Under 15 Élite
19 Febbraio 2024
UNDER 15 ÉLITE VARESINA • Capitan Nicora in azione con la maglia delle fenici
La partita dell'anno non ha deluso le aspettative: forse il risultato - un 2-2 - è stato il colpo di scena più imprevedibile perché magari c'era chi si aspettava una vittoria dell'Alcione e chi invece pensa di veder trionfare la Varesina, ma sicuramente in termini di spettacolo non è mancato nulla: un vantaggio inatteso e improvviso da parte delle fenici di Arban, il ribaltone orange firmato Iavarone, il secondo tempo di calcio della Varesina e di velocità dell'Alcione e infine il gol su calcio di rigore di Tortora, che spegne lo scatto degli orange verso la vittoria del campionato e lascia tutto apertissimo.
La partita è stata una gran partita e i protagonisti in campo hanno messo in mostra tutto il loro repertorio, dando chi più e chi meno una grossissima mano alle rispettive squadre. Quale sarà il destino del campionato è ancora tutto da scoprire, ma fino ad allora è certo che ci potrà godere ancora per diverse settimane queste due squadre, rivivendo anche le prestazioni dei talenti che hanno scritto una pagina importante della stagione.
Valente 6.5 Il portiere dei padroni di casa gioca una partita veramente attenta: non sono poche le situazioni mischia che gli si parano davanti nell'area piccola ma lui esce sempre nel migliore dei modi e con la giusta convinzione per fare suo il pallone. Sulla punizione di Nicora nel secondo tempo parte un attimo prima e riesce a evitare che il capitano della Varesina segni e poco dopo va giù benissimo sul piazzato di Pedroni. Sul rigore all'ultimo minuto viene spiazzato da Tortora, ma c'è da dire che l'attaccante avversario è bravissimo nell'incrociare il destro dagli undici metri.
Borghi 6 Rispetto alle ultime prime uscite con la maglia dell'Alcione gioca una partita più spiccatamente difensiva, anche perché l'Alcione quando gioca a palla bassa lo fa per vie centrali e lui quindi non viene particolarmente innescato: non ha modo di pungere come è solito fare e per questo resta più lockato dietro per dare man forte a Scifo e Fontana. Nella ripresa la sua partita si fa improvvisamente più nervosa e dopo qualche battibecco di troppo con gli avversari Calderoli decide di farlo uscire per evitare spiacevoli inconvenienti.
Valdati 7 Al contrario di Borghi, la sua è una prestazione in cui in avanti lascia il segno, eccome. Sull'out di sinistra è un vero e proprio motorino e lo si nota soprattutto nel secondo tempo, quando l'Alcione cerca di abbassare i ritmi e li rialza per ripartire, in ottica di una gestione del risultato. Per questo motivo, i momenti in cui i padroni di casa salgono di intensità corrispondono anche con le sue sgasate. La più importante, però, arriva nel primo tempo, perché una discesa lo porta a trovarsi in area di rigore per raccogliere l'imbucata fenomenale di Lucchini e mettere in mezzo il pallone che viene trasformato poi da Iavarone nel 2-1 dell'Alcione.
Caminada 6.5 Una partita dedicata a fare da filtro e a schermare tutta la porzione di campo che gli è alle spalle. Con la sua buona prestazione riesce a tagliare via dalla manovra della Varesina un giocatore come Bongiorno, che nelle ultime settimane su altri campo aveva fatto veramente il panico a suon di gol e suon di giocate decisive. In avanti è forse meno incisivo di altre volte, ma appunto bisogna sottolineare come con lui in campo le fenici facciano veramente più fatica a trovarsi negli ultimi metri di campo. Giocatore veramente fondamentale per gli equilibri orange; quando poi riesce a incidere anche lì davanti è un giocatore totale.
18' st Casazza 6 Entra bene e con il giusto piglio, però un po' perché ha poco tempo a disposizione, un po' perché con l'andare dei minuti la Varesina prende sempre più campo, finisce per perdersi tra le maglie bianche degli avversarie. Resta comunque il suo buon ingresso, perché dimostra di farsi trovare sempre pronto, anche dalla panchina e anche con non poi così tanto tempo a disposizione.
Fontana 6 In un certo senso, tranne che per un frangente, la sua partita si può descrivere con un aggettivo: lucido. Anche quando lo pressano e provano a strappargli il possesso dai piedi lui riesce a trovare sempre a trovare la giocata giusta per alleggerire la situazione e magari anche innescare i compagni in maniera intelligente dal punto di vista calcistico. Come poi in una partita del Monopoly, con l'ultimo tiro di dadi pesca l'imprevisto: è suo il fallo su Bianchi che causa il calcio di rigore che finisce per decretare il pareggio finale. Sfortunato.
Scifo 6 Si avventura in attacco di tanto in tanto sfondando per vie centrali e sfruttando le sue doti da terzino per spostare l'equilibrio dell'azione dalla difesa al centrocampo. Buona la dose di tecnica che mette in questi spunti, arrivando anche a scambiare in un paio di dai-e-vai con alcuni compagni come Lucchini. In difesa, però, a volte è troppo leggero e non aggredisce il pallone con la dovuta energia, tant'è che spesso si ritrova a rincorrere gli attaccanti avversari. Poco dopo l'inizio della ripresa la sua partita finisce.
6' st Trevisani 6.5 Il suo compito in quel momento della partita è quello di piazzarsi in difesa per fermare qualsiasi tipo di avanzata ospite e provare, di conseguenza, a far ripartire i compagni. Ci riesce abbastanza bene, mettendo una cosa che Scifo non sempre era riuscito a metterci: il fisico. Questo, abbinato a una buona dose di grinta, gli permettono di giocare un secondo tempo abbastanza buono, in cui non sbaglia poi così tanto se non in alcune situazioni di mischia veramente concitate là in area di rigore.
Lucchini 7.5 Se si dovesse pensare ad un giocatore che ricorda il suo stile di gioco per intensità, quantità e spirito di sacrificio, verrebbe in mente un solo nome: Sandro Tonali nell'anno dello Scudetto numero 19 del Milan. A differenza dell'ex rossonero, lui è decisamente più offensivo e riesce a dare una mano lì davanti che dire importante sarebbe riduttivo. Un attimo è dietro a dare una mano alla difesa, quello dopo è in attacco a imbucare per Valdati, costruendo l'azione del gol che vale il 2-1. Non si ferma veramente mai e c'è veramente poco altro da dire: nello scacchiere di Calderoli è un giocatore fondamentale e il tecnico fino agli sgoccioli della gara lo tiene in campo perché sa di avere a che fare con un giocatore di caratura superiore. Spaziale. (36' st Nebuloni sv).
Diani 6.5 Il capitano è meno incisivo di altre volte, è vero: lì davanti non ha modo di inserirsi come ha fatto altre volte anche perché Luzaku e Pedroni sono due difensori mostruosi e non è facile bucarli e ingannarli con un movimento senza palla. Detto questo, in interdizione fa una buonissima partita e anche in materia di pressing non lascia assolutamente a desiderare: è uno dei primi orange a portare la pressione sul portatore di palla e quando poi conquista il possesso si serve della sua tecnica - illuminante un passaggio di prima con colpo di tacco orientato al lato, alla cieca - per provare a combinare qualcosa di interessante negli ultimi metri di campo.
Cattaneo 6.5 Ci mette un po' a carburare, poi con una prima giocata di classe si sblocca: un tocco orientato con la coscia che favorisce un inserimento di Lucchini per creare immediatamente la superiorità numerica. Dopodiché, fa la sua solita partita fatta di tanti strappi e di tante giocate che hanno il potenziale per cambiare gli equilibri del match da un momento all'altro. Gli manca solo il gol, che cerca comunque con particolare intensità, forse a volte troppa: in alcune occasioni tende a innamorarsi troppo il pallone ma è facile capire perché. Quando hai certi numeri nelle gambe sai di poter fare la differenza. La prossima volta sarà sicuramente più fortunata in termini di concretezza. (36' st Imparato sv).
Curelli 6 Forse sì, il nuovo ruolo da trequartista che Calderoli gli ha cucito addosso è quello giusto. Su questo ci sono effettivamente pochi dubbi, ma bisogna evidenziare un dato di fatto: quella contro la Varesina non è certamente la sua partita. Ci mette un bel po' di giri di cronometro per trovare la sua posizione e iniziare effettivamente a giocare, e anche dopo non riesce comunque a lasciare il segno come ha abituato nelle ultime uscite. Giornata no: può capitare a tutti, la sua forse è arrivata nel momento meno indicato. Si rifarà. (31' st Impalà sv).
Iavarone 8 Bisogna dire subito una cosa: Iavarone fa rima con Alcione. Ma Iavarone fa rima anche con campione. Iavarone-Alcione-campione. Un tris di parole che si traducono in un semplice evento: la doppietta con cui il giocatore orange quasi stende la Varesina. Perfetto nell'accompagnare l'azione in occasione del primo gol, altrettanto perfetto quando invece va in terzo tempo sul pallone a rimorchio di Valdati. Dopo un'altra serie, l'ennesima, serie di spunti che potevano anche valere una tripletta. Non lo si tiene e anche due difensori forti come Luzaku e Pedroni hanno fatto fatica a gestire le sue invenzioni e i suoi colpi di genio. Settimana dopo settimana la sua maturità calcistica aumenta e allora ci si chiede che tipo di giocatore sarà quello che scenderà in campo a fine campionato con la maglietta orange.
All. Calderoli 6.5 Un primo tempo giocato da Alcione. Quello che attacca e trova il gol, riuscendo a trovare buone geometrie sia recapitando palla lì davanti tramite lancio lungo sia provando a costruire il gioco partendo dagli spunti dei terzini o dei centrocampisti. Infatti, i suoi orange riescono a ribaltare in pochi minuti la gara e forse sciupano anche un paio di occasioni di troppo per aumentare il vantaggio. Poi, un secondo tempo giocato da Alcione. Quello che gestisce il vantaggio e prova a mettere la partita in ghiaccio. In genere va tutto bene, ma la Varesina è la Varesina e le fenici hanno perlomeno il merito di provarci fino all'ultimo momento e da qui arriva il pareggio in extremis. Col senno di poi, la girandola di cambi in pieno recupero è stata forse eccessiva, perché ha portato il recupero ad allungarsi. La spallata al campionato non arriva, ma il +2 in classifica è ancora lì e da questo ripartirà sin dall'infrasettimanale.
Poletto 7 Nelle uscite basse veramente sembra insuperabile, perché si butta sul pallone sì con una grinta pericolosa ma anche con una precisione così chirurgica che lo rendono uno di quei portieri a dir poco affidabili. Banale dirlo, ma sui gol è veramente innocente, anzi: sulla sgasata di Cattaneo fa quasi il miracolo, poi viene tradito dalla carambola che fa finire il pallone sui piedi di Iavarone. E anche nel secondo quasi fa il miracolo di intervenire sul colpo di testa dell'undici orange: non ci arriva per una questione di centimetri, altrimenti chissà come sarebbe andata la partita.
Cavallo 7.5 Di lui colpiscono due cose, su tutte. Per prima cosa l'atletismo della sua corsa: bruciante sullo scatto ma anche mostruoso nella progressione, recupera quantità svariate di metri agli avversari tornando indietro per ripiegare e quasi non ci si crede, vedendolo accelerare a suon di falcate. Poi, il secondo elemento che impressiona: la grinta che ci mette su ogni pallone, in ogni contrasto, in ogni strappo per scappare o per recuperare. E davanti a tutto questo diventa quasi superfluo parlare dell'assist per Tortora in occasione dell'1-0 targato Varesina: un cross perfetto che pesca l'unico giocatore lasciato solo dal lato opposto dell'area, messo con la giusta forza e il corretto numero di giri. Il su cognome dice già tanto, ma bisogna aggiungere due parole: di razza.
Annunziata 6.5 Più concentrato a difendere rispetto al collega sull'altra fascia, nella sua zona di campo non molla praticamente mai e difende veramente bene nonostante avesse a che fare con clienti a dir poco scomodi come Iavarone e Cattaneo. Di tanto in tanto prova anche ad affacciarsi lì davanti per provare a pungere e fare male agli avversari, proponendosi come attaccante aggiunto. Qualcosa di interessante riesce a crearlo, ma - come detto - dà il meglio di sé lì dietro, a fare da guardia alla sua area di rigore con i compagni di reparto. (34' st Trezzi sv).
Nicora 6.5 Bisognerebbe fargli le analisi del sangue per capire se ha il ghiaccio nelle vene mentre gioca a calcio. Anche quando viene pressato da più di un avversario riesce a trovare la giusta calma per gestire il possesso e non andare nel panico per scaricare in fretta e furia il pallone. Paradossalmente, perde le staffe a gioco fermo e il direttore di gara opta per punirlo con un giallo dovuto alle sue proteste, ma è un particolare veramente trascurabile della sua gara. Anche perché quando riesci a tenere un giocatore come Cattaneo in velocità senza commettere fallo vuol dire che in mezzo al campo stai facendo un buon lavoro. Insomma, è chiaro perché la fascia da capitano sia al suo braccio.
23' st Cozzi 6 La partita, al momento del suo ingresso, è particolare: la Varesina sta cercando di rafforzare la sua presenza nella trequarti campo dell'Alcione ma al tempo stesso deve stare attentissima a non concedere ripartenze. La scelta di Arban, dunque, è tanto logica quanto geniale: fuori un Nicora stanco soprattutto mentalmente e dentro un più fresco Cozzi, che deve "limitarsi" a fare densità nelle zone centrali del campo, se non per fermare quantomeno per rallentare le ripartenze dei padroni di casa. Poco tempo a disposizione e pochi palloni toccati poi, ma entra con lo spirito giusto.
Luzaku 7 Nelle prime fasi di partita si piazza quasi a uomo su Iavarone e appena l'attaccante orange si affaccia in maniera anche solo minimamente pericolosa sulla trequarti difensiva della Varesina, lui aumenta i giri della sua prestazione e interviene sul pallone. Duro, aggressivo ma sempre pulito: nell'arco di quasi 80 minuti di gara non commette neanche un fallo ma ha comunque il merito di riuscire a disinnescare diverse occasioni pericolose dell'Alcione. Con Pedroni forma la coppia difensiva più funzionante e forte sicuramente del girone ma anche dell'intera categoria. Saltarlo è difficile perché alle sue qualità da difensore veramente eccelse abbina un fisico non indifferente. Se la Varesina sta facendo questo tipo di stagione è anche grazie alle sue prestazioni.
Pedroni 6.5 Pronti, via e subito parte con una chiusura veramente degna di nota che immediatamente fa capire agli attaccanti dell'Alcione che con lui non si scherza. Meno impegnato e meno punto forse rispetto a Luzaku, di tanto in tanto si affaccia in attacco e dimostra di poter essere un giocatore in grado di saper fare la differenza anche in attacco: il tiro con cui prova a bucare Valente è un buon tentativo e con un po' di forza in più nella conclusione ne sarebbe potuto venir fuori un gran bel gol. Giocatore assolutamente completo, anche lui come Luzaku è uno dei principali architetti della stagione da sogno della Varesina.
Tortora 8.5 Bisogna iniziare dalle cose banali, dalle più scontate. Quelle che sono risapute ma che fa sempre bene ripetere, o meglio sottolineare: Alessandro è il migliore del match. Non solo della sua Varesina, ma di tutta la partita. Anche quando le fenici sembrano essere in difficoltà o comunque viaggiano ad un ritmo più basso, lui c'è e non diminuisce mai l'intensità della sua fiamma: sempre pronto a ripartire, a pungere, a puntare l'uomo e a non farsi intimidire dalla presenza di un avversario a dir poco scomodo come Borghi, che dalla sua ha anche l'esperienza del palcoscenico nazionale. Non molla un centimetro e prima riesce a farsi trovare libero per il colpo di testa del momentaneo vantaggio e poi si prende la responsabilità di battere uno dei rigori più pesanti di sempre nella storia della categoria: palla da una parte, portiere dall'altra e pareggio allo scadere. Dominante, decisivo e anche spettacolare da vedere giocare. Fare la differenza in questo match non era facile: ci riesce dando l'illusione che per lui sia stata un cosa da niente. Game changer.
Bianchi 7 Un'immagine della sua partita: un pallone altissimo, che scende velocissimo verso il terreno di gioco. Lui pressato a centrocampo. Si fa spazio allargando le braccia per prendere posizione. E poi? E poi un tocco dolcissimo con il collo del piede che smorza immediatamente la picchiata della sfera, per farla restare incollata al piede prima e al terreno dopo. Un controllo a dir poco sublime che dimostra tutto il suo tasso tecnico, altissimo e che per tutta la partita è un fattore importante per le fenici. Ovviamente ha anche il grande merito di essere instancabile e nell'ultima ripartenza è decisivo nello spostare la palla all'ultimo in area per guadagnare il rigore che poi fissa il risultato. Avercene giocatori così.
Bongiorno 6 Gara difficilissima per lui. Prova con qualche movimento a creare scompiglio nella difesa dell'Alcione ma il grandissimo lavoro di Caminada lo mette oggettivamente in difficoltà perché lo taglia sostanzialmente fuori dal resto della squadra e lui non riesce a trovare la giocata giusta. Giocata che può arrivare da un momento all'altro e infatti Arban lo lascia in campo fino all'ultimo momento. Sgomita, fa a sportellate e se non altro ha il merito di tenere sempre impegnati e un minimo in apprensione Scifo, Fontana e Trevisani. Nelle scorse settimane è toccato a lui tirare la carretta, in questa partita fa più da gregario e va benissimo così.
Grande 6 Anche lui, nel ruolo di mezzala offensiva e di manovra, fatica a trovare la sua posizione in mezzo: il centrocampo dell'Alcione viaggia comunque a velocità altissime e la linea difensiva è discretamente aggressiva, oltre che decisamente più strutturata fisicamente rispetto a lui. Qualche giocata interessante e di livello riesce anche a tirarla fuori dal cilindro, ma non è abbastanza per riuscire a fare la differenza e infatti la sua non è la solita prova fatta di invenzioni e belle idee. Può capitare e non è assolutamente un problema, anche perché pur non brillando il suo riesce ugualmente a farlo, in termini di gestione e amministrazione del pallone.
14' st Bubba 6.5 In attacco ha il merito di portare qualcosa che per tutta la partita è mancato alla Varesina: un fisico che potesse rivaleggiare un difensore strutturato come Fontana. Infatti, non tocca tantissimi palloni ma è una presenza veramente importante nel finale di gara per le fenici perché il suo solo andare a occupare l'area mette in apprensione Fontana e Trevisani. Non dominante come lo poteva essere Colugnat e sicuramente meno dinamico di Bongiorno, ma comunque un bel punto di riferimento in un momento in cui alla Varesina serviva una torre specialmente per restare alta. Mossa azzeccata da parte di Arban e interpretazione giusta del giocatore subentrato.
Consoli 6 A inizio partita si muove tanto ed è anche propositivo con tanti movimenti senza palla per farsi innescare dai compagni. Il resto della squadra non sempre riesce a servirlo come lui vorrebbe e con l'andare dei minuti si spegne fino a quando non lascia il terreno di gioco. Quando però ha la possibilità di brillare, fa capire a tutti che il dribbling è la sua dote principale: punta l'uomo e prova a creare superiorità numerica. Quando la giocata gli riesce è un fattore determinante per le fenici.
14' st Fois 6.5 Sulla fascia, più arretrato rispetto a Consoli, gestisce molto bene il possesso del pallone e un paio di imbucate degne di nota riesce anche a metterle, facendo convergere perlopiù il pallone verso il centro. Porta la freschezza che in quel momento è fondamentale per la squadra ospite, che così può riorganizzarsi per provare a spingere. In linea di massima il suo è un ingresso positivo, perché ogni pallone che riceve lo tratta come un piccolo tesoro e lo gioca in maniera intelligente.
All. Arban 7 Una partita difficile. Una partita difficile che probabilmente la Varesina poteva giocare anche meglio. Ma una partita che sicuramente la Varesina affronta nel modo giusto: punge nel primo tempo e capitalizza nel migliore dei modi lo scenario del gol del vantaggio e poi resta compatta nel secondo tempo, costruendo mattoncino dopo mattoncino il climax che porta al rigore segnato da Tortora nel finale (letteralmente). Arrivare al Kennedy senza Colugnat (il classe 2009 non è andato neanche in panchina) avrebbe demoralizzato chissà quanti tecnici, ma lui ha fiducia nella sua squadra e infatti disegna una formazione pronta a giocare anche senza la boa dinamica che è Marco. Il risultato? Campionato ancora aperto e una dose di energia derivata da quel tiro dagli undici metri che nelle prossime settimane potrebbe fare nettamente la differenza. Sta facendo un grandissimo lavoro.
ARBITRO
Cocciolo di Milano 6.5 Direzione di gara che a dire il vero lascia più di qualche interrogativo, soprattutto per il cambio di metro di giudizio tra primo e secondo tempo: vero, la partita diventa quasi improvvistamente più fisica, ma il direttore inizia a frammentare troppo il gioco e deve ricorrere ai cartellini per tenere tutto e tutti sotto controllo. Però, c'è un però: serve una grandissima personalità per fischiare un rigore - netto - in quel momento e in una partita del genere, con questo tipo di classifica. Lui questa personalità e questo coraggio dimostra di averli ed è questa la cosa più importante.