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Legge dello Sport

Altro che svolta, la montagna alla fine ha partorito la solita schifezza

Oggi, 4 agosto, doveva essere il giorno dove i Dilettanti ritrovavano la loro dignità, delle nuove NOIF, niente di tutto questo

Legge dello sport

Quando il vice presidente vicario Christian Mossino spiegherà alle sue società dove stiamo andando a parare?

In attesa di leggere come è stato formulato e strutturato quello che pomposamente il presidente Gabriele Gravina definisce come "un nuovo equilibrio nel sistema" in soldoni i parametri dei premi di preparazione che le società professionistiche dovrebbero pagare alle dilettanti, riportiamo il comunicato stampa che già così ci fa capire che i Dilettanti sono stati per l'ennesima volta presi per i fondelli. Non serve certo un genio per capire le differenze, basta andarselo a rileggere.

Lì si diceva chiaramente che ciò a cui bisognava mettere mano erano i premi, che il contratto collettivo andava assolutamente modificato. La sostanza era chiara come il sole. In questo invece l'aria fritta prende il sopravvento e non fa presagire nulla di buona. Anzi, peggio, la sensazione è quel pochissimo che si poteva trasformare in una riforma positiva sia finita in pappa.

PREMI DI FORMAZIONE. Come anticipato nella riunione dello scorso Consiglio Federale, con l’obiettivo di creare un nuovo equilibrio nel sistema a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 36/2021 che ha determinato l’abolizione quasi totale del vincolo sportivo e la conseguente rivisitazione (interna alla Federazione) del meccanismo dei premi di formazione tecnica, Gravina ha portato in discussione e poi in approvazione alcune modifiche normative per attutire alcuni effetti negativi dell’applicazione delle nuove norme. Nello specifico, il Consiglio ha approvato le modifiche alle NOIF che riguardano la previsione dei premi di formazione tecnica anche per il tesseramento biennale da giovane di serie. La delibera, immediatamente esecutiva, sarà sottoposta a verifica e ratifica nella riunione del Consiglio Federale del mese di settembre, così come richiesto dalla Lega di A. Il provvedimento anticipa di qualche giorno la definizione di accordi collettivi in ambito dilettantistico semplici, flessibili e assolutamente rispettosi delle peculiarità dei diversi livelli della LND. Sul punto, infatti, le interlocuzioni positive degli ultimi giorni hanno portato alla definizione di un testo condiviso da tutte le parti interessate. Tutto ciò è finalizzato a garantire e a sostenere l’impegno e lo sforzo che le società dilettantistiche profondono, in particolare per il calcio giovanile, a vantaggio dell’intero sistema calcistico nazionale. È stata invece rinviata a successiva discussione la previsione del 3% sui trasferimenti domestici, da ridistribuire alle società formatrici del calciatore.

Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe essere tornato il premio di preparazione (nella sostanza non nella forma), esattamente come prima, ma ridotti del 50%. Se così fosse abbiamo risolto qualcosa? Zero assoluto. Certo, meglio di prima, ma siamo sempre a zero. Solo chi capisce di calcio sa che il problema sono le liberatorie, e allora qualcuno deve spiegare a cosa serve ridurre il premio. Senza contare che nel frattempo i buoi sono scappati perché dai settori giovanili sono state fatte razzie e sui calciatori già tesserati non si avrà alcun ritorno. Se fossi il presidente di una società dilettantistica mi aspetterei le dimissioni immediate dai miei rappresentanti. Tutto il resto sono parole al vento. Ma, come detto e ridetto, se siamo in questa situazione la colpa è soprattutto dei presidenti che per anni hanno dato deleghe in bianco a dirigenti federali non all'altezza. E ora si è costretti ad ingoiare un boccone amarissimo e dire anche grazie. Complimenti. Avete distrutto il gioco più bello del mondo.

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