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Provoca i tifosi avversari dopo l'espulsione: la sua società chiarisce l'accaduto

Il club: «Il ragazzo ha sbagliato ed è stato già richiamato, ma prima era stato insultato»

CB Academy

CB ACADEMY: la società rossonera, attraverso le parole di Angelo Di Sciuva, precisa la sua posizione sull'accaduto

La società CB Academy ci tiene a precisare, in merito all'articolo pubblicato a pagina 37 sul giornale di questo lunedì, la propria posizione sui fatti accaduti nel finale della sfida tra i 2008 rossoneri e i padroni di casa del Sangiulliano CVS, in seguito all'espulsione di un calciatore ospite.

Nelle battute conclusive della gara tra i 2008 rossoneri e il Sangiuliano CVS, l'arbitro estraeva il secondo giallo e quindi il rosso ad un giocatore della CB Academy e quest'ultimo: «Dopo essersi fatto espellere - ha dichiarato il tecnico del CVS Maurizio Traversari - uscendo dal campo è passato sotto le tribune per farsi applaudire e ha mostrato i muscoli. Questo comportamento è qualcosa di vergognoso e inaccettabile».

 

LA POSIZIONE DELLA CB ACADEMY

 

Ad esprimere la posizione della società rossonera il Responsabile della Comunicazione e membro del consiglio del club, Angelo Di Sciuva«I fatti raccontati non corrispondono al vero, perché c'è tutta una dinamica dietro che non scagiona il ragazzo ma in buona parte lo giustifica. Il nostro giocatore ha reagito alle provocazioni della tribuna con un saluto polemico ma ha sbagliato, ciò non toglie però il fatto che è stato bersagliato di insulti al momento dell'espulsione. Chiaramente il calciatore in questione è già stato richiamato all'ordine subito dopo la partita e lo sarà anche al prossimo allenamento. Non è il nostro spirito, anche perché i dirigenti avversari ci hanno fatto i complimenti per la sportività».

«Come società - prosegue Di Sciuva - cerchiamo sempre di mantenere sempre un certo equilibrio dentro e fuori dal campo, insegnando il rispetto per noi stessi ma anche e soprattutto per i nostri avversari. Dal più piccolo al più grande vogliamo che le regole vengano rispettate, siamo i primi responsabili dell'educazione dei nostri ragazzi ancor prima che calciatori. Come società puntiamo a difenderci ma soprattutto, a far emergere il vero».

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