Under 17 Élite
25 Ottobre 2023
UNDER 17 RHODENSE: Filippo Renner, classe 2007 arancionero
Alla fine probabilmente ha ragione Agatha Christie. Perché sì, un indizio è solo un indizio. E quindi il primo gol, un tap-in ravvicinato sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Moro, significa tutto e niente. Se gli indizi diventano due poco cambia: «Sono una coincidenza» direbbe la celeberrima scrittrice, la madrina del genere "giallo". Di conseguenza anche il secondo, un'incornata di testa ancora una volta su assist di Moro, assume un'importanza relativa. Ma se gli indizi sono tre, allora abbiamo tra le mani una prova: chiara, limpida. E pure incontrovertibile, senza possibilità di replica, un po' come il terzo gol: Moro appoggia corto, Imperato prova la conclusione, Martinelli para ma sulla respinta arriva ancora lui, sempre lui, solo lui. Da qui la domanda, il dubbio amletico, il quesito che potrebbe riscrivere la storia del genere "giallo": qualora gli indizi fossero addirittura quattro, cosa succederebbe? Evitando di scomodare Agatha Christie, che tuttavia saprebbe sicuramente rispondere, ci proviamo noi. Ecco la risposta: la prova diventerebbe un dato di fatto, una certezza. Un qualcosa di inoppugnabile, inconfutabile, incontestabile. Quindi la tesi: Filippo Renner, classe 2007 della Rhodense, è un calciatore straordinario.
E lo è principalmente per due motivi. Il primo riguarda i numeri, le statistiche. Quei dati freddi ma oggettivi, sentenziosi ma veritieri. Nella partita contro l'Assago, vinta con un netto 5-1 dalla sua Rhodense, ha dato un senso al suo essere straordinario. Perché non solo ha segnato quattro gol in meno di un'ora, ma è anche salito a quota sette gol in stagione: cinque in campionato e due in Coppa Lombardia. Tanti o pochi? Fatta la premessa che trovare la risposta non è poi così importante, è evidente che sia un bottino niente male. Da una parte perché siamo neanche a metà del girone d'andata, dall'altra perché ci sono attaccanti, dalla Serie A all'Under 14 Provinciale, che metterebbero la firma per chiudere la stagione con questi numeri. Per capire appieno il secondo motivo tocca svelare un segreto: Filippo Renner, classe 2007 da Arese, di mestiere fa il terzino. A volte gioca a destra come Javier Zanetti, suo idolo d'infanzia. A volte gioca a sinistra come Federico Dimarco, il giocatore a cui si ispira. E sempre, ogni qualvolta indossa gli scarpini e scende in campo in quel rettangolo verde lungo 105 metri e largo 68, lo fa in maniera straordinaria. Perché sì, è un giocatore straordinario. E perché sì, nella sfida di domenica lo ha fatto vedere a tutti.
L'emozione di chi sa di aver fatto qualcosa di clamoroso: «Dopo il secondo gol è stato splendido, non mi era mai capitato di segnare una doppietta. Poi non mi sono fermato - racconta Filippo Renner - e così sono arrivati il terzo e il quarto. Non ci potevo credere. Devo ringraziare Moro (autore di tre assist, ndr) e tutti i miei compagni, è stato qualcosa di irripetibile». L'estasi, l'euforia di chi è consapevole del peso delle proprie azioni: «È stata la partita più bella della mia carriera? Sinceramente non lo so - continua il classe 2007 -. Sicuramente però è stata tra le più emozionanti, anche perché questi gol ci hanno permesso di vincere in un campo molto difficile». E pure la lucidità: trovando una spiegazione a un cambio di rotta clamoroso in termini di gol, regalando un perché a tutti gli interrogativi - «Ma com'è possibile che un terzino faccia quattro gol?» - che da domenica riecheggiano a Rho e dintorni. «Gioco in difesa fin da quando sono piccolo, quindi il mio compito non è mai stato quello di fare gol. Tuttavia dallo scorso anno - spiega il terzino della Rhodense - ho iniziato a interpretare il ruolo in maniera diversa. I risultati si sono visti sia in termini di gol, sia in termini di assist».
E se Andrea Pirlo deve ringraziare l'intuizione di Carletto Mazzone, il santino che Filippo Renner dovrà tenere nel portafoglio è quello di Lorenzo Digiglio: «Devo tutto ai suoi consigli» assicura il classe 2007, che nel giro di un anno ha effettivamente preso il largo in termini realizzativi. La stagione passata, già di per sé devastante, ha rappresentato l'antipasto: sette gol in Under 16 e due in Under 17 Élite giocando da sotto età. Quella odierna, probabilmente, la portata principale: i sigilli, come detto, sono già sette. Tuttavia non è neanche novembre e le occasioni per arrivare in doppia cifra, e perché no anche più in alto, sono lì che aspettano. Quanto al dolce, potrebbe essere bagarre tra la maglia della Rhodense, quella arancionera che ha cucito addosso da 12 anni dopo i primi calci al Passirana, e la maglia della Rappresentativa Regionale, essendo da un annetto a questa parte uno dei nomi in cima alla lista di Daniele Tacchini. «Gli obiettivi per questa stagione? Sicuramente centrare il quinto posto in campionato - racconta Renner - dopodiché, qualora fossi convocato per il Torneo delle Regioni, vincere lo Scudetto». Dicevamo di emozione, euforia e lucidità: tutto vero. Ma c'è da aggiungere anche la volontà di volare alto: «Sogno di diventare un professionista di questo sport». D'altronde non è proprio da tutti segnare quattro gol in una singola partita, per di più giocando terzino. Ci vuole talento, vero. Serve determinazione, altrettanto vero. E poi, dettaglio non indifferente, bisogna chiamarsi Filippo Renner: yes baby!