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Torneo delle Regioni Under 17

17 anni e una storia assurda: ha una scarpa rotta e fa il fenomeno nella partita della vita

Una storia pazzesca in una sfida impossibile da dimenticare

RAPPRESENTATIVA UNDER 17

RAPPRESENTATIVA UNDER 17: Buzzetti

L'ha fatto. L'ha fatto con quella scarpa rossa della Nike. L'ha fatto con quella scarpa rossa della Nikerotta da un lato e tenuta insieme dal nastro adesivo. L'ha fatto con quella scarpa rossa della Nike che no, sicuramente non butterà mai. L'ha fatto con quella scarpa rossa della Nike che sì, probabilmente finirà in una teca di plexiglas. E l'ha fatto con quella scarpa rossa della Nike che chissà, magari un giorno potrà finire in un museo. Chi può dirlo se non il tempo? D'altra parte tutto, ma proprio tutto dipenderà da lui. Sì, proprio lui, Matteo Buzzetti da Milano: il talento per antonomasia, l'ultimo degli esteti. O più semplicemente il proprietario di quella scarpa rossa della Nike.

LA FINE

Il fatto. Matteo Buzzetti da Milano, con quella scarpa rossa della Nike, ha giocato quella che, dati alla mano, potrebbe essere stata la partita più importante della sua carriera. Almeno fino a venerdì, ma questa è un'altra storia... Insomma, la classica partita della vita. Quindi sì, ci ha giocato. Per la precisione 45 minuti più recupero, poco prima del colpo fatale: si rompe anche l'altra parte, quella più esterna. Roba che neanche il nastro adesivo può aggiustare, roba che porta Matteo Buzzetti alla scelta che mai avrebbe voluto fare: cambiarle e usare l'altro paio. Che, spoiler... ha comprato giusto ieri a Chiavari, all'incirca una ventina di ore prima la partita più importante della sua carriera, la partita della vita. Perché non a Milano? Perché non attrezzarsi prima di partire? Sono domande da un milione di euro, sono interrogativi che no, una risposta probabilmente non l'avranno mai.

Di nuovo il fatto. Doveroso perché lui, Matteo Buzzetti da Milano, con quella scarpa rossa della Nike ci ha giocato ma, rullo di tamburi... ci ha pure segnato. Con il destro, il piede che lo ha fatto entrare di diritto in quella cerchia ristretta degli esteti del calcio. Dagli undici metri, laddove l'ordinario può diventare straordinario. E nel momento più importante, contro l'avversario più difficile e nella partita più sentita. Insomma, tutti gli indizi portano a definirlo il rigore dell'anno. Tra l'altro non è mancata neppure l'estetica, ma c'erano davvero dubbi? Rincorsa lenta, destro secco e pallone che si infila lì, nell'angolino basso di sinistra. Imprendibile per tanti, sicuramente per Basso.

RIASSUNTO

Infine il riassunto, step by step e capitolo dopo capitolo. Sì, ci si potrebbe scrivere un libro. 

  • Giorno 1, venerdì 22 marzo. La Lombardia si raduna in via Pitteri, Milano. Si parte per il Torneo delle Regioni e lui, Matteo Buzzetti, ha con sé solamente la scarpa rossa della Nike. Sì, quella rotta e tenuta assieme dal nastro adesivo. Quindi l'arrivo a Lavagna e l'allenamento a Monleone, paesino apparentemente dimenticato dal mondo, infine il guizzo: perché non comprarne un altro paio? Via con l'acquisto a Sestri Levante, non proprio la capitale della moda per uno nato e cresciuto a Milano. Ma questo è quello che passa in convento.
  • Giorno 2, sabato 23 marzo. La Lombardia scende in campo contro il Friuli. Sì, lo stesso Friuli che un anno fa ha fatto piangere Maffi e compagni, così come Daniele Tacchini. La partita non si sblocca, poi Matteo Buzzetti si mette in proprio: si guadagna il rigore, lo realizza e firma quello che, con il senno di poi, è il gol decisivo per portare a casa la vittoria. Lo fa, ovviamente, con quella scarpa rossa della Nike. Prontamente sostituita all'intervallo. 

Fine della storia? Macché. O meglio, non ancora. Sì perché il meglio, come dice Ligabue, deve ancora venire. Da qui il dubbio amletico, un altro quesito da un milione di euro: cosa succederà dal giorno 3 in poi? Chi vivrà vedrà.

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