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Allegri e la Juventus storia di un grande amore: in bianconero arriva il giovane figlio Giorgio

Il centrocampista sinistro si è meritato il passaggio in bianconero dopo la lunga formazione nei dilettanti

JUVENTUS ALLEGRI FIGLIO

Massimiliano Allegri ha accolto nell’universo juventino il giovane figlio Giorgio, che arriva dal settore dilettanti del club satellite della Sisport

La sua nascita è stata una benedizione sul primo scudetto da allenatore del papà. Il tecnico sorprende e diverte con il suo 4-3-1-2 nel primo club che l’ha fatto esordire su una panchina di serie A, ma non conclude il biennio sardo (74 gare tra campionato e coppa Italia: 27 vittorie, 15 pareggi, 32 sconfitte) per la riconosciuta voracità del presidente dell’epoca cagliaritana Massimo Cellino nel rapporto con gli allenatori. L’ultima stagione a Cagliari di Massimiliano Allegri è un intreccio di eventi con la propria vita privata: inizia con il pareggio esterno sul campo di Livorno (la sua città natale) e si interrompe al gol subìto a Torino da Giorgio Chiellini (il nome di battesimo del suo figlio maschio) contro la Juventus di Zaccheroni. Il condor Adriano Galliani nel 2010 convince l’amico Cellino (che su Galliani ripete sempre:«I miei amici si contano sulle dita di una mano: Adriano è tra loro. Anzi, per me è un fratello maggiore»a liberare Allegri dal contratto con il Cagliari per affidare al tecnico livornese le redini del Milan. Il campionato di serie A 2010/2011 è subito un trionfo per Max, che ripropone il 4-3-1-2 e con 82 punti porta alla Milano rossonera il 18° scudetto della storia e l’ottavo della presidenza di Silvio Berlusconi.

Il 2011 è un anno indimenticabile per la vita professionale e privata di Massimiliano Allegri: insieme al 18° con il Milan arriva anche lo scudetto da papà. Nel periodo di mezzo tra le prime due stagioni rossonere (10/11 e 11/12) nasce Giorgio Allegri, di puro sangue livornese come Max e la mamma Claudia Ughi. La prima infanzia del neonato è tra Milano e Livorno fino alla conclusione anticipata del rapporto con il Milan del neopapà nel gennaio 2014 e il successivo passaggio alla Juventus nell’estate dello stesso anno. Il trasferimento a Torino coincide con l’era dei successi in sequenza per Allegri e per il club degli Agnelli, che con Antonio Conte dal 2011/2012 avevano dato il via al dominio sportivo degli anni a seguire.

Giorgio Allegri è il primo da destra insieme ai compagni della Sisport che ha da poco salutato per vestire la maglia della Juventus U13

Il bilancio del primo anno juventino di Massimiliano Allegri è un quadruple sfiorato: vinti scudetto e coppa Italia, perse le finali di Supercoppa (Napoli ai rigori) e Champions League (Barcellona 3-1). La stagione successiva, che sarà sempre ricca di trofei con il triplete italiano (campionato, coppa Italia e Superocoppa), la Juventus ha un nuovo sponsor tecnico con il quale avvia un progetto per la Scuola Calcio sul territorio: la Sisport. La nascita del settore calcio all’interno delle varie strutture polifunzionali della Sisport è l’avvicinamento al percorso calcistico del piccolo Giorgio Allegri.

In Sisport il centrocampista mancino classe 2011 affronta una lunga trafila formativa prima di raggiungere il papà in Juventus in questa stagione 2023/2024. Anche nei campionati che il padre trascorre lontano dalla panchina bianconera (19/20 Sarri e 20/21 Pirlo), Giorgio continua a giocare con i compagni della Sisport e risiedere a Torino con la mamma Claudia. Nel corso delle tradizionali riunioni di staff Juventus che l’Attività di Base diretta da Luigi Milani organizza ogni inizio stagione, sono stati presentanti tutti i nuovi tesserati 23/24: Giorgio Allegri fa parte del gruppo Esordienti Under 13, l’ultima categoria di gioco a 9 per i classe 2011 prima del passaggio nel Settore giovanile. A una recente domanda dei colleghi di Dazn sul suo ritorno alla Juventus, Max Allegri ha risposto anche con la voce del papà premuroso: «Giustamente mi dirai che è stato un errore di presunzione pensare che si potesse subito tornare a vincere. Era una sfida personale, oltre che una scelta affettiva perché ho un figlio che vive a Torino».

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