Rappresentative
29 Novembre 2023
Subito al sodo: tre settimane fa non era tutto bianco, oggi non è tutto nero. E il risultato, per quanto importante per svariate ragioni, conta fino a un certo punto. Quindi sì, il 2-2 contro l'Atalanta ha detto tutto e niente. E quindi sì, il 3-1 contro l'Inter ha fatto altrettanto. Sotto certi aspetti non mancheranno i rimpianti: perché a segnare per prima è stata la Rapp, meritatamente avanti nel primo tempo grazie a un gioiello di Gamba, ma soprattutto perché all'Inter sono serviti i migliori Kukulis e Cerpelletti per riprenderla, ribaltarla e poi vincerla. Ma anche questa volta, indipendentemente dal risultato, Tacchini ha di che sorridere. Al Torneo delle Regioni non ci sarà né l'Atalanta né l'Inter, così come non ci sarà il Monza che la selezione dei classe 2007 affronterà il prossimo 20 dicembre. Quindi sì, si può continuare a sognare perché la squadra gioca un bel calcio, perché nei singoli non manca la qualità, perché lo zoccolo duro sembra esserci e ha dimostrato di poter dare garanzie importanti. E pure perché il gruppo è unito e affiatato, componente impossibile da trascurare quando ci si prepara a una competizione come il Torneo delle Regioni.
C'è solo l'Inter? No, c'è anche la Rapp. E questa già di per sé è una notizia: probabilmente non del tutto nuova, vedi lo splendido approccio avuto tre settimane fa in casa dell'Atalanta, ma sicuramente positiva, se non altro per il risultato - 1-1 firmato Gamba e Kukulis - e per le modalità attraverso le quali è arrivato. Quest'ultime si possono riassumere con due parole: dominio e testa. La prima non riguarda tanto sotto l'aspetto del gioco, visto che l'Inter ha comunque dimostrato di saper gestire il pallone con qualità e alle volte addirittura nasconderlo, quanto la pericolosità negli ultimi trenta metri, quindi di occasioni e di conseguenza di parate. Trevisani va a riposo con un numero di interventi pari a zero, viceversa Biz è più volte costretto agli straordinari. E se dopo undici minuti è bravo a deviare la conclusione di Gamba, arrivato al tiro dopo una bella triangolazione con Albani, a cavallo della mezz'ora prima si arrende allo stesso Gamba (27'), devastante nel vincere il duello fisico con Stante e letale nel lasciare sul posto Nenna, poi ringrazia Rossi per una mira non perfetta (28').
Il tutto in una prima mezz'ora giocata alla grande dalla Rapp, dominata appunto. La seconda, la testa, racconta dell'ultimo quarto d'ora prima dell'intervallo: perché Kukulis rende giustizia al gran lavoro di Mancuso e firma il pareggio (37'), perché Moressa sfiora il sorpasso con un bel destro da fuori (40'). O più in generale perché l'Inter entra definitivamente in partita e inizia a fare l'Inter: nulla che Tacchini non si aspettasse, tanto che Simoncelli e compagni - con la testa più che con le gambe - non si sono fatti cogliere impreparati. Il discorso vale in primis per Oprandi, che si prende a carico Carrara e gli nasconde il pallone dal primo all'ultimo minuto, dopodiché per il solito Gondor, i due terzini di spinta Renner e Caccia, la coppia Torelli-Simoncelli in mediana, quella sugli esterni De Cecco e Rossi. E quindi per il duo Gamba-Albani: uno più avanzato, uno più arretrato, ma entrambi devastanti. Intanto Gargantini, allenatore del Ponte San Pietro, prende nota e se li gode.
Nel secondo tempo cambia tutto. Ma proprio tutto: la Rapp, come sempre, scende in campo con una formazione totalmente rivoluzionata mentre l'Inter, forte di qualche innesto già sulla carta in grado di fare la differenza, continua a fare l'Inter. E anzi, lo fa in maniera se vogliamo anche più marcata rispetto all'ultimo quarto d'ora del primo tempo, tanto che nel giro di 120 secondi la ribalta: Tassotti lavora per Cerpelletti, conclusione dal limite che tocca il palo ed entra in porta. L'occasione per fare male ce l'ha anche Tassotti, che trova pronto Sadiku e mette la parola fine a dieci minuti di fuoco per Tacchini. Sì perché da quel momento la Rapp prende coraggio, alza il baricentro e torna a giocarsela alla pari. Forse non con la stessa efficacia del primo tempo, ma dalla parte di capitan Ciceri e compagni c'è la consapevolezza di aver affrontato un'Inter piena zeppa dei suoi tenori. La conferma arriva dall'ingresso di Idrissou, probabilmente il classe 2007 più rappresentativo assieme a Cocchi e Mosconi, buttato nella mischia da Polenghi negli ultimi venti minuti e vicino al gol con un gran colpo di testa: ottimo l'assist di Tassotti, altrettanto ottimo l'intervento di Sadiku (28').
Ma nel frattempo la Rapp non ha rinunciato a giocare. D'altronde quando in mediana hai un giocatore come Ciceri tutto diventa più semplice, senza dimenticare la velocità e l'intraprendenza di Pontiggia a destra e Raza a sinistra: contro Ballo e Verre non era semplice, vero, ma probabilmente i due terzini nerazzurri andranno ugualmente a letto con il mal di testa. Il tutto unito al gran lavoro di Platto in avanti e Belvedere leggermente più arretrato, così come del duo Servietti-Alvarez e della coppia di centrali Rbyad-Pinciaroli. E poi Sadiku, tra i migliori nel secondo tempo e battuto ancora una volta prima del triplice fischio: ancora da Cerpelletti, ancora da fuori area e ancora dopo il tocco di un legno, questa volta la traversa (42').
INTER-RAPPRESENTATIVA 3-1
RETI: 27' Gamba (R), 37' st Kukulis (I), 2' st Cerpelletti (I), 42' st Cerpelletti (I).
INTER: Biz, Rovere, Verre, Mantini, Nenna, Stante, Grisoni Fasana, Moressa, Carrara, Mancuso, Kukulis, Dorigo, Ballo, Luchetti, Bovio, Cerpelletti, Leoni, Idrissou, Orlacchio, Humanes, Tassotti. All. Polenghi.
RAPPRESENTATIVA: Trevisani, Renner, Caccia, Gondor, Oprandi, Torelli, De Cecco, Simoncelli, Gamba, Albani, Rossi, Sadiku, Servietti, Rbiyab, Pinciaroli, Alvarez, Vian, Ciceri, Belvedere, Pontiggia, Platto, Raza. All. Tacchini.
ARBITRO: Ferrara di Milano.
ASSISTENTI: Goffredo di Milano e Campisi di Milano.