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Under 17 Élite

È un gol leggendario! Il prodigio di 15 anni segna da fuoriclasse: «Il più bello della mia vita»

Il classe 2008 si prende la scena con una rovesciata senza senso

UNDER 17 CIMIANO

UNDER 17 CIMIANO: Michele Cirasella, talento classe 2008

Finalmente l'ha capito, o almeno così pare. Gli ci sono volute all'incirca 500 volte, 500 visualizzazioni di un video di 26 secondi che sì, probabilmente gli ha cambiato la vita. L'azione è sempre la stessa: smartphone in mano, blocco orientamento verticale decliccato, schermo a 16:9 e via col tasto "play". E chissà, magari anche con un sacchetto di pop-corn. Come fosse al cinema, perché in fondo quei 26 secondi non hanno nulla da invidiare ai più grandi capolavori della storia del grande schermo. Ormai lo saprà meglio dell'Ave Maria: calcio d'angolo dalla sinistra, sponda di testa, rovesciata al volo e pallone sotto l'incrocio dei pali. Poi una caduta di schiena, nulla di grave né tantomeno qualcosa di così particolare: sono i rischi del mestiere, semplici danni collaterali. Poi l'incredulità generale, le urla dalla tribuna, l'abbraccio dei compagni. Quindi l'esultanza, roba che non ti aspetti da uno che ha appena segnato il gol più bello della sua vita: braccia larghe, faccia visibilmente sconvolta, occhi gonfi come se stesse per piangere. E infine uno sguardo che sicuramente vale più di mille parole. Un po' come a dire: «L'ho fatto davvero?». La risposta se l'è data da solo circa 48 ore dopo: «Sì, ho fatto un gran gol». Ebbene sì, ha fatto un gran gol.

Due domande e due risposte. La prima domanda: è stato il più bello della sua vita? La prima risposta, anche se forse più che una sono (almeno) quattro: sì, yes, oui, ja. In tutte le lingue del mondo perché sì, gol come questi equivalgono a una "wild card" per l'Olimpo dei più grandi, un posto riservato alla tavola dei migliori. Domanda bonus: il nome della prenotazione? Michele Cirasella, classe 2008 da Cologno. Ma questa è un'altra storia, almeno per ora. La seconda domanda: come lo ha fatto? La seconda risposta: chissà...

STORIA

Chissà perché è difficile, quasi impossibile trovare una logica in un gol come questo. Chissà perché è difficile, quasi impossibile dare un senso a un gol che un senso apparentemente non ce l'ha. Chissà perché è difficile, quasi impossibile raccontare a parole un gol che si dovrebbe solamente ammirare. Magari in silenzio, meglio ancora seduti sul divano di fronte a un 50 pollici. E sì, pure con un sacchetto di pop-corn in mano. Chissà perché è difficile, quasi impossibile che possa essere dimenticato.

È successo tutto in un batter d'occhio, in un istante. Anzi, in un attimo. Dopotutto si sa, il calcio è sempre stato una questione di attimi. Quindi, nell'ordine: in un attimo è salito in cielo, in un attimo ha alzato la gamba destra, in un attimo ha impattato il pallone nel modo giusto e al momento giusto, in un attimo lo ha infilato sotto l'incrocio dei pali. Nel mezzo l'attimo forse più importante, quello che lo ha portato anche solo a pensare di poter fare un gol del genere. Roba che non si vede tutti i giorni, roba senza senso, roba folle. Una follia, appunto. Nel vocabolario d'italiano un «atto da pazzo, cioè temerario o imprudente», in quello del calcio quel dettaglio, quel filo sottile, quella linea di demarcazione che separa i giocatori normali da quelli straordinari. Roba non da tutti, è evidente. Quindi semplicemente roba da prendere o lasciare. Michele Cirasella da Cologno è così: il Cimiano lo ha preso, l'Enotria - volente o nolente, ma probabilmente più nolente... - lo ha lasciato. Anche questa è un'altra storia? Sissignore. Ma tocca raccontarla perché in un attimo non solo è entrato nella storia, anche in questo caso dal portone principale, ma la ha pure cambiata, stravolta, riscritta.

SIGNIFICATO

Un salto indietro ai tempi del liceo, alla celeberrima ora di matematica: c'è chi la odiava e chi mente, per buona pace degli appassionati e pure dei professori... L'argomento? Proporzioni. A detta di Google è nel programma delle medie, quindi per Cirasella non sono passati chissà poi quanti anni. Subito al sodo: Boca Juniors:River Plate=Enotria:Cimiano. Traduzione: Boca Juniors sta a River Plate come Enotria sta a Cimiano. Di esempi ce ne sarebbero molteplici, ma il concetto è molto semplice: Enotria-Cimiano non è semplicemente un derby, è il derby. La classica del Lambro, la partita delle partite, la crème de la crème del calcio giovanile. Spoiler: Cirasella fino a quattro mesi fa era uno dei pilastri dell'Enotria, la squadra che lo ha prelevato dal Cologno e lo ha reso uno dei talenti più cristallini in circolazione. Poi la svolta, il cambio radicale: in estate lascia via Cazzaniga e percorre via Civitavecchia per circa 600 metri, il tempo di arrivare in via Don Calabria. Rullo di tamburi... la casa del Cimiano. Altro spoiler: a quattro mesi dal trasferimento ha messo a segno il più classico dei gol dell'ex. Ma non solo: perché lo ha fatto da sotto età, quindi giocando con quelli di un anno più grandi, ma soprattutto perché lo ha fatto un mese e mezzo dopo un altro sigillo segnato ai cugini dell'Enotria. Era il 22 ottobre: altri tempi, altra categoria (Under 16 Regionale) e altro risultato, ossia un netto 3-1 per i rossoblù.

Domenica le cose sono andate molto diversamente: un po' perché era il più piccolo in campo e questo, specie quando si parla di campionati Élite, è un dettaglio tutt'altro che banale, un po' perché il suo capolavoro ha permesso al Cimiano di portarsi a casa un punto fondamentale. Che classifica alla mano forse non fa poi così tanta differenza, ma che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta per la stagione dei ragazzi di Gazzola. E probabilmente anche per la sua, visto che al momento si sta rivelando una marcia trionfale verso i professionisti. Anche questa è un'altra storia, ma i numeri sono dalla sua parte e il futuro pure. Tra Under 17 e Under 16 ha già segnato 12 gol in 14 partite, guadagnandosi una media che si avvicina molto a un sigillo ogni 80 minuti. Il tutto oltre chiaramente ciò che non si percepisce attraverso un dato, ciò che apparentemente è nascosto ma che in questo sport fa tutta la differenza del mondo.

ANALOGIE

Lo riassume perfettamente Cristiano Gazzola, l'uomo che più lo ha voluto a Cimiano e l'allenatore che potrebbe avergli garantito il boost decisivo per spiccare definitivamente il volo. «Parto col dire che questo gol mi costa una cena: ne avevamo parlato in allenamento», dichiara col sorriso l'ex Accademia Inter. «C'è poco altro da dire: è un attaccante di razza. Un giocatore che ha testa, mentalità, piede, voglia. Dovevamo centellinarlo (aveva giocato anche il giorno prima, sabato 9 dicembre nella vittoria esterna contro l'Ausonia, ndr) ma ogni volta che ha il pallone è pericoloso, guadagna punizioni e ha fatto pure ammonire due giocatori». Il tutto in uno spogliatoio che non è il suo, almeno fino alla rovesciata del secolo contro l'Enotria: «Si sta ritagliando il suo spazio nel gruppo: con questo gol si è guadagnato la totale stima degli altri».

E sì, Gazzola se lo coccola eccome. Che abbia trovato il nuovo Domnitei, quindi il nuovo principe? Chissà. Intanto le analogie si sprecano. La prima: la salita al trono di Domi, oggi al Milan, è avvenuta sempre nel derby contro l'Enotria e proprio in questo periodo, precisamente il 16 ottobre 2022. La seconda: entrambi si sono presi la scena da sotto età ed entrambi, altro rullo di tamburi... lo hanno fatto dopo essersi trasferiti in via Don Calabria a seguito di un'esperienza in una rivale. Nel caso di Domi l'Ausonia, nel caso di Cirasella l'Enotria. Per capire se ce ne potrà essere una terza, ossia il grande salto nei professionisti, toccherà aspettare ancora un po'. Intanto se lo coccola Gazzola, se lo coccola il Cimiano e chissà se non potrà coccolarselo qualcun altro, magari sempre all'ombra della Madonnina. Tocca ribadirlo: tempo al tempo.

E tocca chiudere con una foto, tornando a quello che probabilmente rimarrà uno dei gol più belli della stagione fino al 30 giugno. Uno scatto che vale più di mille parole: signore e signori, Michele Cirasella e la sua rovesciata contro l'Enotria.

Fonte foto: Daniele Romano

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