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Rappresentative

I migliori talenti classe 2009 sfiorano l'impresa: un gol all'ultimo secondo fa piangere la Rapp

La selezione lombarda soffre nel primo tempo, poi la riprende con Algeri e infine si arrende

UNDER 15 RAPPRESENTATIVA

UNDER 15 RAPPRESENTATIVA: a sinistra Xhixha, a destra Monieri

Mezzo pieno o mezzo vuoto? Tradotto: essere contenti per la prestazione del secondo tempo o essere preoccupati per le difficoltà riscontrate nel primo? La risposta è semplice: chissà. Chissà perché le variabili da dover tenere in considerazione sono tante, troppe. Chissà perché il Monza è partito in quarta, poi ha trovato il vantaggio e nel secondo tempo, almeno fino al definitivo 2-1 di Abou, non ha certamente brillato. Chissà perché la Rapp, viceversa, ha fatto l'esatto opposto: dalla sofferenza nei primi 40 minuti al meritato pareggio con Algeri, senza dimenticare le magie di Gozza sui tentativi di Iavarone e Cavalleri. Chissà perché, forse, poco importa. E così come il bicchiere non era mezzo pieno lo scorso novembre dopo la vittoria sul Como, non è mezzo vuoto nemmeno dopo la sconfitta di Monzello. Numeri alla mano la seconda nel giro di due settimane, ma nel complesso resta una prestazione che, se non altro, ha fornito risposte comunque importanti a Carrieri. Probabilmente diverse rispetto alla trasferta di Zingonia, sicuramente significative per preparare al meglio il Torneo delle Regioni.

SOMME?

Uno più uno: non fa due e no, non è una somma ma il riassunto del primo tempo. Un addendo corrisponde con il primo tiro in porta della partita: Ortolani assiste, Martone calcia, Mihnea para. E dicono tanto, tantissimo della Rappresentativa perché sono arrivate solamente alla mezz'ora. Quindi sì, in 30 minuti il Monza non è praticamente mai riuscito a superare il muro alzato da Motta e compagni. Quindi sì, la fase difensiva della formazione di Carrieri - un reparto formato da Scifo a destra, Maggi a sinistra, Motta e Passera al centro - si è dimostrata ancora una volta all'altezza della situazione. L'altro addendo racconta invece del primo e unico gol: quello del Monza e quello di Perego, nel frattempo subentrato a Recupero. Angolo di Ortolani, colpo di testa del difensore della Nazionale: nel mezzo qualche lettura sbagliata, forse anche poca cattiveria e quindi il vantaggio biancorosso.

Zero più zero: non esiste e quindi no, neanche questa è una somma. Bensì il sunto di quanto la Rapp è riuscita a costruire visto che Goldin, estremo difensore del Monza, va a riposo dopo giusto un paio di palloni toccati. Ingiusto cercare colpevoli, ma altrettanto sbagliato cercare alibi: il solito Monieri a centrocampo si è confermato uno dei migliori ma Gessa e Martone hanno avuto la meglio, in avanti De Robertis e Xhixha si sono alternati in coppia con Esposti senza riuscire a pungere, a destra Barcella ci ha messo tecnica e fantasia senza però fare i conti con un Buscema in stato di grazia.

RIVOLUZIONE

Dopo l'intervallo non cambiano solamente gli schieramenti, 3-4-1-2 per il Monza e classico 4-4-2 per la Rappresentativa. Tutto il resto non solo cambia, ma addirittura si stravolge: un po' perché in campo ci sono due formazioni completamente rivoluzionate e quindi fresche, un po' perché le geometrie di Mariotto contribuiscono ad alzare il baricentro della Rapp, un po' perché in generale la partita è più frizzante. Quindi, ovviamente, più piacevole, basti pensare che servono solamente tre minuti per assistere alla prima occasione. E che occasione, ci sarebbe da dire: Colugnat prova un passaggio verticale e libera Iavarone, bravo nel resistere a Rossini e pure nell'indirizzare verso la porta di Gozza. L'intervento del numero 12 biancorosso è però puntuale e preciso, come quello di Avellino quattro minuti dopo: l'asse Cellamano-Abou libera al tiro Urbano, quindi l'intervento del portierone dello Scanzorosciate.

Insomma, il secondo tempo è tutta un'altra storia. Anzi, la Rapp è tutta un'altra storia. Di conseguenza un'altra squadra: vuoi per l'atteggiamento, vuoi per un certo senso d'orogoglio, vuoi perché il Monza concede qualcosina di più. Vuoi quel che vuoi, sta di fatto che Gozza ha il suo da fare per mantenere il vantaggio: prima Colugnat crossa e Iavarone trova lo specchio di testa (8'), poi Cavalleri ci prova da fuori e sfiora il pari (18'), quindi Antonioli si traveste da centravanti ma manca l'impatto giusto (19'). Tutto questo per dire che no, il gol del pareggio non sorprende più di tanto. Arriva alla mezz'ora ed è la ciliegina sulla torta in un'azione splendida: Cavalleri restituisce l'assist a Colugnat ma Gozza para, quindi Amato si fa trovare pronto sulla ribattuta e serve un cioccolato ad Algeri. Infine la conclusione vincente, un destro rasoterra che vale il pareggio: memorabile per le modalità, meritato per quanto visto in campo. Tutto finito? Per molti sì, anzi per moltissimi. Ma sicuramente non per Abou perché, nell'ordine: si prende sulle spalle i biancorossi, impegna Avellino dopo un grande assist di Goldin, trova il definitivo 2-1 a tempo praticamente scaduto sfruttando un altro cross al bacio del terzino.

IL TABELLINO

MONZA-RAPPRESENTATIVA 2-1
RETI: 35' Perego (M), 29' st Algeri (R), 39' st Abou (M).
MONZA: Goldin, Cellamaro, Recupero, Granata, Lotumolo, Buscema, Gessa, Martone, Ortolani, Ranieri, Casati, Gozza, Sacchi, Perego, Rossini, Abou, Urbano. All. Morin
RAPPRESENTATIVA: Mihnea, Scifo, Maggi, Pelegrini, Motta, Passera, Xhixha, Monieri, De Robertis, Barcella, Esposti, Avellino, Pappano, Valdati, Antonioli, Mariotto, Amato, Benini, Iavarone, Cavalleri, Colugnat, Algeri. All. Carrieri.
ARBITRO: Zanta di Seregno.
ASSISTENTI: Sala di Seregno e Siviero di Seregno.

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