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Under 17 Élite

Il bomber che segna più di un gol a partita: ha 16 anni, un talento clamoroso e piace alle prof

Il classe 2007 continua a fare sfracelli e non ha alcuna intenzione di fermarsi

UNDER 17 LOMBARDIA UNO

UNDER 17 LOMBARDIA UNO: Salvatore Corrino, talento rossonero

Niente musica di Geolier, né "Come vuoi" né tantomeno "Money". Quindi niente cuffie "Beats", per intenderci quelle impossibili da non notare nel look calciatori, che sia dal tragitto dal pullman allo spogliatoio o durante il sopralluogo sul terreno di gioco. Ma una collana, un semplice monile a forma di crocifisso. Quindi una preghiera, chiudendo gli occhi e ripensando a nonna Eldegarda: quel girocollo, quella catenina, apparteneva a lei.

E chissà. Chissà se dietro i suoi gol non ci possa essere anche un aiuto dell'amata nonna. Chissà se avrebbe mai immaginato che il suo amato nipotino potesse diventare così bravo nel gioco del pallone. Infine chissà, magari un giorno potrà dedicargli un gol al "Diego Armando Maradona": lo stadio del Napoli, che è la sua città natale ma soprattutto la patria della sua squadra del cuore.

Tempo al tempo, intanto una certezza: il suo rituale pre-partita funziona a meraviglia. D'altronde non è un caso che Salvatore Corrino, classe 2007 del Lombardia Uno, stia vivendo semplicemente la sua migliore stagione. I numeri parlano chiaro: segna più di un gol a partita, precisamente ogni 67 minuti. Frutto di nove sigilli in dieci partite, nove delle quali iniziate dal primo minuto. E altrettanto limpidi sono i fatti: un po' perché rappresenta il faro della formazione di Bianchessi, un po' perché è probabilmente il giocatore di maggior talento, un po' perché quando lui segna il Lombardia Uno vince. Un dettaglio, quest'ultimo, tutt'altro che banale. Quindi la tesi, tanto chiara che ha tutte le carte in regola per diventare una certezza, quasi un dogma: se Corrino si alza dal letto con il piede giusto è festa rossonera.

SIGILLI

E sì, domenica si è alzato decisamente con il piede giusto. Talmente bene a tal punto che era sicuro: «Sono partito da casa con l'intenzione di fare gol, lo volevo a tutti i costi». Da Trezzano sul Naviglio a Milano, via Pozzobonelli 4. Poi in viaggio road to Casatenovo, la tana della Casatese. Il resto è storia: perché ha firmato il vantaggio al quarto d'ora, ma anche perché in chiusura di primo tempo ha riportato avanti i suoi dopo il momentaneo 1-1 di De Leidi. «È stata una bella emozione. Ero contento soprattutto per il momento: loro avevano pareggiato da poco - spiega Salvatore - quindi essere tornati avanti ci ha permesso di portare a casa la vittoria».

Due notizie, una per il Lombardia Uno e una per il campionato. La prima è bella, una novella che ogni squadra vorrebbe avere: Corrino è un giocatore devastante. E se mai ci fossero dubbi, la doppietta di Casatenovo li ha spazzati tutti via, uno ad uno. Insomma, si può dire con certezza che Bianchessi possa dormire sonni tranquilli: intanto le prof prendono appunti, il telefono di Gagliardi impazza e tutte gli altri osservano. Da qui la seconda notizia, tutt'altro che bella per tutte le rivali del Lombardia Uno: da un mesetto a questa parte Corrino si sta alzando quasi sempre con il piede giusto. E lo sanno, nell'ordine: Schiaffino (doppietta), Segrate (doppietta), Manara (Tripletta) e Casatese (doppietta). Quindi, come suol dirsi, "squadra avvisata, mezza salvata".

PAROLE

Segnare un gol? No, grazie. Segnarne due? Perché no. E segnarne tre? Che domande... È evidente che non sia un ragazzo da mezze misure. O tutto o niente, non c'è altra strada. La mentalità è vincente, il talento cristallino: un connubio, quest'ultimo, potenzialmente devastante. In vista del proseguo della stagione ha le idee chiare: «Vogliamo arrivare ai playoff. Siamo una bella squadra, ne sono sicuro. Purtroppo non abbiamo iniziato benissimo - spiega il bomber - ma siamo in ripresa, abbiamo la voglia e la grinta di arrivare lì». 

Viceversa, i nove gol di questo inizio di stagione sono paradossalmente una sorpresa. D'altronde i numeri parlano chiaro e dopo dieci giornate ha già superato il suo record di gol: otto sigilli nel 2021/2022, Under 15 Élite. Nel mezzo sei reti in Under 16 e tanti, tantissimi assist. Lui stesso si definisce un altruista, uno che gioca e dà tutto per la squadra: «Non mi aspettavo di segnare così tanto. Sono più uno che i gol li fa farà, ma questo inizio di stagione le cose sono cambiate e sono contento di questo. Per farlo - analizza Corrino - mi sto impegnando tanto».

È quindi impossibile etichettarlo. Non è né un centravanti di ruolo, né il classico esterno alto. Così come non rispecchia i canoni del classico trequartista, nonostante sia evidente che sia cresciuto a pane, estro e fantasia. Probabilmente la ragione sta nel mezzo, il che porta a una conclusione abbastanza elementare: Salvatore Corrino è un giocatore duttile, il classico jolly che tutti gli allenatori vorrebbero. Nel 4-3-3 di Bianchessi sta giocando prevalentemente alto a sinistra, ma per caratteristiche alle volte tende anche ad accentrarsi: «Non ho un ruolo preciso, mi adatto. Gioco dove serve anche se preferisco esterno oppure trequartista». In tal senso le idee chiare non mancano, tanto che lui stesso si reputa un giocatore atipico: «Proprio per quanto detto prima non mi ritrovo in altri e quindi no, penso di non assomigliare a nessuno. Ho però un idolo, Diego Armando Maradona: semplicemente il giocatore più forte di tutti i tempi».

PERCORSO

Napoletano di nascita, milanese d'adozione. E se nelle vene gli scorre il sangue partenopeo, da circa sei anni sta riuscendo a farsi conoscere anche al nord. Il denominatore comunque è il talento: quello scoperto al centro sportivo della Ginestra all'età di quattro anni, quello che il Lombardia Uno ha iniziato a conoscere dopo una breve parentesi alla Nuova Trezzano. Quest'ultima la squadra del paese, Trezzano sul Naviglio, dalla quale si è poi trasferito in via Pozzobonelli. «Conoscevo il Lombardia Uno già dai tempi di Napoli. Ne parlavano come una squadra forte, quindi dopo poco tempo ho voluto provare per loro e mi hanno preso». Quindi una parentesi breve e neppure soddisfacente all'Ausonia, infine il ritorno al Pozzo: la sua casa, il suo posto felice.

FUTURO

Quanto al futuro tocca fare due considerazioni. La prima: Corrino è un ragazzo come gli altri. Sì perché l'obiettivo, ovviamente, è sempre quello: «Vorrei diventare calciatore e giocare a livelli molto alti». La seconda: Corrino è un sì un ragazzo come gli altri, ma dalla sua ha anche la testa sulle spalle. «Migliorare è l'imperativo, non chiedo altro. Ringrazio i due allenatori e tutti i miei compagni, sto vivendo la mia migliore stagione e un grazie va anche a loro». Breve e conciso, diretto e senza giri di parole. Intanto c'è un campionato da finire e, chissà, un grande salto da fare a luglio. Ma sì, anche questa è un'altra storia...

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