Torneo Annovazzi
15 Marzo 2024
UNDER 14 JUVENTUS • Pietro Salvai, uno dei diamanti bianconeri classe 2010
Un anno. 365 giorni. Cosa può cambiare in 12 mesi? La stagione? No, siamo sempre in primavera. La scenografia? No, siamo sempre in casa dell'Enotria, in via Cazzaniga, per il Torneo Annovazzi. Neanche la squadra cambia, è sempre la Juventus ad arrivare in finale e giocarsela contro l'Inter. E allora cosa cambia? L'annata. Se l'anno scorso erano stati i 2009 delle meraviglie ad arrivare in finale (e vincere) ora tocca ai 2010 chiudere un torneo fino a qui perfetto contro i nerazzurri.
No, non ci sarà Corigliano, e non ci saranno neanche Paonessa ed Elimoghale. Sarà un problema? Per adesso non lo è stato. La Juventus sembra in versione schiacciasassi e nell'ordine è riuscita a battere prima il Monza e poi il Milan, non certo le ultime arrivate. I ragazzi di De Martini sembrano giocare sul velluto; non è un caso se entrambe le sfide siano state facilmente portate a casa dai bianconeri: 2-0 per regolare i brianzoli e 3-1 per battere il diavolo, e anche qui risultati non scontati. O meglio, non scontati per gli avversari incontrati, scontati se giochi in questo modo. Due partite diverse, con due avversari diversi, ma accomunate dallo stesso denominatore: contro questa Juventus parti già sotto. Sì, perché se nel primo tempo contro i brianzoli Salvai aveva già avvisato tre volte Agrati della sua presenza, ci aveva messo solo 9 minuti nel secondo per trovare il vantaggio - battezzando la traversa trasformatasi poi in gol - con una punizione perfetta da cineteca. E se con il Monza ci erano voluti i 9 minuti del secondo tempo, contro il Milan è stato più facile, molto più facile: sei secondi dopo il primo giro di lancette, 66 secondi, tanto ci mette Mazzotta per partire sessanta metri lontano dalla porta, saltarne sei e piombare negli incubi del Milan. E se contro il Monza aveva chiuso i conti Castagneri a fine partita, contro il Milan è stato, ancora una volta, tutto più facile: Vidzivashets ha firmato il 2-0 neanche dieci minuti dopo il vantaggio di Mazzotta, mentre al 9' del secondo tempo, ormai il suo minuto, la zona Salvai, ci ha pensato il diez della Juventus a chiudere senza appello la sfida e lanciare i bianconeri contro l'Inter. Facile no?
No, o meglio, facile per questa Juventus. Sì, perché quando hai certi giocatori in squadra parti già con un piede avanti, a volte già con un gol avanti. Il Diez, ad esempio. E questo ce l'abbiamo. Pietro Salvai ha dimostrato di essere l'uomo più pericoloso di tutta la Juventus: due partite, due gol, bottino non male. Ma se ci fermassimo solo ai gol non racconteremmo a pieno le sue partite: corsa, attacco della profondità e tanta, tanta qualità. Ottimo nel portare palla e tutta la fantasia racchiusa di natura nei numeri 10 per quella punizione che ha sbloccato la partita contro il Monza. Anche fermarci a Salvai, però, sarebbe riduttivo. Un altro protagonista, nella sfida contro il Milan è sicuramente Raphael Mazzotta. Il terzino sinistro dei bianconeri ha messo subito le cose in chiaro contro i rossoneri, facendo una galoppata degna del miglior Weah, e chiudendo con il piede debole - ma neanche poi tanto - alle spalle di Galimberti, non male. Non male considerando anche lo strapotere contro uno dei fuoriclasse del Milan come Kateete, chiuso per tutto il primo tempo. E nonostante basterebbero le loro due prove per descrivere il momento dei bianconeri ci pensano anche le partite maiuscole di Vidzivashets, autore del raddoppio contro il Milan e imprendibile per tutta la partita e Repaci, solo un gol (allo scadere contro il diavolo) subito e due prove di altissimo livello per blindare i risultati. Ma i successi delle squadre arrivano anche dalla panchina ed ecco l'uomo dei secondi tempi: Castagneri, entrato in entrambi i match, è riuscito a mettere a referto un gol (contro il Monza) e un gran secondo tempo contro il Milan, non male anche la panchina quindi. L'Inter è avvisata: servirà la grinta dei 2008 di Curcio, vincenti nel 2022 contro il Milan, per battere i bianconeri, perché questa Juventus fa paura, e i 2010 vogliono il bis.