Rappresentative
22 Gennaio 2024
UNDER 17 RAPPRESENTATIVA: Tommaso Braga e Matteo Pino
«Sì, lo scorso anno ne abbiamo vinti due». Parole di Martino Arosio, confermato capo-spedizione della Lombardia: fattuale, effettivo, reale. E pure inequivocabile perché no, le imprese di Gabriele Peccati e Giacomo Mignani non saranno mai dimenticate. Ovviamente con tutto ciò che ne comporta: la rimonta del secolo firmata da Fardin e Braga, le lacrime di capitan Villa, il sesto capolavoro di Ivanova, l’urlo delle ragazze più forti d’Italia, l’ultima impresa (con gol, ovviamente…) di capitan Citaristi. In questo ordine ma non per forza, dopotutto quando ricapita di vincere due Scudetti in un giorno? Anzi, nel giro di qualche ora? Quindi sì, Martino Arosio parlava di Scudetti. Tutto qui? Nossignore, d’altronde le parole del capo-spedizione non lasciano spazio a particolari interpretazioni: «Quest’anno non solo vogliamo confermarci, ma l’intento è quello di migliorare». E se mai ce ne fosse bisogno, puntuale come un orologio svizzero e letale come un dritto in corsa di Roger Federer sull’erba di Wimbledon, un’ultima dichiarazione d’intenti: «Siamo la Lombardia, di certo non partiremo per partecipare…».
Sì, roba da far drizzare le antenne a tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, passando per Veneto, Liguria, Lazio e compagnia bella. Quindi da Bolzano al Friuli, distanti all’incirca 400 chilometri - che sarebbero pure meno passando dalle alpi bellunesi - ma inevitabilmente legate l’una all’altra. Da qui le tre delle “W questions”: perché? Dove? Quando? Perché entrambe hanno fatto fuori la Lombardia lo scorso aprile in Piemonte, rispettivamente a Vinovo (quarti di finale) e Novarello (fase a gironi). Quindi un’altra, quella forse più importante: come? Una con un gol da oltre trenta metri finito sotto l’incrocio (Bolzano) e una con un tiro velleitario che ha portato all’errore da matita rossa di Negri (Friuli). Quindi un ultimo interrogativo, sicuramente il più cervellotico: sarà l’anno del riscatto per l’Under 19 di Medici e l’Under 17 di Tacchini? Forse sì, forse no. E forse è presto per dirlo, ma certamente non mancherà la fame e il talento: quello vero, quello genuino, quello innato. Quello che non manca né a capitan Galbusera né tantomeno a capitan Simoncelli, anche loro in qualche modo distanti - un po’ l’età, un po’ il background, un po’ la zona di appartenenza - ma uniti più che mai perché sì, la Lombardia può e deve puntare al bersaglio grosso.
Intanto le antenne le hanno dritte più che mai anche in Emilia Romagna e Toscana. E di conseguenza non mancheranno i riflettori puntati su Carrieri e Mignani: il primo perché sostituisce Peccati e partirà per la Liguria con lo Scudetto cucito sul petto, il secondo perché è stato artefice di una cavalcata senza senso. Quindi sì, l’Under 15 sarà chiamata a non far rimpiangere Fardin e compagni. Intanto i vari Motta, Pelegrini, Cavalleri e Colugnat prendono nota. E quindi sì, la Femminile sarà vista come la squadra da battere in tutto e per tutto. La prima certezza è che capitan Citaristi non sarà della spedizione per limiti d’età, tuttavia potrebbero non mancare altri volti noti: da Marchiori a Casini, passando per Porro, Vischi, Balistreri, Pagnoni, Vicini e Frecchiami, quest’ultima grande assente nell’ultima amichevole contro la Pro Sesto.
Perché no? Più precisamente, nell’ordine: perché non sognare? Perché non volare alto? Perché nascondersi? Perché non voler puntare al massimo, a quell’all-in a cui nessuno - ma proprio nessuno - è andato anche solo vicino? Martino Arosio, il capo-spedizione, non ha avuto dubbi: «Siamo la Lombardia, certamente non partiamo per partecipare…». Lo stesso vale per Daniele Tacchini, per il secondo anno consecutivo coordinatore tecnico e selezionatore dell’Under 17: «L’idea è di provare a vincere quattro Scudetti, ce la metteremo tutta e sarebbe un traguardo storico». Proprio così, traguardo storico: due parole, mille storie, altrettanti motivi per quantomeno sognare un’impresa che avrebbe del clamoroso. Per farlo la parola d’ordine, da settembre a questa parte, è lavoro: un po’ in campo, un po’ in tribuna e un po’ dietro la scrivania. «Rispetto allo scorso anno sono cambiate un po’ di cose. Per molti di noi era la prima esperienza, ora siamo sicuramente più pronti. Non che non lo fossimo, sia chiaro, ma ho la sensazione che ci sia stato un modo di lavorare diverso».
Intanto lo o staff tecnico si sta avvicinando sempre più alla lista dei 20 convocati: «Entro metà febbraio usciremo a comunicato con una lista di 25 ragazzi, in modo tale da poter decidere fino all’ultimo tra eventuali infortuni, indisponibilità e quant’altro. Ogni categoria sta lavorando in tal senso e siamo soddisfatti del percorso intrapreso fin qui». In conclusione, riguardo gli ottimi risultati ottenuti nelle amichevoli, Tacchini precisa: «Contano il giusto, sicuramente. Ma abbiamo dimostrato di avere qualità, cosa che sinceramente non è mai mancata. È però un torneo molto particolare e la differenza la faranno i dettagli».