Under 15 Élite
16 Giugno 2023
UNDER 15 ÉLITE ALCIONE • Beniamino Calderoli, allenatore dei classe 2008 degli orange per tutto il biennio Giovanissimi
Sono stati due anni intensi. Un biennio Giovanissimi che lascerà sicuramente il segno. Nella storia dell'Alcione ma anche in quella dei campionati Regionali. Si sta parlando dei classe 2008 di Beniamino Calderoli, un gruppo che nelle ultime due stagioni ha disegnato calcio praticamente in ogni partita: l'annata 2021/2022 ha visto la squadra chiudere tutte le competizioni da imbattuta e laurearsi Campione di Lombardia in Under 14 Regionale (dopo aver vinto il proprio girone nei Provinciali di Milano); la 2022/2023 è stata per certi versi decisamente più emozionante, perché l'Alcione è maturato, ha subito alcuni rallentamenti ma è riuscito sempre a trarre il meglio per presentarsi alle sfide successive più agguerrito. Il tutto sotto la guida del condottiero perfetto per questa squadra e per questi ragazzi: Beniamino Calderoli.
Il condottiero perfetto perché la mano del tecnico, nel corso di queste due ultime stagioni, si è spesso vista. Le sue scelte hanno sempre fatto la differenza in termini positivi: basti pensare alle sue decisioni sui ruoli di Daniele Ganci e Nicolò Holovko. Coppia titolare di difensori centrali in Under 14, diventati uno un terzino e l'altro un playmaker in Under 15 Élite, con risultati assolutamente eccellenti da entrambe le parti. Basti pensare, infatti, che Nicolò è stato il terzino sinistro titolare della Rappresentativa Lombardia Under 15 che ha trionfato al Torneo delle Regioni. Senza citare le tantissime letture che hanno saputo dare una svolta positiva a partite che in un primo momento sembravano intricate, come quando in difficoltà in casa contro la Solbiatese Calderoli ha spostato Jeremy Villanueva al centro della trequarti, iniziando a scardinare le maglie nerazzurre.
«Lascio la squadra più forte che io abbia mai allenato», ha detto Calderoli nel momento in cui ha fatto un bilancio dell'ultimo biennio: «Ho avuto l'opportunità di lavorare giocatori forti, che nel corso del tempo sono diventati anche consapevoli e maturi. Questi due anni hanno insegnato a me e a loro che il lavoro paga: allenare questo gruppo mi ha fatto bene, perché ho imparato io in primis tante cose». E il risultato di questo percorso è il Calderoli-Ball, una vero e proprio modo di giocare riconoscibile di questi classe 2008: «Il nostro è sempre stato un calcio propositivo. Forse un po' atipico per questi livelli, perché abbiamo lavorato su tantissimi principi ma poco sui ruoli fissi, ma io credo fermamente che ai ragazzi vada data tanta libertà: dal punto di vista tecnico, dal punto di vista motorio e dal punto di vista tattico. Mi piace che siano loro a pensare come gestire determinate situazioni proprio sulla base dei principi su cui lavoriamo in settimana».
Questo modo di lavorare è diventato, quindi, sostanzialmente il biglietto da visita di Calderoli, un allenatore ormai con un'idea « di gioco precisa. Studio e leggo di calcio tutti i giorni, mi informo e cerco di stare al passo con le tante scuole di pensiero. Io poi ovviamente cerco di lasciare la mia impronta: mi piace il possesso di palla, lavorare sulle figure geometriche, vedere tanto fraseggio e tanta tecnica di base. I giocatori, come detto, devono sapere cosa fare in campo. Adesso ho le mie idee: per esempio, lavoro poco sulla fase difensiva, perché noi vogliamo difenderci tenendo il pallone e attaccando». Tra le sue ispirazioni, oltre ai noti Roberto De Zerbi, Pep Guardiola, Paulo Fonseca e Luis Enrique, Calderoli cita anche Maurizio Viscidi, attualmente coordinatore delle nazionali giovanili dell'Italia.
Questi discorsi in un certo senso teorici trovano poi riscontro nei risultati dell'Alcione classe 2008 negli ultimi due anni, come ha evidenziato lo stesso tecnico: «In due anni abbiamo vinto due campionati regionali, abbiamo raggiunto due finali, ne abbiamo vinta una e abbiamo sempre giocato mostrando una forte identità».
Scendendo ancor più nei dettagli, l'Alcione in questo ultimo biennio Giovanissimi ha totalizzato: 48 vittorie, 6 pareggi e appena 4 sconfitte su un totale di 58 partite. Questi numeri vogliono dire che la squadra di Calderoli ha sostanzialmente vinto l'83% delle partite giocate negli ultimi due anni. E se questo non dovesse bastare per apprezzare il lavoro del tecnico, basti notare che - tra provinciali e regionali - gli orange hanno segnato ben 329 gol (210 in Under 14, 119 in Under 15 Élite), subendone solo 40 (14 in Under 14, 26 in Under 15 Élite). Non si può, poi, non citare il Kennedy, vero e proprio fortino del gruppo: tra le mura amiche l'Alcione di Calderoli è rimasto a secco di punti soltanto una volta in due stagioni, nella partita contro l'Accademia Inter vinta 2-1 dai nerazzurri.
«Al di là dei numeri, quello che mi è sempre importato è mettere dei tasselli per questi ragazzi, in modo tale da permettere una crescita anche senza me in panchina. Siamo sempre stati una squadra divertente e abbiamo sempre mantenuto il nostro modo di giocare a calcio, pulito ed elegante. Anche nella finale persa contro la Masseroni», ha raccontato il tecnico, che poi ha chiosato: «Io non ho dubbi: secondo me questa è la squadra più forte dell'ultimo biennio di Giovanissimi».
In Alcione da sei anni. Precedentemente all'Inter, in Lombardia Uno e da giocatore sempre nel Lombardia Uno, dove ha giocato fino all'età di 20 anni. La prossima stagione Calderoli sarà ancora in Under 15 Élite, alle prese con i 2009 che quest'anno sono stati allenati da Emilio "Jimmy" Fontana e arrivati fino alla finale Regionale di Under 14.
Una nuova avventura, quindi, per Beniamino Calderoli, che prenderà in mano una squadra che ha già un "passato" in agonistica e con la quale avrà meno tempo a disposizione per trasmettere le sue idee, i suoi principi, ma la storia recente ha già avuto modo di dimostrare le qualità del tecnico. E quindi, anche per la prossima stagione, c'è da aspettarsi il Calderoli-Ball.