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Under 15 Élite

Segna tre gol nel derby dopo più di un mese di infortunio: l'attaccante da 52 gol a stagione è tornato

Nella partita contro l'Aldini Cattaneo ci mette meno di mezz'ora a fare tripletta

CATTANEO MATTIA ALCIONE UNDER 15 ÉLITE

UNDER 15 ÉLITE ALCIONE • Mattia Cattaneo, bomber orange che la scorsa stagione ha segnato 52 reti

Lo scorso anno ha gonfiato la rete per ben 52 volte, diventando uno dei protagonisti assoluti dell'Alcione, arrivando assieme ai compagni in finale per il titolo Under 14. Questa stagione, invece, ci sta mettendo un po' di più a carburare e a iniziare a spingere come lui solo sa fare a causa di un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto lontano dai campi per più di un mese e non gli ha permesso di fare quello che sa fare meglio: segnare gol. Con un digiuno che durava da 42 giorni, dunque, prevedere che la partita dell'Alcione contro l'Aldini sarebbe stata marchiata da un suo centro non era poi così difficile. Più complicato, invece, pronosticare che il gioiellino classe 2009 non solo avrebbe segnato, ma che si sarebbe ripetuto per ben tre volte, segnando una tripletta che di fatto ha chiuso in meno di mezz'ora la classica milanese tra orange e falchi. Di chi si sta parlando? Di Mattia Cattaneo, tornato a disposizione dell'Alcione di Beniamino Calderoli e gli effetti del suo ritorno si sono visti sin da subito.

QUESTIONE DI NUMERI

Sì, con Cattaneo è tutta un questione di numeri. Per esempio, i già citati 52 gol dello scorso anno nell'Alcione degli imbattibili di Fontana: una stagione che poche altre squadre hanno saputo e sapranno replicare, tra passato e futuro. Una stagione che si è sì conclusa in maniera amara, vista la vittoria della Varesina in Finale Regionale, ma che resterà per tantissimo tempo fissa nella memoria di chi ha seguito da vicino quel campionato lì. Un campionato che ha visto l'esplosione di Mattia appena al primo anno di agonistica e di calcio a 11, con quel 9 sulle spalle che diceva tante cose sin dai primi sguardi alla distinta ma che non diceva tutto, perché 52 gol in una stagione sono semplicemente qualcosa di inspiegabile per un ragazzo di 13 anni.

Ancora, numeri: il numero 42. Quarantadue sono i giorni che Catta ha dovuto trascorrere fuori dal campo a causa di una caviglia che non gli permetteva di calciare come avrebbe voluto«Sente dolore quando calcia, stiamo cercando di curarla nel migliore dei modi», diceva Calderoli quando gli si chiedeva del rientro del suo attaccante. Ci è voluta tanta pazienza perché l'Alcione ha dovuto vivere praticamente quasi tutto il girone d'andata senza uno dei suoi talenti più puri: e se è vero che gli orange hanno fatto di necessità virtù continuando a macinare calcio e risultati, è anche vero che con un Cattaneo in più la vita (in campo) è indubbiamente più facile.

Lo testimonia, non a caso, l'ultimo protagonista di questa questione di numeri. Non il numero 3, che sarebbe stato logico ma quasi banale. No, lo testimonia il numero 29. 29 come i minuti che Mattia ci ha messo per gonfiare la rete per tre (eccolo qui, il magic number) volte e chiudere praticamente da solo il derby giocato contro l'Aldini, che ha fatto la sua partita e non ha avuto particolari demeriti nell'arco del match, se non quello di trovarsi di fronte ad un Cattaneo decisamente redivivo e - soprattutto - affamato.

L'APACHE

Cattaneo prende palla a circa 25/30 metri dalla porta avversaria. Alza la testa, prende una decisione, riabbassa la testa e inizia a sfondare per vie centrali. Resiste a un paio di interventi degli avversari. Dribbla un difensore, salta il portiere, continua con lo strappo ormai in area di rigore e a porta praticamente vuota segna il gol del 2-0 contro i falchi. La palla gonfia la rete e nel frattempo Mattia corre verso la tribuna, va sotto i tifosi dell'Alcione, punta le gambe sul terreno e allarga le braccia, esultando alla Jude Bellingham.

Esultanza alla Bellingham, ma gol alla Carlitos Tevez. O forse sarebbe meglio dire alla Mattia Cattaneo. Perché quello del raddoppio orange è un centro che esalta praticamente tutte le qualità più importanti dell'attaccante: strappo in velocità, ottimo controllo di palla, capacità di dribblare nello stretto e una rapidità veramente impressionante di decision making: quando Mattia controlla palla ai 30 metri e alza la testa ha già disegnato nella sua testa tutta l'azione e quando affonda il primo passo praticamente è come se schiacciasse play e partisse, senza possibilità di essere fermato. Lo scorso anno ne ha segnati tanti così e nella partita con l'Aldini conferma di non aver perso il suo tocco. Un tocco che, appunto, ricorda le sgasate e gli strappi di Carlos Tevez, l'Apache argentino che quando partiva palla al piede, grazie alla sua fisicità e alla sua forza in progressione, era veramente difficile da fermare. Allo stesso modo, quando Cattaneo mette la marcia giusta e parte, gli avversari finiscono per sbatterci addosso e l'Alcione si gode il suo Apache orange.

VALORE AGGIUNTO

Insomma, il ritorno di Mattia in campionato è stato a dir poco pirotecnico. Con la tripletta si porta a quota 5 gol in campionato. Per la precisione, in quattro presenze. Volendo essere ancor più precisi, in 226 minuti. Questo vuol dire che per lui si parla di una rete ogni 45' di gioco, quindi quasi due centri a partita. Numeri che, se Mattia dovesse continuare così, sono destinati unicamente a lievitare e a gonfiarsi, facendo le fortune di un Alcione che sta continuando a inseguire un Club Milano che in classifica è lanciatissimo al primo posto e non sembra avere minimamente l'intenzione di fermarsi.

Ma a sorridere in merito al ritorno in campo di Mattia non è soltanto il club orange. Oltre a tutti gli osservatori che sicuramente staranno vegliando e guardando con occhio particolarmente interessato questo talentino classe 2009, non bisogna dimenticarsi della Rappresentativa, che in questi primi impegni (due raduni e un'amichevole) di stagione non ha potuto fare affidamento su Mattia: se i problemi alla caviglia sono definitivamente alle spalle, allora la selezione Under 15 di Carrieri potrà contare su un ulteriore terminale offensivo. Uno di quelli di certo non di poco conto: un Apache capace di scoccare con il suo arco un numero impressionante di frecce. Un guerriero capace di trasformare quelle frecce in gol.

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