Giovanili
09 Giugno 2023
ALCIONE UNDER 16: Davide Bulgari, talento orange
Qual è la terza squadra di Milano? Gli interisti - specie quelli più sfegatati - non hanno dubbi: è il Milan. Perché «la prima è l'Inter, la seconda l'Inter Primavera - ridendo a squarciagola - e la terza quella dei cugini rossoneri». Viceversa, i milanisti risponderebbero l'esatto contrario: prima Milan, poi Milan Primavera e infine i cugini nerazzurri. Tuttavia, ponendo il quesito a chi il calcio meneghino lo vive appieno e nel profondo, la risposta sarebbe un'altra: l'Alcione. Sì, l'Alcione: la creatura di Marcello Montini e Giulio Gallazzi, la squadra di via Olivieri, la corazzata che a livello giovanile sta lasciando solamente le briciole alle dirette concorrenti. E questo di certo non lo scopriamo oggi, certo è che i risultati ottenuti quest'anno tolgono ogni qual dubbio sulla questione. D'altronde nessuno, ma proprio nessuno, è riuscito anche solo ad avvicinarsi a quanto fatto dagli orange: un titolo Regionale, tre finali e quattro squadre - ovvero l'intero settore giovanile - ai playoff.
«Abbiamo fatto qualcosa di mai visto, raggiungere tre finali è un traguardo pazzesco. Lavoriamo tutto l'anno per sognare questi obiettivi, la nostra voglia è sempre quella di vincere». Queste le parole di Ivan Ciletti, che dopo l'addio di Claudio Spelta e una vita intera passata in via Olivieri ha preso in mano le redini del settore giovanile. Serve altro? Probabilmente no, dopotutto nelle parole di Ciletti c'è tanto, tantissimo dello stile Alcione. Sì, lo stile Alcione: «Siamo una grande famiglia, da fuori magari non sembra ma è così. Credo che a Milano nessuna squadra riesca a garantire ciò che diamo noi, anche a livello di emozioni. I ragazzi sono tutti sul pezzo e lavorano in maniera straordinaria, credo si sia creato uno stile Alcione».
Uno stile vincente. Uno stile che Alessandro Tonani porta in giro per la Lombardia da una vita, ma ancor di più dal suo ritorno in via Olivieri dopo una parentesi all'Accademia Inter: i vicini di casa, ma più semplicemente i rivali di sempre. Dal suo rientro a casa ha vinto due titolo Regionali, entrambi con i classe 2007: uno lo scorso anno in Under 15 Élite - il primo dopo la riforma voluta dal CRL nell'estate del 2019, dunque a tutti gli effetti storico - e uno quest'anno in Under 16. Un risultato che non è altro che il coronamento di un percorso splendido: «Quanto ad Ale - sorride Ciletti - credo sia una sentenza in queste partite, è un po' uno special one. Ha preso in mano un gruppo diverso e reduce da un girone d'andata difficile, poi l'ha condotto magistralmente fino al titolo». E vincendo contro squadre come Mario Rigamonti, Manara, Virtus Ciserano Bergamo e Seguro, non proprio le ultime arrivate. Quest'ultima in finale a Concorezzo, la ciliegina sulla torta in una stagione comunque storica.
Sì perché al titolo con l'Under 16, come detto, tocca aggiungere due finali: una dell'Under 15 di Beniamino Calderoli, una dell'Under 14 di Jimmy Fontana. Una ad Agrate e una a Concorezzo, una persa 2-1 e una persa 1-0, una che lascia tanto amaro in bocca, una che lascia tanto - anzi, tantissimo - amaro in bocca. Resta comunque il percorso, che in entrambi i casi è stato quasi perfetto. Se i classe 2008 sono arrivati all'ultimo atto brianzolo con tutti i favori del pronostico, se non altro per lo strapotere mostrato ininterrottamente da settembre a maggio, i classe 2009 hanno fatto addirittura meglio. Il motivo sono i numeri, visto che i ragazzi di Fontana prima della sfida di Concorezzo non avevano perso neanche una partita. Ma non solo, non ne avevano neanche pareggiate... Tuttavia, come Matic ha detto a Dybala dopo la sconfitta della Roma contro il Siviglia in finale di Europa League: «That's football».
«Indipendentemente dai risultati delle finali, ci tengo a ringraziare tutti gli staff. Soprattutto quelli dei 2008 e dei 2009: hanno fatto un percorso pazzesco, peccato per non aver vinto perché l'amaro in bocca resta sempre. Ma siamo comunque soddisfatti» le parole di Ciletti, che poi ci tiene a estendere i ringraziamenti ad altre figure del mondo Alcione: «Ringrazio tanto Tadini, Belloni, i due presidenti, Taini e Montesano: sono stati tutti fondamentali in questa splendida stagione, senza di loro sarebbe stato impossibile fare questo lavoro». E infine gli allenatori: Marco Brunetti, Alessandro Tonani, Beniamino Calderoli e Jimmy Fontana. «La nostra forza sono gli allenatori - spiega il responsabile orange - e dunque ripartiremo da loro: saranno sempre al centro del progetto». E se dovessero replicare anche solo la metà di quanto fatto in questa stagione, gli avversari sono avvisati. Che siano Regionali o Nazionali, ma questa è un'altra storia...