Under 15
28 Aprile 2023
Agrisport Under 15 • «Inclusione e educazione sono valori fondanti della società»
Il cammino in campionato dell'Agrisport e degli Under 15 di Vaccaro e Sabella finora non è stato certo entusiasmante ma spesso dietro alle situazioni di difficoltà si nasconde una storia tutta da raccontare. La storia in questione parla di solidarietà e inclusione, di sport e di educazione senza tralasciare le persone e il quartiere in cui abitano: «L’Agrisport ha fatto come una fenice grazie al contributo fondamentale del presidente Candido Geniale. Dopo anni difficili culminati col covid, la società è rinata dalle sue ceneri con l’intenzione di aiutare i ragazzi in difficoltà e adesso siamo sempre di più una realtà importante per la zona di Ponte Nuovo».
In realtà, ci tiene a precisare il Direttore Sportivo Nunzio Dell’Orco: «Siamo in via Del Ricordo, a metà tra il quartiere Adriano e Precotto. Non è una zona facile di Milano ed è per questo che diamo la possibilità a tutti i ragazzi di giocare a calcio. Combattiamo la dispersione sportiva e allontaniamo i ragazzi dalla strada. Per noi crescita individuale e sport vanno di pari passo e anteponiamo obiettivi educativi a quelli di classifica». Anche se, come ricorda l’allenatore dell’Under 15, il calcio ha sempre il ruolo di protagonista: «Lavoriamo tanto in settimana con un gruppo misto di 2008-2009. Abbiamo dovuto concentrarci molto sulla tecnica di base perché molti ragazzi non hanno mai giocato in una vera squadra ma nel corso della stagione i progressi sono stati davvero importanti e le prestazioni del girone di ritorno lo certificano. Vorremo premiare i ragazzi con un bel risultato ma ogni rete segnata per noi vale già come una vittoria».
Ma la stagione è stata tutt’altro che facile e, soprattutto all’inizio, non sono mancati ostacoli che fin da subito hanno messo in salita il cammino dei gialloverdi: «Molti ragazzi arrivano da contesti difficili e non sono abituati a seguire regole. Noi proviamo a inserirli sin da subito in un contesto strutturato, a partire dai campus estivi e dagli open day di fine stagione. Gli diamo delle regole e gli facciamo capire che abbiamo fiducia in loro: vogliamo farli sentire parte di qualcosa e non esistono barriere, culturali o linguistiche, che siano in grado di fermarci».
D’altronde i loro obbiettivi travalicano i campi di gioco a tal punto che: «Nel nostro piccolo cerchiamo di fare quanto più sociale possibile. Oltre ai molti stranieri, quest’anno abbiamo accolto anche un ragazzo ucraino del 2008 in fuga dalla guerra. È rimasto con noi qualche mese, fino a che non è rientrato nel suo paese con la famiglia. A tutti loro insegniamo un codice di comportamento, il rispetto dell’altro e i giusti valori morali che ogni ragazzo dovrebbe condividere al di là della sua provenienza».
Ed è proprio in quest’ottica che Sabella e Vaccaro chiedono rispetto verso i propri ragazzi da parte delle squadre e, soprattutto, degli allenatori avversari: «Sono convinto che dopo un certo punto le altre squadre dovrebbero contenere la loro spinta offensiva. Alcuni risultati possono essere fin troppo pesanti e umiliare ragazzi così giovani non è assolutamente corretto. Settimana scorsa i tifosi della Rondinella si sono mossi in direzione opposta e ci tengo a ringraziarli per aver capito la situazione e per aver festeggiato insieme a noi la rete che gli abbiamo segnato».