Torneo delle Regioni Under 15
25 Aprile 2023
RAPPRESENTATIVA UNDER 15: Emilio Azzolari, portierone della Lombardia
Un vecchio detto dice che non tutti i supereroi indossano un mantello. Non c'è niente di più vero: alcuni portano casco e tuta e ogni weekend scendono in pista con il sedere a pochi centimetri dall'asfalto su monoposto che fanno i 350 chilometri all'ora, altri fanno lo stesso ma su due ruote. C'è poi chi ha fatto del sudore il proprio credo, vedi i maratoneti, e chi ha passato la maggior parte della propria vita in una vasca con acqua e cloro, ovvero i nuotatori. Certo è che il mantello ha sempre il suo fascino, di conseguenza il quesito da un milione di euro: si può essere supereroi indossando mantello, guantoni e scarpini coi tacchetti? La risposta è sì e lo può confermare Emilio Azzolari. È nato il 24 settembre 2008 a Treviglio, vive a Boltiere, un piccolo paese con poco più di 6000 anime in provincia di Bergamo, gioca al Ponte San Pietro e da una settimana a questa parte sta vivendo un sogno con la Rappresentativa della Lombardia. Da qui il secondo quesito, questo da ben due milioni di euro: perché un giovane bergamasco è diventato un supereroe?
I motivi sono molteplici ma quelli principali sono due. Partiamo dal primo, ma per farlo bisogna fare un passo indietro a cinque anni fa. Un salto nel passato in cui tutto, ma proprio tutto, era diverso. Emilio non giocava ancora a calcio, ma ciononostante l'amore per il pallone e il rettangolo verde era intenso più che mai. Poi il colpo di fulmine, un episodio che da lì a qualche anno lo avrebbe portato a diventare uno dei portieri più forti del panorama calcistico regionale. Accende la televisione e sullo schermo c'è una partita della Juventus, la sua squadra del cuore: in attacco Del Piero, a centrocampo Marchisio e in difesa Chiellini. E in porta? Lui, proprio lui, Gianluigi Buffon da Carrara. È amore a prima vista: non solo Emilio sceglie di iniziare a giocare a calcio, ma prende il portierone del Parma come punto di riferimento in tutto e per tutto. Ma proprio in tutto: dalla tecnica alla personalità, passando per le uscite alte, quelle basse, le parate volanti e il gioco coi piedi. Tutto qui? Non proprio, perché dallo scorso gennaio ha scelto di emulare il gigione nazionale anche nel vestiario. E non parliamo di guanti o più in generale del classico equipaggiamento di un portiere, bensì della maglietta che si indossa sotto quella da gioco. La sua è di colore blu e cucito addosso ha uno stemma particolare: non è quello del Ponte San Pietro e neanche quello della Juventus, è quello di Superman. Proprio come il suo idolo, Gianluigi Buffon da Carrara.
«La prima volta che vidi Buffon giocare notai la maglietta di Superman. Così ho pensato di farlo anche io, infondo era il mio più grande idolo» spiega il portierone del Ponte San Pietro. Tutto è iniziato lo scorso gennaio e da lì in poi, guarda caso, i blues di Scotti hanno iniziato a vincere partita una dopo l'altra. Il retroscena sulla maglietta è da non credere, dopotutto dove comprare una maglietta di Superman se non su Amazon? Nel caso di Azzolari è andata molto diversamente: «Niente shopping online o altro: ho acquistato una maglietta blu, a dire il vero una canottiera, e poi ci ho stampato lo stemma di Superman. Da quel momento non l'ho più tolta e la uso tuttora».
Constatato il motivo numero 1, il secondo è diametralmente opposto. Niente magliette di supereroi o quant'altro, solamente il talento. Quello vero, quello puro, quello genuino. In tal senso Azzolari non ha eguali e quanto fatto nelle prime quattro uscite del Torneo delle Regioni non solo lo conferma, ma lo sottoscrive pure. D'altronde in numeri sono dalla sua parte: esordio contro la Puglia? Rete inviolata; seconda uscita contro il Lazio? Rete inviolata; ultima del girone contro il Friuli? Rete inviolata; quarti di finale contro l'Abruzzo? Rete inviolata. Se in 280 minuti giocati i gol subiti sono stati zero, le parate effettuate sono state letteralmente tre. La prima contro la Puglia: un tuffo plastico che salva un calcio di punizione apparentemente destinato in gol. La seconda contro il Friuli: un intervento da applausi e, come suol dirsi, photographers friendly. La terza, ben più semplice, contro l'Abruzzo: una presa in due tempi senza indugi, ancora una volta dopo un calcio di punizione.
Come dice un vecchio detto, l'ennesimo, poche ma buone. «In partite come queste devi essere bravo a rimanere sul pezzo con la testa. Contro il Friuli, per esempio, non ho subito neanche un tiro - spiega Azzolari - e quando è arrivato mi sono fatto trovare pronto». Sempre parlando di numeri, i gol subiti dal portiere del Ponte San Pietro - anzi, quelli non subiti - lo rendono l'unico dell'intera competizione ad aver mantenuto l'imbattibilità dopo quattro partite. Un primato che, tra le altre cose, sta permettendo alla Lombardia di proseguire in maniera netta il proprio percorso verso lo Scudetto. E dopo Manzinali, Villa e La Viola, anche lui suona la carica: «L'obiettivo è arrivare in fondo e vincere: siamo a un passo dal traguardo, siamo pronti ad affrontare le ultime due partite». La prima sarà mercoledì 26 contro l'Emilia Romagna, poi eventualmente una tra Veneto e Toscana nell'ultimo atto del Piola di Vercelli. Un passo alla volta, ma la certezza è che la Lombardia in porta ha un supereroe. E non uno qualunque: un supereroe che porta sia un mantello, quello di Superman, che un paio di guantoni, quelli dei portieri.