Cerca

Under 15

Ritorno ai Regionali dopo la stagione perfetta, i Bianchi, imbattuti, guardano al futuro

L'intervista a Federico Rovera, allenatore dell'Acqui: «I ragazzi mi hanno regalato qualcosa di grande»

Stagione da incorniciare per l'Acqui, mister Rovera: «I miei ragazzi mi hanno regalato qualcosa di grande. Ad Arquata la partita della svolta»

Protagonista di una stagione pazzesca, che ha visto i suoi ragazzi dominare il campionato, Federico Rovera, allenatore dell'Acqui, ha ripercorso i momenti cruciali della grande cavalcata. I termali hanno sorpreso tutti riuscendo a raggiungere numeri incredibili come 23 vittoria e un pareggio (contro l'Ovadese all'ultima giornata), con 124 gol segnati e solamente 11 subiti. Si tratta di dati che confermano il granlavoro sia dal punto di vista tattico che di mentalità. 

L'INTERVISTA

«Non pensavo si riuscisse a fare questo tipo di percorso con questi numeri. Ovviamente ad Agosto la speranza era quella di poter fare il possibile e ritornare ai Regionali passando però attraverso una costruzione di una squadra solida, che sapesse gestire la palla, quando l'obiettivo è salvarti spesso la palla la gestiscono gli altri, quando è il contrario la palla la devi gestire tu, e la costruzione di un gruppo solido che nel tempo possa dare soddisfazione all'Acqui. Sapevamo di dover far tutto per portare a casa il campionato perché ci è stato tolto quello che ci aspettava, in cuor mio ovviamente me l'ero prefissato come obiettivo, ma con questo percorso no nemmeno nel migliore dei sogni. I ragazzi mi hanno regalato qualcosa di grande e lì ringrazierò per sempre».

Il tecnico poi riflette sul momento di svolta della stagione: «Dire una data sarebbe riduttivo, direi 3 episodi: il primo con il Libarna la prima giornata, che per ambiente, carica agonistica ci ha fatto capire quanto sarebbe stato difficile questo percorso, il secondo quando per due partite consecutive siamo andati a giocare con 13/14 giocatori indisponibili per vari problemi da salute e lì abbiamo capito quanto è importante la rosa e il valore di tutti i componenti, infine il terzo sicuramente la partita contro l'Ovadese in casa da noi dove siamo andati subito sotto e abbiamo ribaltato il risultato. Lì sicuramente siamo diventati più grandi e un po' più consapevoli. Abbiamo capito che potevamo vincere il campionato nella partita ad Arquata nel girone di ritorno quando siamo andati sotto facendo un brutto primo tempo, reagendo alla grande e portando a casa la partita con un 2-1 non giocando comunque una bella partita, ma dimostrando solidità, calma nel gestire le difficoltà e le pressione. Non è stato facile. Forse in quella partita ho apprezzato il modo di dire di Allegri 'Corto muso', perché non sempre si può essere belli, ogni tanto serve essere brutti, ma i ragazzi lo sanno. Anche alla fine del primo tempo con la Acqui ho creduto potessimo vincere, qui ho capito le qualità umane di questo gruppo. Quando è finita la partita nell'esultanza dello spogliatoio, alcuni ragazzi hanno pensato di videochiamare un compagno indisponibile».

«Possiamo migliorare in tantissimo cose, sia a livello tecnico che di squadra, per loro questo deve essere un punto da cui ripartire, tenendo dentro il lavoro fatto, mantenendo l'umiltà e la voglia di lavorare che hanno dimostrato fino a oggi e presentandosi ogni giorno al campo con la voglia di fare un gradino un passetto in avanti. Alcune volte siamo stati troppo altalenanti per puntare in alto e quando abbiamo e la frase 'no' è spesso generalizzata, è un gruppo solido con cui è un piacere lavorare, il prossimo anno saranno Allievi e quindi servirà anche una crescita mentale e tecnico tattica. Troveremo campi differenti e ancor più difficili quindi il lavoro è tanto, ma credo questi ragazzi abbiano la voglia di lavorare e quando c'è da rimboccarci le maniche non si sono mai tirati indietro».   

Non manca una chiosa finale sui progetti futuri: «Nella testa di un allenatore/istruttore di progetti c'è ne in continuazione, sicuramente per questa squadra ho molte nuove idee e proposte per provare ad aiutare questi ragazzi con cui mi piacerebbe proseguire il percorso. Credo nelle storie penso che per quello che hanno e abbiamo vissuto sarebbe bello insieme dimostrare ai Regionali chi siamo. Vorrei appoggiarli nella loro crescita e perché mi stanno facendo crescere molto. Se dovessi dire oggi quali sono gli obiettivi da prefissare in caso avessi la possibilità di continuare con questi ragazzi, rischierei di sparare alto perché sono orgoglioso di tutti e 28 i ragazzi del gruppo. Quello che mi sento di dire è che dovranno fare un po' più di attenzione a questo Acqui, perché quello che una regola ci ha tolto, ce lo siamo ripreso e le cose quando le conquisti sul campo, con grandi sacrifici hanno un peso maggiore e un valore diverso. A livello personale la mia età mi fa guardare tutto con gli occhi di chi sogna, di chi lavora in un calcio di sentimenti e valori, forse per questo che vado d'accordo e mi trovo con questi ragazzi, sono uno che crede nel dialogo e nei rapporti umani. Sono contento perché in queste settimane tre ragazzi inizieranno dei provini con la Sampdoria, spero che altri abbiano queste occasioni».

Infine ha aggiunto: «Mi scuso con alcuni dei ragazzi a cui ho concesso meno minuti e li ringrazio per essere stati splendidi, giocare meno non è facile e il merito di questo percorso è di tutti, mi prendo oneri e onori di questo ruolo. Ringrazio l'Acqui, la società, i direttori, Lorenzo, questi splendidi ragazzi che preferisco definire giovani uomini, lo staff, gli accompagnatori, i genitori, la mia famiglia, chi mi è stato vicino in questo percorso e anche chi mi ha criticato. La speranza è quella di proseguire insieme. Un grazie anche a voi di Sprint e Sport, fate un lavoro enorme e i ragazzi non vedono l'ora di leggervi e seguirvi, complimenti davvero».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter