Under 16
09 Febbraio 2024
Due anni di squalifica, fino al 4 febbraio 2026, per un sputo sullo scarpino e sul calzettone del direttore di gara. Questo quanto decretato dal comunicato ufficiale numero 48 del CRL riguardo ad un episodio avvenuto il 3 febbraio scorso durante il match tra Ausonia e Sported Maris, gara di Under 16 Regionale. Il classe 2008 dei neroverdi coinvolto nel fatto, dunque, sarà costretto ad abbandonare la maglia per ben 24 mesi, potendo solo attendere gli sviluppi del ricorso che la sua società intende presentare e sperando che questo possa mitigare la severa espulsione.
La dinamica dell'evento rimane però poco chiara. Secondo il tecnico dell'Ausonia, Tefik Faria, il direttore di gara «si è inventato l'episodio a partire dal nulla. Il ragazzo ha sputato per terra, senza alcuna intenzione di colpire l'arbitro». La società neroverde è dunque perentoria nel prendere le distanze da quanto riportato nel comunicato e dal racconto dell'accaduto restituito dal direttore di gara: da qui l'annuncio riguardo a prossimi provvedimenti intesi a riabilitare il giocatore. Queste le parole di Manuel Gasparro, responsabile del settore giovanile dell'Ausonia: «Faremo ricorso con la società e staremo a vedere che succede. Una cosa è certa: non è assolutamente successo quanto scritto sul comunicato».
Questa la versione ufficiale: «A seguito di un provvedimento di ammonizione comunicatogli dall'arbitro reagiva colpendolo con uno sputo su una scarpa e sul calzettone venendo espulso», si legge a comunicato. L'episodio avveniva al 42esimo minuto del secondo tempo, a partita dunque praticamente terminata. La valutazione dell'accaduto è inequivocabile: «condotta violenta», si legge sempre nell'avviso ufficiale del giudice sportivo, che dunque fissa la durata dell'espulsione a due anni.
Dunque, la versione della società, conscia della severità della decisione e risoluta nel difendere il suo tesserato: «Anche durante il match, quando sono andato a chiedere conto dell'accaduto, il direttore ha detto di aver visto uno sputo 'troppo vicino alla sua scarpa', non ha mai raccontato di aver ricevuto lo sputo addosso. Nel referto ha scritto altro, ma è falso», ricostruisce Faria, anche lui rimasto espulso nello stesso match proprio a seguito delle proteste che hanno seguito il cartellino rosso del suo giocatore.
Il referto arbitrale di quel 3 febbraio 2024 parla chiaro: il classe 2008 in maglia neroverde riceve un primo cartellino giallo a cui segue, a distanza ravvicinata, una seconda ammonizione e la conseguente richiesta di allontanarsi dal recinto di gioco. L'episodio si consuma poco lontano dalla panchina del tecnico dello Sported Maris, Marco Scalvenzi. «Io non ho visto sputare nessuno. C'è stato un piccolo scontro tra due giocatori, ma nulla di violento. Il direttore di gara ha immediatamente ammonito il giocatore dell'Ausonia. Poco dopo si è girato di nuovo verso il ragazzo e ho sentito chiedergli se avesse sputato. Il giocatore ha ammesso tranquillamente, probabilmente intendeva sputare per terra. Lì è partita l'espulsione».
«C'è qualcosa che non va - è la conclusione, frustrata e amareggiata, di Faria -. Non è possibile che in Serie A prendano 6 mesi per calcioscommesse e un quindicenne venga espulso per due anni: il fatto è che non si può dare in mano a dei ragazzini così tanto potere, tanto da mettere a rischio la crescita sportiva di un giocatore».