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06 Ottobre 2023
Micheal Maccioni e Savino Carlone, lo sponsor e il visionario che hanno portato il Futsal in Soccer all'Olympic Collegno
Se si cerca su Google "calcio a 5 e calcio a 11" noterete la scarsità di collegamenti utili per approfondire un argomento che in realtà sta iniziando a prendere piede sempre di più nel nostro calcio. Il "profeta", lo definiamo così senza voler scomodare dività ultraterrene, è una figura che da molti anni ormai riveste un ruolo di primo piano nei due mondi. Due sport tanto simili quanto diversi tra loro che Savino Carlone, conosciuto come "Savi", sta cercando di avvicinare nonostante lo scetticismo regni ancora sovrano.
Savi, così ci tiene a farsi conoscere, diventa allenatore patentato di futsal nel 2008: nella sua carriera sulla panchina del calcio a 5 ha allenato diversi giocatori in arrivo dal calcio a 11 che gli permisero di togliendosi tantissime soddisfazioni, calciatori come Stefano Simonetta, Andy Dragone (per lui anche un gol in Serie A con la L84), come Daniele Boccardi e Lorenzo Gallo, tutti hanno giocato in campionati nazionali. Per niente sazio, nel giugno 2022 diventa anche allenatore di calcio a 11, con un sogno nel cassetto che si porta dietro da 10 anni: «Sono innamorato di tutte e due le discipline conoscendone pregi e difetti. Il mio sogno è quello di andare nelle società a 11 a iniettare un po' di calcio a 5. Questa è una pratica molto diffusa all'estero, soprattutto nei paesi latini - Brasile su tutti con a seguire Argentina, Spagna, Portogallo. In questi paesi, i ragazzi iniziano giocando a futsal e a 12 anni decidono se continuare o cominciare a 11, nel nostro paese invece il diciasettenne, una volta capito che a 11 non può sfondare, comincia a giocare a calcio 5 - un ripiego dunque. In Italia funziona così viste anche le poche realtà di futsal presenti sul territorio, tranne in rare occasioni». Per 10 anni, racconta Carlone, è andato a bussare alle porte delle società per proporre questo progetto, porte che però sono rimaste serrate, venendo anche deriso in certe occasioni per questa idea che, però, non sembrava tanto campata per aria.
Quattro anni fa infatti, Savi ricevette una grande iniezione di fiducia da una realtà che poco ha a che fare con il calcio a 5 ma ne ha tantissimo con quello a 11: «La Juventus, 4 anni fa, prese Alessio Musti, allora allenatore della Nazionale Italiana Futsal, proponendogli di creare un progetto originale che nessuno in Italia stava facendo: il Futsal in Soccer, quello che io da 10 anni stavo provando a creare. Oggi infatti, la Juve, per tutte le categorie giovanili, su 4 allenamenti a settimana, ne fa uno solo di calcio a 5 con tutte le specifiche tipiche del futsal». In poche parole, come afferma anche Carlone, la Juventus, per essere credibile, prese il migliore su piazza per iniziare questo progetto pensato per portare un po' di calcio a 5 nel calcio a 11. Passa del tempo e durante il covid, Musti tenne un convegno online per la FIGC nel quale raccontò le metodologie e le dinamiche che stava implementando con la Juventus. Destino vuole che anche Savi partecipò a quel webinar illuminante che ne riaccese la fiamma:
«Io non avevo l'autorevolezza per imporre le mie idee. L'arrivo di Musti fu una fortuna enorme, lui e la Juventus diventarono il mio modello».
Un altro tassello importante per l'ascesa di Carlone fu l'approfondimento del tema del Futsal durante il corso da allenatore per il calcio a 11, un aspetto che elevò la sua figura nella classe di aspiranti tecnici attirando diverse attenzioni, in particolare quella di Michael Maccioni, uno degli allenatori più giovani della Prima Categoria, che lo chiama ad allenare con sé all'Olympic Collegno: «Una volta saputo che non allenavo più il San Giorgio, Michael mi ha chiamato facendomi un'offerta molto interessante: allenare una volta a settimana la Prima Squadra nel calcio a 5 - racconta Carlone. Gli proposi invece di diminuire la cadenza degli allenamenti, passando da una volta a settimana a una volta ogni due, però, rilanciai per tutte le squadre del settore giovanile e scuola calcio - dalla prossima settimana -, oltre al Real Olympic, che ha una squadra in Terza Categoria, e i 2009 provinciali». L'entusiasmo in società è dilagante e da settembre Savi è impegnato full time in Via Tampellini 41, diffondendo il Futsal in Soccer nella casa dei Leoni di Collegno, cercando di replicare «con le dovute proporzioni» quello che Musti sta creando alla Juventus cercando di «diffondere il verbo» anche nelle Academy.
In questo contesto, entrano in gioco le figure di Tony Fiore e Maurizio Monni, due soggetti presenti nel SGS Evolution Programme, un progetto indirizzato alle scuole calcio ma che serve anche a «futsalizzare» alcune metodologie del calcio a 11. Giovedì 28 settembre, Fiore e Monni riescono a compiere un miracolo, ovvero aprire le porte della Juve e portare Carlone ad un allenamento di Musti con gli Under 13: «E' stata un'occasione unica: siamo stati ospiti di Musti, abbiamo potuto godere nel vedere un allenamento di Futsal in Soccer. Ho un riscontro positivo rispetto quello che faccio anche io nei miei allenamenti all'Olympic. Nelle pause e a fine allenamento, Musti ci spiegava il lavoro fatto, il perchè, il come, è stata una vera e propria formazione, oltre che un momento di grande emozione per un appassionato come me, essendo a contatto con l'ex allenatore della Nazionale italiana di calcio a 5 nonché figura molto importante della Juve» racconta fiero l'allenatore.
«Ho ringraziato Musti, è solo grazie a lui che io ho potuto dire a una società che questa disciplina serve sfruttando l'esempio della Juve. Sicuramente ho avuto un appeal diverso rispetto al passato».
Ma perchè è importante avere delle basi di futsal anche nel calcio a 11 ce lo spiega proprio Carlone: «Credo che ci debba essere una fusione fra i due sport, anche il calcio moderno lo chiede: sui nuovi sintetici serve curare il controllo per crearsi un vantaggio nell'azione usando tutto il piede, a partire dalla pianta. Il calcio a 5 propone molti più duelli 1 contro 1 in spazi stretti, è richiesta più abilità dribbling per saltare l'uomo, e il giocatore deve sia saper attaccare che difendere». Nel calcio moderno infatti sempre più allenatori ricercano la manovra avvolgente e la ricerca della superiorità numerica per creare un vantaggio tattico senza forzare la giocata. «Il futsal è un gioco molto più fisico e in più c'è molta più fantasia. Se questo progetto prende piede penetrando sempre di più nelle società a 11 con istruttori di calcio a 5 qualificati, perchè non potrebbe nascere qualche talento che ammiriamo in Brasile, Argentina, Portogallo e Spagna? Non sarà una questione solo di DNA, è questione di abitudine. Per alcuni calciare di puntone o controllare il pallone di suola è ancora una bestemmia, ma se notiamo, Romario a USA '94 fece gol di punta - celebre quello contro la Svezia. La cultura del futsal può essere tanto utile al calcio a 11 e può essere straordinariamente propedeutica», spiega un gasato Savi.
«Sono fiero che una società non di elitè come l'Olympic abbia creduto in questa proposta in maniera così entusiasta: sto ricevendo supporto totale dai dirigenti, dai ragazzi e dagli allenatori, a cui tolgo comunque un allenamento su 6 - e garantisce che sono anche allenamenti faticosi perchè coi campi più piccoli non è ammissibile fermarsi. Sono fiero che la società abbia scommesso su questa disciplina e mi auguro di dimostrarmi all'altezza, ma sono consapevole che il percorso sia ancora lungo. Voglio ringraziare il mio primo sponsor, Michael Maccioni, un allenatore giovane e ambizioso che ha creduto in me quando nessuno l'aveva mai fatto. Ringrazio i miei collaboratori Walter Carbonara, uno dei giocatori più vincenti a livelli amatoriali di calcio a 5, Abdul Karim Elhajj, un giovane ragazzo libanese laureato come match analyst all'accademia del Barcellona, e Martina Parlagreco, che oltre ad essere una giocatrice molto forte e giovane della L84, è una formidabile allenatrice».
L'impegno inizia ad essere importante e stanno dunque cercando collaboratori che li aiuti a garantire un servizio sempre più alto: «Non serve avere chissà quale esperienza, solo passione» afferma un sempre più carico Savi Carlone, consapevole delle potenzialità del Futsal in Soccer, che, come un vero visionario, non è lasciato abbattere dai "no" ma ha continuato a lavorare sul suo sogno, un progetto che sembrava utopia ma che, tassello dopo tassello, sta diventando realtà.