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Under 17 Élite

I classe 2007 più vincenti d'Italia meglio dell'Inter: il sogno Scudetto per diventare leggenda

L'Alcione di Scandroglio sta continuando a stupire: next stop?

UNDER 17 ALCIONE

UNDER 17 ALCIONE: Tommaso Frigerio, capitano orange

Lasciandosi alle spalle via Olivieri, tagliando per via Tirosi e imboccando via San Giusto, ci si impiega all'incirca una manciata di minuti per raggiungere piazzale Angelo Moratti. E quindi l'anello blu di San Siro, casa della tifoseria organizzata del Milan. Ripetendo la stessa strada, ma svoltando leggermente a sinistra verso il mitico sottopasso Patroclo, si sbuca più o meno dall'altra parte. Il piazzale è lo stesso, l'anello è diverso: quello verde, quello della tifoseria organizzata dell'Inter.

Marcello Montini, presidente dell'Alcione insieme a Giulio Gallazzi, lo ripete da tempo: «Con Milan e Inter abbiamo un ottimo rapporto, non siamo alternativi ma complementari». Per il settore giovanile ma non solo: «Vogliamo offrire agli appassionati di calcio milanesi una possibilità in più di vedere giocare un buon calcio nel centro della città». Tradotto: l'Alcione di Montini e Gallazzi vuole essere la terza squadra di Milano. E in attesa che capitan Piccinocchi e compagni completino il capolavoro targato Cusatis, il vivaio continua a scrivere pagine e pagine di storia.

COME L'INTER

Il mitico sottopasso Patrocolo, quello che porta a poche centinaia di metri dalla Curva Nord, potrebbe essere ribattezzato sottopasso Scandroglio. O ancora, sottopasso Frigerio (il capitano), sottopasso Brancati (il bomber), sottopasso Pellegrino (il fantasista), sottopasso Forlani (il muro difensivo). Tutti, dal primo all'ultimo, l'hanno imboccato senza pensarci due volte: destinazione "Baretto", destinazione Curva Nord, destinazione... Inter. Dai nerazzurri hanno rubato un po' di tutto, dal bel gioco al dominio: nel mezzo un 2024 senza precedenti, una serie di vittorie interminabile (rispettivamente 12 e 10) e pure un rendimento da Scudetto. Quello sfuggito alla Milano interista per mano di Milan prima e Napoli poi, quello sfuggito alla Milano orange - nella fattispecie ai classe 2007 - dopo due pareggi con Tau Altopascio e Liventina ormai due anni fa. E quello che, numeri alla mano, è tutt'altro che irraggiungibile. Ma se Inzaghi partirà per la trasferta di Bologna forte di 15 punti di vantaggio dalla Juventus e 16 sul Milan, la scalata di Scandroglio è tuttora in fase embrionale ma sì, i paragoni si sprecano ugualmente.

Subito al sodo: stando ai numeri, ai fatti e alle statistiche, l'Under 17 dell'Alcione non ha nulla da invidiare all'Inter. Il dato più eloquente è quello delle vittorie: 12 su 12 tra campionato, Champions League e Supercoppa italiana per Inzaghi, 10 su 10 - tutte in campionato, ma se gli orange avessero partecipato anche alla Coppa Lombardia? - per Scandroglio. Percentuale del 100% per entrambi: pari e patta, palla al centro. Quindi i gol segnati. 32 per l'Inter, 24 per l'Alcione: il risultato? Nerazzurri avanti con una media di 2.6 a partita, orange fermi a "solo" 2.4. Ma a riequilibrare tutto ecco il dato dei gol incassati, dove l'Alcione domina con soli 3 gol subiti in 10 partite: nemmeno l'Inter di De Vrij, Bastoni, Pavard, Acerbi and co è riuscita a fare meglio, avendone presi 5 in 12 uscite. La media: 0.3 per gli orange, 0.4 per i nerazzurri. Di "corto muso"? Sissignore.

CAPOLAVORO

È già il capolavoro di Andrea Scandroglio, il "normalizzatore". L'ex Renate, al timone dell'Under 17 dopo le dimissioni di Alessandro Tonani, non si è inventato chissà cosa perché no, non c'era niente da inventarsi. In fondo i classe 2007 orange sono stati, sono tuttora e saranno sempre una Ferrari, ma ogni supercar ha bisogno di un pilota e Scandroglio, per buona pace di Charles Leclerc, Carlos Sainz e pure Lewis Hamilton, si è rivelato perfetto per sedere nell'abitacolo della rossa di via Olivieri. È quindi anche il capolavoro di Riccardo Bellotti, anch'esso calatosi perfettamente nel ruolo di responsabile del settore giovanile dopo altre due dimissioni, quelle di Edoardo Montesano (oggi all'Aldini) e Ivan Ciletti (al momento fermo), protagonisti in estate di un mercato in entrata che sta dando tuttora i proprio frutti. 

Insomma, in qualsiasi modo la si voglia guardare è un capolavoro: dietro la scrivania, in panchina e ovviamente in campo, dove Frigerio e compagni hanno fatto il resto. Nella fattispecie vincere, vincere e ancora vincere: 15 volte in 18 partite dall'avvicendamento Scandroglio-Tonani, un po' come a dire «ci siamo, stiamo tornando».

STORIA

E intanto tutti, ma proprio tutti tremano. Dai vicini di casa dell'Accademia Inter (oggi a -9) alla Varesina, distante tre lunghezze con sole sette giornate da giocare. Passando poi per Enotria, Ausonia, Vis Nova, Olginatese e pure Ponte San Pietro, tutte potenziali rivali dell'Alcione dai quarti di finale in poi. Perché sì, i classe 2007 stanno tornando: i più vincenti d'Italia, quelli dell'impresa di Agrate, quelli del capolavoro di Concorezzo, quelli affezionati alle medaglie. Quelle d'oro, solamente quelle d'oro. E pure quelli che stanno facendo sfregare le mani a tutto l'ambiente Alcione, Luisito Campisi compreso: la sua futura Under 19 Nazionale - anzi, forse Primavera... - sarà sicuramente in buone mani. Intanto il condottiero della seconda squadra orange, numeri alla mano e in virtù di un 2024 semplicemente irreale, sembra pronto a replicare e chissà, magari pure migliorare il (mezzo) capolavoro di un anno fa: la parola d'ordine? Scudetto. Intanto Cusatis prende appunti, Mavilla osserva dall'alto e i due presidenti, Montini e Gallazzi, se la ridono. E non potrebbe essere altrimenti anche perché Brunetti è in ripresa (Under 16), Calderoli continua a volare (Under 15 Élite) e Fontana... è il solito Fontana (Under 14).

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