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Under 14

Segna in rovesciata nel derby più importante della stagione: è il gol della vita per il classe 2010

Andrea Casagrande come Wayne Rooney: una rete spettacolare da Premier League

CASAGRANDE ANDREA PAVIA UNDER 14

UNDER 14 PAVIA • Andrea Casagrande sigilla il derby con un bicycle kick spettacolare

Era il 12 febbraio 2011. Wayne Rooney decide il derby di Manchester con una rovesciata che resterà nella storia del calcio come uno dei gol più belli di sempre. Bicycle kick, così lo chiamano in Premier League il gol in rovesciata. E quello di Rooney è un signor gol in rovesciata, forse superiore a quello di Cristiano Ronaldo contro la Juventus in Champions League e forse inferiore solo a quello segnato da Zlatan Ibrahimovic con la maglia della Svezia nella partita giocata contro l'Inghilterra. Anche perché, in un derby sentito come quello di Manchester, giocando nello United di sir Alex Ferguson, lasciare il segno con un simile gesto tecnico non è esattamente cosa da poco. Non per niente, 4764 giorni dopo se ne sta ancora parlando.

Era il 12 febbraio 2011. Andrea Casagrande aveva poco meno di sei mesi, essendo nato ad agosto 2010. Poco meno di sei mesi. Sostanzialmente, è passata una buona parte di vita da quel giorno. E chi l'avrebbe detto che tredici - tredici - anni dopo proprio Andrea, con la maglia del Pavia, avrebbe segnato un gol in rovesciata nel derby contro l'Accademia Pavese. Un gol fantastico, un gol che rimarrà sicuramente impresso per sempre nella memoria del classe 2010.

BICYCLE KICK

La posta in palio è altissima. Pavia-Accademia Pavese oltre che un derby è anche uno scontro diretto per il quarto posto. Pavia a 28 punti, Accademia a 30. Vincere è fondamentale per restare attaccanti al terzo slot, in modo tale da continuare a sperare di poter accedere ai playoff e alle fasi finali. I padroni di casa lo sanno bene e mettono le cose in discesa già nel primo tempo, riuscendo a passare in vantaggio con un sempre incerto 1-0 però. Uno di quei risultati che possono cambiare da un momento all'altro. 

Quando però il risultato cambia, lo fa di nuovo in favore del Pavia. Entra in scena proprio Casagrande - che già durante la partita era stato protagonista - e lascia il segno, appunto, come Rooney fece nel 2011: una splendida rovesciata che si trasforma in una traiettoria perfetta, quasi magica forse, imparabile certamente per un senza colpe portiere avversario che a quel punto può soltanto fissare il pallone percorrere tutta la parabola e andare a infilarsi in rete mentre invece Andrea atterra sul prato verde con lo sguardo verso la porta: 2-0 a dir poco iconico e derby sostanzialmente chiuso.

BELLEZZA

«What a beauty». Direbbero così in Premier League, vedendo un gol come quello segnato da Andrea. «Che bellezza», tradotto in italiano. Certamente qualcuno in tribuna durante Pavia-Accademia Pavese al 5' della ripresa lo avrà pensato e magari qualcuno lo avrà anche detto. Sicuramente «che bellezza» lo si può dire parlando anche della stagione che sta vivendo il classe 2010 degli azzurri, perché in questo momento si sta rivelando il vero e proprio trascinatore offensivo della squadra.

Andrea, infatti, è il capocannoniere del Pavia, con 12 gol all'attivo (che sul campo in realtà diventano 14, considerando la doppietta segnata al Robbio ritiratosi dal campionato): oltre alla meravigliosa rovesciata, sicuramente da segnalare le tre reti  nell'altro derby, quello vinto 6-0 all'andata (un centro) e 4-1 al ritorno (doppietta) contro l'Athletic Pavia; ancora, i due gol messi a referto contro l'Aldini nell'esordio in campionato alla prima giornata; infine, tra le marcature meritevoli di menzione anche quella che ha affondato l'Alcione nell'unica sconfitta stagionale degli orange: un centro arrivato a tempo praticamente scaduto e che chissà, potrebbe rivelarsi decisivo nella corsa ai playoff.

Da quel 12 febbraio 2011 sono passati, come detto, 4764 giorni e di gol in rovesciata ce ne sono stati a non finire: quello di Andrea è solo l'ultimo arrivato, ma chissà che in questo finale di campionato l'attaccante classe 2010 non possa ripetersi con lo stesso gesto tecnico. Perché queste giocate se ce le hai, ce le hai nel sangue: un po' come Wayne Rooney, un po' come Andrea Casagrande.

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