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Ferma la capolista con una tripletta, meno di 24 ore dopo è decisivo anche con i più grandi

Il classe 2007 del Niguarda e un weekend da record con la maglia di una vita: «Qui ho tutto per essere felice»

Davide Poloni, Niguarda Under 17

NIGUARDA: Davide Poloni, per lui quattro gol in meno di un giorno e in due diverse categorie

Per Andriy Shevchenko i gol non sono mai stati un problema bensì normale amministrazione, tanto che i 175 segnati tra Milan e Nazionale hanno avuto tutti lo stesso e nel contempo un diverso valore. Se però per l'Usignolo di Kiev il ruolo del centravanti è sempre stata una solida certezza nella sua carriera da calciatore, per Davide Poloni - classe 2007 capace di segnare quattro gol in due giorni in due diverse categorie con il Niguarda - rappresenta invece una recentissima e sorprendente novità.

UNA VITA DA... NIGUARDA

No, non è una strampalata parodia di "Una vita da mediano" di Luciano Ligabue ma una sineddoche che descrive in alcuni aspetti la giovane carriera di Poloni. Una vita calcistica che per lui è iniziata proprio al Centro Sportivo Amleto Farina di Via Cesari, e da oltre dieci anni proprio lì va in scena: «Il Niguarda è stata l'unica squadra in cui io abbia mai giocato - conferma Poloni - e da anni gioco assieme agli amici di una vita. Qualche anno fa ho avuto il dubbio se cambiare o meno per mettermi in gioco ma alla fine ho scelto di rimanere, perché qui mi trovavo e mi trovo bene da sempre. Fosse per me rimarrei a vita, qui c'è tutto quello che mi serve per essere felice».

Insomma, una dichiarazione d'amore d'altri tempi e tutt'altro che scontata visti i tempi, un giuramento fatto ad una squadra per cui Davide - capitano silenzioso - sembra pronto a gettarsi nel fuoco: «Da quando ho iniziato a giocare ho fatto qualunque ruolo, prima giocando a tutta fascia, poi addirittura come terzino. Quest'anno, nel bel mezzo della preparazione, siamo rimasti senza attaccante e l'allenatore mi ha chiesto la disponibilità a giocare in quel ruolo. Gli ho risposto che avrei fatto qualunque cosa per dare una mano alla squadra, giocare in attacco non mi avrebbe cambiato la vita, da lì ho iniziato ad essere impiegato come punta centrale».

 

L'EROE DEI "DUE NIGUARDA"

Nella sua duttilità, Poloni ha la velocità come caratteristica principale: «Gioco molto sfruttando la mia velocità facendomi dare la palla sullo scatto per poi puntare la porta avversaria. Spesso però, e me lo dice sempre l'allenatore, faccio l'errore di pensare di poter aiutare tutti e questo mi porta a correre di più e a sprecare molta più energia; diciamo che sono un pò il jolly della squadra (ride, ndr)». Un modo di giocare e di stare in campo che ha pagato benissimo per la squadra di Gianpaolo Calatayud che nell'ultimo turno è stata capace di fermare sul 4-4 la capolista Città di Cinisello nel Girone C.

Lo ha fatto proprio con una tripletta del suo tuttofare; due dei tre gol arrivati sempre anticipando il difensore e poi trafiggendo il portiere nell'uno contro uno, ma a farla da padrone è la rete del momentaneo 3-3 arrivata con un elegantissimo pallonetto da fuori area. «Pensare che alla fine della partita ero triste, perché nonostante l'ottima prestazione mia e della squadra - arrivata dopo la sconfitta contro la Garibaldina che ci aveva feriti nell'orgoglio - avremmo addirittura potuto vincerla se non avessi sbagliato davanti alla porta in due occasioni. Penso che la partita che abbiamo fatto rispecchi a pieno tutta la delusione per la classifica attuale».

Un sentimento di tristezza che però il giorno dopo Davide Poloni ha curato immediatamente il giorno dopo, e da qui il riferimento a Shevchenko. Il classe 2007, infatti, così come il fenomeno ucraino è stato spesso decisivo con Milan e Nazionale a stretto giro di posta, prima ha fermato la capolista con una tripletta e, meno di ventiquattrore dopo, ha segnato il gol decisivo nella vittoria dell'Under 18 sul GrentArcadia subentrando dalla panchina. «Forse sarà stata la carica e l'emozione della tripletta del giorno prima, ma devo anche ammettere che nel gol che ho fatto gran parte del merito ce l'ha chi mi ha pescato con un corner perfetto. Diciamo che sono stato bravo a farmi trovare pronto al posto giusto nel momento giusto, è stata la mia prima presenza quest'anno con i più grandi ed è stata fantastica».

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