Under 16
16 Febbraio 2024
UNDER 16 VIGOR MILANO: Luca Tabini, classe 2008
Avete presente quella carica che scorre nelle vene quando un’impresa sembra impossibile, quando un risultato sembra irraggiungibile e poi invece si fa d’un tratto a portata di mano? Assomiglia a una scarica elettrica, a un venticello rigenerante sulla faccia, di quelli che svegliano dal torpore, di quelli che fanno fare i miracoli. Non si tratta di un caso e nemmeno di un colpo di fortuna: si tratta piuttosto di un colpo di Stato, si tratta della Vigor che si riprende il campionato. Lo fa nel modo più strabiliante di tutti, facendo uscire gli occhi dalle orbite e costringendo le avversarie a prendere nota: al tris contro la prima della classe, l'Accademia Inter, partecipa anche un marcatore d'eccezione, il difensore che si prende la scena e lascia tutti di sasso. Luca Tabini è quella brezza fresca che ci voleva per rilanciare la stagione: il suo gol dalle retrovie consegna le briglie del campionato ad Esposito.
Non serviva, in realtà, una sfera di cristallo per prevedere l’arrembaggio delle forze biancocelesti. Bastava osservare l’andamento della stagione per rendersi conto che la stoccata alla vetta era nell’aria: dopo un avvio zoppicante rispetto alle aspettative, le aquile sono tornate a volare alto, sospinte dal basso da un vento nuovo, da una scossa elettrica che fa sussurrare «sembrava impossibile, ma ce la stiamo facendo». La Vigor d’altronde, società giovincella nata appena 5 anni fa, ne sa qualcosa di sferzate di aria fresca: i ragazzi di Esposito sono la novità che irrompe in una storia lunga decenni e la riscrive come piace a lei. Ma l'Accademia è pur sempre l'Accademia: il familiare campo di casa poteva trasformarsi in una trappola formidabile per Guerra e compagni, in un incontro di boxe che poteva mandare a tappeto ogni pretesa di insediare il trono nerazzurro. Serviva dunque una qualche giocata innovativa, di quelle che proprio non puoi prevedere e che rivoluzionano il corso degli eventi.
Si parlava di una brezza da sud, un vento nuovo che nello scontro diretto con l’Accademia Inter porta un nome e un cognome: Luca Tabini, "Tabo" per gli amici stretti, che da difensore si inventa goleador e investe la porta nerazzurra con la ventata che non ti aspetti. Non se lo aspettava sicuramente Tommasi, che si è visto arrivare una potente folata del vento di Mezzogiorno - quello che spira dal meridione, dalle parti della difesa per intenderci - diretta proprio verso i suoi guantoni quando ancora il match era tutt’altro che in pericolo: 1-1 diceva allora il punteggio e l’Accedemia pareva ancora un’impresa difficile da compiere. Poi, ecco arrivare il vento di Mezzogiorno: tutto parte dai guantoni di Scaiola, estremo sud della formazione biancoceleste, il pallone intercetta il passo svelto di Segantini, la punta Lorusso si prende la scena. Tabini segue da dietro, osserva la traiettoria e si accorge subito che manca qualcosa per archiviare la pratica. Il difensore si avventa allora sulla palla e trasforma il tiro del compagno in un cross, l’inserimento in un gol, la maglia numero 6 nella divisa di un attaccante provetto.
Era il 15’ del secondo tempo, era il momento in cui l’impresa si è fatta possibile. Era tutto già clamoroso così, ma Tabini voleva metterci un pizzico di piccante in più. Non è dunque solo il gol del difensore, quello che la porta la vede poco, quello che deve buttare in avanti per i compagni senza troppe pretese di gloria. Non è solo il gol della rivincita, quello che poteva vendicare il 4-3 rimediato all’andata contro gli uomini di Soresini. Oltre a tutto questo, è anche il gol dell'ex nerazzurro. «La prima volta non si scorda mai», dice la saggezza popolare. E allora, come dimenticare i primi passi nel calcio? Tabini li ha mossi proprio in via Cilea 51, con i Pulcini del tecnico Andrea Corti, il principio di una parabola sensazionale che l’anno scorso lo ha portato a vincere il Torneo delle Regioni con la maglia della Lombardia e che quest’anno lo ha trasformato nel vento da sud che ti cambia le partite.
E adesso? Prima gli appuntamenti più impellenti: sabato ci sarà la trasferta in via Terzaghi, a casa della Masseroni. La squadra di Fattore ha cambiato volto nel girone di ritorno, abbandonando quel muso lungo che l'aveva costretta al quinto posto in prossimità del giro di boa. Quindi sì, c’è poco da dire: cambia il vento per la Vigor, ma cambia anche per la Masse. Ci vorrà il miglior Tabini - e il miglior Galbiati, il miglior Barros Cabezas, gli altri due marcatori d’eccezione contro l’Accademia - per replicare lo spettacolo della sedicesima giornata.
E se si guardasse un po’ più in là nell’agenda? Il bianco e l’azzurro della Vigor sono in perfetta palette per Tabini, che ha fatto della sinergia con i compagni e con il tecnico Esposito l’arma vincente di un gioco solido e mai uguale a se stesso, ma nel frattempo il talento del difensore con il vizio del gol non può passare inosservato. Nelle zone di Lecco c’è già chi prende appunti: Tabini piace, e anche molto. Per il momento, comunque, testa e cuore sono rivolti al campionato: le carte in regola per trasformare la stagione in una tempesta che viene da sud ci sono tutte.