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Under 16

Da capitano sotto età a bomber tra i migliori di Milano: il 2008 che sta bruciando le tappe

Dieci gol in due anni giocando da difensore e da centrocampista: Gallotti sa come si fa

Matteo Gallotti; Romano Banco Under 16

ROMANO BANCO UNDER 16 • Matteo Gallotti è il motore della macchina perfetta di De Vecchi

Farsi le ossa. Un'espressione comune nella vita di tutti i gironi così come nel mondo dello sport che indica un giovane atleta che intraprende un percorso di crescita volto a migliorarlo sotto il punto di vista tecnico, fisico ma soprattutto mentale e caratteriale. Nei campionati maggiori, questa pratica coincide coi tanti prestiti che spesso vedono coinvolte una società blasonata che concede le prestazioni di un proprio talentino cresciuto tra le proprie mura ad un'altra meno blasonata, consentendo al ragazzo di svezzarsi calcisticamente e affacciarsi con più tranquillità al calcio dei grandi.

La storia di Matteo Gallotti è però differente: a seguito di una trafila che lo ha visto partire dai campionati CSI, ha compiuto un percorso che lo ha da subito messo davanti a tante vittorie per poi gettarsi nell'esperienza del calcio a 11 in cui il numero di trionfi è calato vertiginosamente. Molti avrebbero accusato il colpo, lui no. Anzi, grazie all'esperienza da capitano guidando un gruppo in cui era tra i più piccoli di tutti, oggi è un punto fermo del Romano Banco, dominatrice del Girone D nonchè miglior squadra di tutta l'Under 16 milanese stando ai numeri. Con 6 gol all'attivo, Matteo ha riscoperto una verve realizzativa sorprendente e che evidenzia una sola cosa: questo non è un traguardo ma una tappa di un percorso ancora molto lungo.

QUESTIONE DI VITTORIE

Ripartiamo con ordine. Matteo Gallotti è un giocatore classe 2008 che con la maglia biancoverde sta disputando il secondo anno nel campionato Under 16 di Milano. Com'è possibile? A seguito della già citata trafila in CSI, Gallotti insieme al suo gruppo di amici giunge all'Arca dove coglie il guanto di sfida e si confronta per la prima volta con il calcio a 11. «Io e i miei amici venivamo da stagioni in cui vincere era all'ordine del giorno, non perdevamo praticamente mai. Arrivati all'Arca abbiamo deciso di alzare l'asticella, di conseguenza vincevamo meno partite» spiega Matteo. A complicare la situazione è il contesto: all'inizio della stagione 2022-2023, il gruppo classe 2007 dell'Arca non è numeroso, tanto da dover inserire i ragazzi del 2008 all'interno della rosa creandone una mista.

Matteo ne farà parte e da sotto età guiderà il gruppo con la fascia di capitano stretta al braccio in un campionato complesso, ma allo stesso formante, in generale per tutti ma soprattutto per lui stesso. «Ciò che mi dava fastidio era che in pochi venivano ad allenarsi, ho sempre cercato di trasmettere il mio carisma e la mia positività perché sentivo che i miei compagni subivano psicologicamente i risultati che non arrivavano. A un certo punto il gruppo si è diviso e mi sono accorto che così non andava e ho deciso di cercare un'altra squadra, così dopo un piccolo periodo di prova all'Assago ho deciso di raggiungere qualche amico al Romano Banco. Sto ancora cercando di ambientarmi al meglio trasmettendo tutta la mia personalità in campo così come i compagni che mi conoscono di meno si stanno abituando a conoscermi. C'è partecipazione e tanta voglia di fare bene, l'ambiente è amichevole e mi piace»

CARATTERE

Personalità e carisma. Due parole chiave scelte e ripetute da Gallotti in persona che ne inquadrano immediatamente l'impatto sul rettangolo di gioco: caparbio, deciso e puntuale, caratteristiche che guarda caso fanno al caso di un centrocampista di gamba e dal gol facile. E pensare che fino all'anno scorso ricopriva il ruolo di difensore centrale. «De Vecchi - l'allenatore del Romano Banco - ha creduto molto in me mettendomi subito titolare. Sa che posso metterci la grinta ma che tecnicamente non mi sento così forte. Parlando con lui ho capito che però la mia caparbietà e la personalità in campo sono i veri valori che hanno influito nelle sue scelte. Mi da molti consigli visto il mio nuovo ruolo e ogni volta che ho anche solo un dubbio lui è sempre disponibile, è un riferimento. Io ci metto tutto me stesso anche in allenamento. Sento di dover aiutare i compagni in difficoltà quando mi accorgo che non riescono a dare il meglio. Cerco di trasferire il mio carisma e tenere la tensione alta ricordando sempre e a tutti che si vince e si perde come una squadra, tutti uniti»

Parole da leader, eloquenti. Frutto di un percorso fatto di tappe una più importante dell'altra e che hanno arricchito Gallotti nella sua crescita sia come uomo che come giocatore, rendendolo, ad oggi, uno degli elementi di spicco della miglior squadra di Milano. Si perché, se il suo apporto in campo a livello caratteriale non ha evidenza empirica o numerica,il suo score ne ha eccome: 6 centri in 11 presenze per uno che di professione non fa il bomber sono davvero un bottino che non si vede tutti i giorni «Credo che i miei gol provengano molto dagli schemi di gioco. Qui tiriamo tanto e lavoriamo tanto sulle situazioni, gli allenamenti sono spesso mirati a questo. Con i compagni mettiamo tanto in pratica questi schemi con efficacia». In realtà, il vizio del gol è sempre stata una caratteristica di Matteo, visti anche i 4 timbri messi a referto nella scorsa stagione. Quest'anno è già andato oltre e con dei compagni così non può che continuare a sognare: «Non conosco tutte le squadre ma anche nel nostro girone ci sono molte squadre forti e ce la giochiamo sempre al massimo. Io ci credo, possiamo giocarcela per la vittoria del titolo Provinciale. Punto a questo e ai 10 gol stagionali».

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