Under 19
12 Ottobre 2023
UNDER 19 ALCIONE: Ousmane Gueye, talento orange
È luglio. In via Olivieri, casa dell'Alcione, sono ore roventi: un po' perché l'estate - tra trasferimenti, calciomercato e programmazione - è sempre un periodo particolare, un po' perché i dubbi su quale campionato dovrà affrontare la formazione di Cusatis portano a diversi interrogativi. Serie C? Serie D? La storia dirà quest'ultima, ma il punto è un altro. E le parole di Simon Carello, preparatore dei portieri il cui curriculum parla da sé, riassumono alla perfezione quanto vissuto quel pomeriggio estivo. «C'è un portiere, secondo me è bravo - gli confida Matteo Mavilla, direttore sportivo orange -. Lo vuoi vedere?». Quindi la risposta: tanto semplice quanto limpida, tanto chiara quanto inequivocabile. «Sì, sono curioso» le parole di Carello. Infine l'analisi, la valutazione: «Sono rimasto impressionato». Serve altro? Forse sì, più che altro perché le promesse di quel pomeriggio estivo non sono rimaste tali. Anzi, il campo ha dimostrato che quel portiere è un autentico prototipo di fuoriclasse.
Nome: Ousmane. Cognome: Gueye. Età: 18 anni. Segni particolari: talento. Forse innato, probabilmente fuori dal comune, sicuramente capace di spostare gli equilibri. E il luogo di nascita? Thiès, a detta di Wikipedia la «terza città per numero di abitanti del Senegal, capitale dell'omonima regione». Sì, viene dal Senegal. Sì, si è trasferito in Italia da poco più di tre mesi per fare il calciatore. E sì, ha tutte le carte in regola per farcela. Il suo idolo è Édouard Mendy, suo connazionale e portiere dell'Al-Ahli con un passato al Chelsea. Scontato? Forse sì. Il suo sogno, probabilmente altrettanto scontato, è quello di giocare in Serie A: «Voglio arrivare in alto, questo è sicuro. Punto al top, che sia qui in Italia o la Premier League». Scontato sì, facile sicuramente no. È roba per pochi, alcuni sostengono per uno ogni diecimila, ma potenzialmente è roba per Ousmane Gueye. E la sua storia, partito dall'Africa e arrivato in Italia per inseguire il proprio sogno, è tutta - ma proprio tutta - da raccontare.

Tocca partire dalla fine, precisamente dall'esordio stagionale dello scorso sabato nella sfida contro il Club Milano, quarta giornata di Under 19 Nazionale. Da una parte tardivo, conseguenza di tutta la burocrazia - forse troppa? - dietro la prassi da seguire per formalizzare un tesseramento. Dall'altra, nell'ordine: decisivo, fenomenale, vincente. Decisivo perché dopo otto minuti ha parato un calcio di rigore. Ma non solo, lo ha addirittura bloccato: guardando l'avversario fino all'ultimo, distendendosi sulla propria sinistra, dimostrando in un colpo solo istinto, agilità e furbizia. Fenomenale perché nei suoi 90 minuti è stato pressoché perfetto: coraggioso con il pallone tra i piedi, preciso nelle uscite alte, efficace tra i pali. Vincente perché, al triplice fischio di Cisternini di Seregno e giusto una manciata di minuti dopo il primo gol stagionale di Gorla, il risultato è 1-0 per l'Alcione. Che fa sorridere Carello, il primo a scommettere ad occhi chiusi sul senegalese. Che fa esultare Campisi, consapevole di aver trovato un portiere coi controfiocchi. Che fa godere l'intero mondo orange, che d'ora in poi potrà dormire sonni tranquilli: sicuramente con l'Under 19, ma potenzialmente anche con la prima squadra. La coppia Agazzi-Bacchin - il primo arrivato in estate dalla Cremonese, il secondo fedelissimo di Cusatis - è forte, solida e consolidata, ma è evidente che in futuro sarà da prendere in considerazione anche Ousmane. E in tal caso, con tre talenti di questo tipo, il parco portieri dell'Alcione si confermerebbe come uno dei più forti in circolazione.
Tempo al tempo, intanto le certezze sono due. La prima: il classe 2005 ha tutte le carte in regola per sfondare. Ha il talento, ha la testa, ha la fame. E quest'ultimo è probabilmente l'aspetto che lo fa emergere rispetto a tutti gli altri portieri in circolazione, lo stesso che gli ha permesso di giocare in pianta stabile con la Nazionale di categoria del Senegal. La seconda: la storia, soprattutto quella più recente, insegna che l'Italia è il pianeta del tesoro per i portieri africani. L'ultimo in ordine di tempo è stato André Onana, protagonista della scalata dell'Inter in Champions League e recentemente acquistato dal Manchester Uniter per la bellezza di 55 milioni di euro. Ousmane lo ricorda in tutto e per tutto. In primis per la costituzione fisica, caratteristiche che li rende entrambi esplosivi e di conseguenza atleti formidabili. Dopodiché per l'agilità, la freddezza e pure la follia, che parlando di portieri non fa mai male.