Rappresentative
05 Dicembre 2023
UNDER 15 RAPPRESENTATIVA: Colugnat della Varesina
L'Atalanta è l'Atalanta. No, non è un alibi. E no, non è nemmeno un attenuante, una giustificazione, una scusante. È più un dato di fatto: probabilmente la Dea si giocherà lo Scudetto con Inter, Roma e compagnia bella, sicuramente la Rappresentativa farà lo stesso. In Liguria non ci sarà Lung, autore del gol del vantaggio. Così come non ci saranno Mauri, protagonista nel sigillo del raddoppio, e Amalfitano, bravo nel trovare la rete del definitivo 3-1 a tempo praticamente scaduto. Ma probabilmente ci sarà De Robertis, prima vicino al bersaglio grosso e poi premiato a metà ripresa con il gol della speranza. E se da una parte la sconfitta di Zingonia evidenzia che la Rapp è tuttora un cantiere e di lavoro da fare ce n'è a dismisura, dall'altra dimostra che Carrieri potrebbe aver trovato la quadra. Per le prime risposte definitive tocca aspettare un altro po', intanto c'è un'altra amichevole di lusso da preparare e un 2023 da chiudere in bellezza. Dopotutto, ad oggi, il piatto della bilancia è perfettamente orizzontale: vittoria contro il Como, sconfitta contro l'Atalanta. Come un anno fa la trasferta di Zingonia è indigesta, ma serve ricordare come finì l'avventura dei vari Fardin, Manzinali e Villa? Carrieri c'era e lo sa, i classe 2009 forse non ancora ma anche in questo caso, rullo di tamburi... la strada intrapresa sembrerebbe giusta.
Come detto, l'Atalanta è l'Atalanta. E che sia una squadra pazzesca lo dicono i numeri di questo inizio di stagione: nove vittorie, un pareggio, zero sconfitte, 15 gol subiti e soprattutto 50 fatti. Poco importa se quella di Zingonia è una Dea priva delle sue stelle più luminose (Fugazzola, Gasparello e Berrima sono in Portogallo con la Nazionale, Amalfitano e i vari Zarrillo, Verdelli e Faveri partono dalla panchina), perché chi scende in campo nel primo tempo non li fa certamente rimpiangere, anzi. Il risultato non lascia spazio a equivoci: 2-0 firmato Lung-Mauri, ma da segnalare ci sono anche una traversa colpita da Dalmaggioni (decisiva la deviazione di Mihnea) e un salvataggio miracoloso di Passera. Insomma, l'Atalanta è l'Atalanta.
Ma la Rapp c'è, la Rapp è viva, la Rapp non molla un singolo centimetro. E se lo fa il merito è di un'asse centrale che, nonostante le difficoltà, dimostra ampi margini di miglioramento: Passera dietro è un muro, Monieri parte in cabina di regia ma lo si trova ovunque, Colugnat lotta come un dannato e fa reparto praticamente da solo. Eppure i pericoli maggiori arrivano dalle corsie, le stesse che hanno deciso l'amichevole contro il Como: a destra Scifo si adatta a terzino con Esposti e Ouanchi che si alternano in avanti, a sinistra Maggi parte arretrato e dà man forte a Semmah. Tuttavia le parate di Corti, salvo qualche intervento di normale amministrazione, rasentano lo zero. Resta una buona solidità difensiva e un gioco che, seppur a sprazzi, ha fornito qualche risposta importante a Carrieri. Che i meccanismi siano ancora da oliare è evidente, tuttavia la strada sembra quella giusta.
Se non fosse per le rivoluzioni studiate sia da Carrieri sia da Previtali, con il primo che come previsto schiera un undici completamente diverso e il secondo che cambia otto undicesimi, la ripresa sembrerebbe la copia esatta dei primi 40 minuti. Sicuramente analizzando il possesso palla, aspetto in cui l'Atalanta fa la differenza anche grazie all'ingresso di Verdelli in mediana, perno del 4-3-1-2 nerazzurro che può contare su un Amalfitano in più e su un Ricella in stato di grazia. Viceversa, in termini di occasione si fa preferire la Rapp. Un primo indizio arriva dopo otto minuti, con Boussim che inventa e De Robertis che prova la conclusione: il sinistro è debole e non trova la porta, ma resta a tutti gli effetti un pericolo per Cerri. Di conseguenza quanto accade al 22' sorprende il giusto, perché il sigillo di De Robertis è tanto cercato quanto meritato: il diagonale è vincente, la Rapp accorcia le distanze e può festeggiare.
La reazione dell'Atalanta sta tutta in un mancino debole di Faveri che non spaventa più di tanto Avellino, per il resto Xhixha e compagni gestiscono, alzano il baricentro - emblematico il cambio di atteggiamento della coppia di esterni Boussim-Cavalleri - e quasi non trovano il gol del pari. Di occasioni nitide non ce ne sono, ma resta quantomeno anche solo il pensiero di rimontare due gol alla squadra più forte d'Italia. Una menzione va ovviamente al duo De Robertis-Xhixha, così come al reparto arretrato guidato da Trevisani e Antonioli, rinforzato a destra con Mariotto e a sinistra con Pappano. Gran lavoro anche in mezzo con Gianelli e Pelegrini, a testimonianza che la strada intrapresa, tocca ribadirlo, è quella giusta. E poco importa se nel finale Amalfitano si è ricordato di essere straordinario e ha rimesso due gol di distanza tra la Dea e la Rapp, perché la trasferta di Zingonia resta comunque una tappa importante di un percorso ancora lungo.
ATALANTA-RAPPRESENTATIVA 3-1
RETI: 17' Lung (A), 30' Mauri (A), 22' st De Robertis (R), 40' st Amalfitano (A).
ATALANTA: Corti, Paganotti, Zani, Golinelli, Daniele, Colombo, Zanatta, Mauri, Ricella, Dalmaggioni, Lung, Cerri, Favero, Mingardi, Villa, Bosisio, Zarrillo, Verdelli, Amalfitano, Faveri. All. Previtali.
RAPPRESENTATIVA: Mihnea, Scifo, Maggi, Benini, Motta, Passera, Semmah, Monieri, Colugnat, Ouanchi, Esposti, Avellino, Pappano, Trevisani, Antonioli, Mariotto, Gianelli, Pelegrini, Boussim, Cavalleri, De Robertis, Xhixha.
ARBITRO: Cereda di Treviglio.
ASSISTENTI: Lattaruolo di Treviglio e Piazza di Treviglio.