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Casi analoghi, sanzioni opposte: Giustizia Sportiva come il lancio della monetina

Club Milano pronto a bloccare il campionato Under 18 e la fase Nazionale?

Casi analoghi, sanzioni opposte: Giustizia Sportiva come il lancio della monetina

Ogni testa è un piccolo mondo recita un vecchio adagio e, applicandola alla Giustizia Sportiva, si potrebbe dire che ogni Giudice Sportivo è un mondo a sé stante. Casi analoghi ma sanzioni diverse a seconda del Giudice incontrato in questa o quella Delegazione o Comitato. Nell’ultima settimana due casi analoghi, in campionati con medesime regole, trattati in maniera diametralmente opposta dal Giudice Sportivo della Delegazione di Torino e dal Giudice Sportivo del Comitato Regionale Lombardia. Di cosa si tratta? Di un errore nelle sostituzioni, fatte in numero maggiore (sei anziché cinque) rispetto a quanto previsto dalle N.O.I.F. per i campionati organizzati dalla Lega Nazionale Dilettanti.

IL CASO

Campionato Under 18, gara di domenica 25 febbraio tra Club Milano-Valceresio. La squadra di casa, nel secondo tempo, sul punteggio di 5-1, effettua la sesta sostituzione avvicendando tra i pali i due portieri. Un errore commesso in assoluta buona fede, incapace di «portare vantaggio» alla squadra che ha effettuato la sostituzione e, allo stesso tempo, di «arrecare danno» alla Valceresio, compagine ormai rassegnata alla sconfitta (la partita, per la cronaca, è poi terminata 6-1).

La squadra ospite, però, presenta ricorso per l’errore commesso dal Club Milano dando il via all’iter della giustizia sportiva. E qui inizia una storia incredibile di errori, formali e sostanziali. Perché la compagine varesina, nell’atto di presentazione del ricorso, commette un errore, ovvero non notifica alla controparte (Club Milano) il deposito del preannuncio di reclamo e del ricorso stesso. La società milanese, infatti, apprende dal Comunicato di martedì 27 febbraio del preannuncio di reclamo ma, a scadenza dei termini (le 23:59 del lunedì) non ha ricevuto alcuna notifica. E lo stesso vale per il ricorso vero e proprio dove i termini di presentazione scadevano nella serata di mercoledì 28 febbraio. A notificare il ricorso, come si legge proprio dalla sentenza del Giudice Sportivo, è stata la segreteria dello stesso Giudice nella giornata di venerdì 1 marzo. Un altro errore, il secondo dell’iter, perché per sua «imparzialità» la segreteria del Giudice non deve in alcun modo notificare gli atti.

LA SENTENZA

Si arriva così alla sentenza, pubblicata sul Comunicato del 7 marzo, in cui il Giudice Sportivo, dopo aver dichiarato l’inammissibilità del ricorso per la mancata notifica da parte della Valceresio al Club Milano e, allo stesso tempo, aver “ammonito” la propria segreteria dell’aver inoltrato d’ufficio il ricorso alla società milanese, entra nel merito infliggendo la sconfitta a tavolino al Club Milano per 3-0. Con quel «Tuttavia», il Giudice Sportivo – dopo aver dichiarato inammissibile il ricorso – decide di proseguire d’ufficio e scrivere la sentenza, avventurandosi in motivazioni molto borderline addirittura richiamandosi all’articolo 10 del Codice di Giustizia Sportiva che, però, dice tutt’altro.

E qui entra in ballo un Codice che, nonostante le varie riforme arrivate negli anni, in alcuni punti lascia margine di discrezionalità a chi è chiamato a sanzionare/giudicare. Leggendo il Codice, l’articolo 10 (Sanzioni riguardanti la perdita della gara) non vi è alcuna menzione riguardo la sconfitta a tavolino verso chi effettua più sostituzioni. Gli unici casi, previsti espressamente dal Codice in vigore, riguardano l’impiego di calciatori in posizione irregolare (squalificati e non tesserati, come chiarito nel 2018 da una sentenza del Collegio di Garanzia del Coni), l’impiego dei calciatori giovani in numero minore a quanto previsto dal regolamento (4 per la Serie D, 2 Eccellenza…) e l’utilizzo di calciatori “giovani” senza la deroga (come sanno bene proprio al Club Milano visto che lo scorso ottobre “guadagnarono” due punti con il Ponte San Pietro per il “caso Gamba”). Altri casi per la perdita a tavolino non sono previsti.
Quindi c’è una deroga sulle sostituzioni? La risposta è no e, proprio per il principio di proporzionalità è data facoltà ai Giudici di decidere in maniera discrezionale. Innanzitutto chi giudica deve valutare se la sostituzione ha avuto un impatto sul risultato della partita: è ovvio che l'ingresso di un giocatore a risultato acquisito ha un peso molto minore rispetto a un ingresso sullo 0-0 o sul punteggio in bilico. Lo dice il buon senso e, soprattutto, lo dicono le sentenze come è stato per Rivarolese-Finale in Eccellenza Ligure (sia primo grado che secondo grado), Aranova-Vigor Perconti della Juniores Regionale del Lazio (sia primo che secondo grado) e, per ultima, la sentenza del Giudice della Delegazione di Torino su Ardor San Francesco-E.San Cristophe.

L'OBIEZIONE

Qualcuno potrebbe obiettare che, negli anni, si è sempre applicato il 3-0 a tavolino: forse è vero, ma – come spiegato proprio dal Collegio di Garanzia nel 2018 – la giustizia sportiva deve sanzionare in base a quanto scritto, non in base alla consuetudine. Dunque, senza norma, impossibile sanzionare: è la base del diritto, non solo quello sportivo.

Che ne sarà? Con un campionato che si sta giocando punto su punto con il Cassina Rizzardi, il Club Milano (primo con un punto di vantaggio ma una partita in più) rischia di veder sfumare il successo proprio per lo 0-3 con la Valceresio. Un caso che sarebbe clamoroso, ma da parte della società milanese c’è la volontà di non arrendersi e seguire ogni grado di giudizio affinché venga riconosciuto il risultato del campo proprio in virtù del principio di proporzionalità della sanzione sancito dal Codice di Giustizia Sportiva e, soprattutto, dal Collegio di Garanzia del Coni e della stessa UEFA, poi confermato anche dal TAS, riguardo una gara del 2010 di Europa League con medesimi errori.

Tradotto: se la decisione del primo grado dovesse essere confermata anche dalla Corte Sportiva, tutto lascia presagire che la coda di ricorsi possa proseguire fino al Collegio di Garanzia, con il rischio (reale) di “congelare” le classifiche sia dalla fase regionale che di quella nazionale in attesa della sentenza dei giudici del terzo grado. E guardando il calendario, e le tempistiche, il terzo grado non arriverebbe prima di metà giugno. Non il massimo per il Comitato Regionale e la Lega Nazionale Dilettanti visto che ci sarebbero tutte le post-season da giocare in pochi giorni…

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