Under 17 Élite
04 Maggio 2023
ENOTRIA UNDER 17: Victor Marangione in maglia Rappresentativa e con quella rossoblù
3 aprile 2022: a Sangiuliano va in scena Atletico CVS-Real Milano, ultima giornata del girone I del campionato Provinciale Under 16 di Milano. È a tutti gli effetti un big match: i punti che separano le due squadre sono solamente tre, di conseguenza la sfida tra Cattaneo e Caracciolo assume le sembianze di una finale. Il risultato finale dice 1-1: Atletico CVS avanti nel primo tempo con Pagano, Real Milano nuovamente in partita nella ripresa con Marangione. Uno che di mestiere fa il centrocampista, uno che di gol in stagione ne avrebbe poi messi a segno in totale 16, uno che poco più di un anno dopo - precisamente 383 giorni - si sarebbe ritrovato a giocare il Torneo delle Regioni: con la maglia della Lombardia, con affianco altri 19 prototipi di fuoriclasse, con l'obiettivo di vincere uno Scudetto. E poco importa se il bottino ottenuto dalla formazione di Tacchini sia stato ben più magro delle aspettative, perché per Victor Marangione i 100 minuti giocati tra Puglia, Lazio e Friuli sono stati la chiusura di un cerchio: un percorso iniziato 13 anni fa a Liscate e concluso con la convocazione tra i migliori classe 2006 della Lombardia. Ma in questo caso la certezza è una sola: il meglio deve ancora venire.
E in un certo senso il meglio per Vic è già dietro l'angolo. Un prima assaggio è arrivato lo scorso 1 maggio quando, con la maglia dell'Enotria e con la numero 4 sulle spalle, ha messo ko i rivali di sempre del Cimiano: lo ha fatto sfornando un assist al bacio per Rossi, lo ha fatto realizzando con freddezza un calcio di rigore, lo ha fatto mettendo in campo l'ennesima prestazione da fuoriclasse. Il tutto a coronamento di una regular season coi fiocchi e condita, nell'ordine: da 2250 minuti giocati distribuiti in 25 presenze, da 9 gol realizzati (di cui solo 2 su rigore), da sole tre ammonizioni e, ultima ma non per importanza, da una media voto di 7.1 che è lo specchio perfetto della sua annata.
Sensazionale. Probabilmente non esiste aggettivo migliore per descrivere la sua stagione, la prima con la maglia dell'Enotria ma anche la prima a livello Regionale. Sì perché nella sua carriera si è sempre cimentato solamente a livello provinciale, per questo il passaggio sulla sponda rossoblù del Lambro ha rappresentato un salto in avanti tutt'altro che irrilevante. Dall'Under 16 Provinciale all'Under 17 Élite: si può fare? - si chiederebbero i "The Show". Per la risposta non serve né Jaser, altro youtuber, né nessun altro: basta lui, Victor Marangione. Ed è affermativa perché il classe 2006 sta vivendo un sogno e non ha alcuna intenzione di svegliarsi.
Nato a Monza il 20 gennaio del 2006, inizia il suo percorso calcistico a Liscate. Ci rimane all'incirca cinque anni, poi risponde presente alla chiamata dell'Orsenigo, dove resta solamente una stagione perché arriva un'altra chiamata, se vogliamo ancora più importante: quella dell'Ausonia. «Quando ho saputo della possibilità di giocare per loro mi ci sono fiondato. Per me era un bel traguardo - spiega Marangione - ma purtroppo non mi sono ambientato e dopo pochi mesi ho deciso di cambiare aria». Da qui il trasferimento più significativo: dall'Ausonia al Real Milano. Tra le fila biancorosse ci rimane un totale di cinque stagioni, abbastanza per portarsi dietro un ricordo splendido: «Lì ho lasciato una famiglia. Con la società mi sono trovato benissimo, poi è arrivata l'Enotria...». Sì, l'Enotria: una delle società più decorate di tutta Italia, una delle più attente alla valorizzazione dei propri giovani, una delle più forti dell'intero panorama calcistico nazionale. «Sì, al momento della chiamata ero contentissimo. Alla fine è l'Enotria, la conoscono tutti ed è una società gloriosa. Non ho esitato ed ho accettato. Inoltre il mister (Ferraioli, ndr) ha puntato da subito su di me: non potevo dire di no» racconta col sorriso Marangione.
Mai scelta fu più azzeccata: perché il Marangione di un anno fa e quello di oggi sono due giocatori completamente diversi, perché la società di Giuseppe Aporti gli ha permesso di mettersi in vetrina in un palcoscenico come l'Under 17 Élite, perché una delle conseguenze di tale vetrina sono le sirene delle società professionistiche della zona. «Mi sento davvero molto migliorato: nel fisico, nel controllo palla, nella visione di gioco e anche nella tecnica. Una volta arrivato - spiega Victor - mi ero imposto che avrei dovuto dare il 200 percento per ambientarmi. In ogni allenamento ho dato tutto me stesso e ho capito che a questi livelli ci posso stare. Poi, ovviamente, spero di poter giocare anche più in alto». Il sogno nel cassetto, infatti, è proprio quello di diventare un calciatore professionista: «Per farlo so che ci vuole allenamento, tanto allenamento. Oltre chiaramente alla tenuta mentalità, voglio arrivarci step by step».
Nel mondo del calcio ci sono poche cose certe, una di queste riguarda proprio Victor Marangione: chiunque punterà su di lui, che sia una prof di Serie A o una di Serie C, si porterà a casa un calciatore come Dio comanda. In primis un calciatore duttile: può giocare come regista basso, può essere impiegato come interno in un reparto a tre e può anche ricoprire il ruolo di fantasista. Quest'ultima intuizione porta nome e cognome precisi: Alessandro Ferraioli. «Oggi ho provato a mettere Marangione più avanzato, credo possa essere ancora più decisivo». Sono parole di circa un mese fa e raccontano di un'intuizione paragonabile a quella di Mazzone che provò ad abbassare Pirlo dalla trequarti alla cabina di regia. Dopodiché un calciatore d'altri tempi, uno che nella cantera del Barcellona probabilmente avrebbe trovato una seconda casa: tanta, tantissima qualità; poca, pochissima fisicità. Ma chi ha detto che questo è un male? Quando lo si incontra prima della partita il pensiero è uno solo: «Troppo piccolo, come può giocare a calcio?». Spesso e volentieri, poi, bastano una manciata di minuti per rimangiarsi tutto. Da fuori non gli daresti un euro, ma una volta che lo vedi con gli scarpini ai piedi e sul rettangolo verdi non puoi più farne a meno.
«Mi piace tenere palla e far girare la squadra. La mia caratteristica migliore? Sicuramente pensare in fretta, prima che mi arrivi il pallone so già che giocata fare» il commento di Marangione, che ci tiene poi a sottolineare la differenza che ha notato dai provinciali di Milano all'Under 17 Élite: «Non esagero: è stato come passare dall'Eccellenza alla Serie A. Il ritmo è diverso, opposto. All'inizio pensavo che non ce l'avrei fatta, ma dando sempre tutto sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio». Una mentalità simile l'ha portata anche al Torneo delle Regioni. Pur non partendo titolare in nessuna delle tre partite della fase a gironi, ha collezionato 100 minuti ma soprattutto un'esperienza che non dimenticherà mai: «Ho capito che restare in panchina non è una sconfitta, anzi. Un grazie va a Tommy (Gjonaj, classe 2006 dell'Aldini) perché mi ha dato tantissimi consigli, sia su come giocare sia su come gestire la pressione. Da lui ho imparato molto, poi anche dal mister (Tacchini, ndr). Il rimpianto per essere usciti subito c'è - spiega Vitor - soprattutto perché sono convinto che avremmo potuto dare molto di più».
Tre anni fa, in occasione del Torneo delle Province, non era stato neanche preso in causa. Quest'anno, in occasione del Torneo delle Regioni, è stato selezionato tra i 20 più forti della Lombardia. Signore e signori, Victor Marangione. Centrocampista dell'Enotria, faro della Rappresentativa e potenzialmente oggetto dei desideri delle prof. Ma questa è un'altra storia: perché c'è una stagione da portare a termine, ma soprattutto perché domenica toccherà affrontare il Lombardia Uno per strappare un pass per i quarti di finale.