stato semplice, faticavo in ogni posizione e le ho provate davvero tutte; è stato bravissimo nell'inquadrarmi come centrocampista, anche se non ho ancora un ruolo ben preciso mi ha inquadrato tecnicamente e non è poco. Quest'anno sto facendo un pò il jolly: ultimamente ho giocato come esterno nel 4-4-2 ma mi è capitato anche di agire come ala e come mezz'ala in un centrocampo a tre. Sono abbastanza tecnico ma quando gioco sull'esterno non mi risparmio nel correre, mentre da mezz'ala corro di meno ma utilizzo molto di più la tecnica. É un alternanza che mi sorge quasi spontanea».
La nuova vita di Gabriele Montorfano
GOL ALL'ESORDIO, «MICA MALE»
La fatica e il sudore della fronte lo si sa, prima o poi ti restituiscono tutto e con gli interessi. Montorfano, così come la Pro Novate, ha faticato e non poco nel girone d'andata ma ora si stanno iniziando ad intravedere i primi segni positivi. «All'inizio della stagione abbiamo fatto moltissima fatica e perso tante partite in modo incredibile nei minuti finali. Da quando è partito il girone di ritorno stiamo ingranando partita dopo partita e iniziamo finalmente ad essere più concreti, senza tutte quelle distrazioni che all'andata ci hanno penalizzato». Proprio nel match di ritorno del 19 marzo con la Triestina 1946, vinto in trasferta dalla Pro Novate 4-3, Giacomo Montorfano ha trovato il suo primo gol in carriera per il momentaneo 1-1: «Sicuramente non partivamo con il favore dei pronostici, loro a parer mio sono una delle squadre che gioca meglio al calcio se non consideriamo le prime tre. Segnare il mio primo gol è stato frastornante, devo dire che non ci ho capito molto sul momento. Stavamo sotto 1-0 e in un'azione di contropiede mi sono fatto tutto il campo per seguire la trama, una volta arrivato al limite ho raccolto il cross del mio compagno e con l'esterno del collo destro l'ho spedita all'angolino. É stato bellissimo ricevere l'abbraccio dei compagni con cui gioco da sempre, un momento davvero emozionante. Ho subito pensato "mica male per essere il primo gol, immagina se ne facessi un altro (ride, ndr)».
Detto fatto, perché perché proprio sul finire del primo tempo ecco che il classe 2006 si ripete ed è il più lesto a risolvere una mischia in piena area di rigore e firma il 2-2. Si rimette in mostra la settimana seguente, quella del 26 marzo in cui a patire è questa volta l'Ardor Bollate, rete importantissima che al terzo minuto di recupero firma il pari. Tre gol in due partite, "mica male" come direbbe Giacomo, non è finita qui: «Personalmente sono contentissimo delle ultime due settimane ma non mi voglio fermare. Gioco fuori dai pali da troppo poco tempo per poter dire di essere pronto, i passi avanti che faccio in ogni allenamento però mi infondono sempre più fiducia. Voglio e vogliamo migliorarci e fare più punti e meglio dell'andata, siamo convinti di potercela fare».