Torneo delle Regioni Under 15
29 Marzo 2024
REGIONALI LOMBARDIA • Francesco Avellino con la maglia dello Scanzorosciate
Una scarica elettrica. Un'intuizione. Un'iniezione di adrenalina. Un riflesso incondizionato. Una di queste cose, o forse - chissà - magari tutte quante insieme. O magari - assolutamente plausibile - niente di tutto questo e tutt'altro. Oppure, ultima ipotesi, soltanto tanta - tantissima - bravura. Anzi, sicuramente tanta - tantissima - bravura. Perché quando sei un portiere e fai due parate del genere su un palcoscenico come quello del Torneo delle Regioni davanti a tutta Italia vuol dire che va bene tutto, possono esserci tanti elementi e tanti fattori che entrano in gioco, ma uno di questi deve essere necessariamente la bravura. Per forza. E di bravura in Francesco ”Ave“ Avellino, professione portiere, ce n'è veramente tanta. Così tanta che, in un Torneo delle Regioni in fin dei conti più agro che dolce per la Lombardia Under 15, i suoi interventi sono forse l'elemento che più resterà indelebile nelle memorie di chi ha seguito le gare dei classe 2009. E sicuramente resteranno indelebili anche nella sua memoria, anche se probabilmente con un talento del genere, parate simili sono all'ordine del giorno.
Bisogna andare in ordine cronologico. E andando in ordine cronologico si deve partire dalla terza partita della Lombardia al Torneo delle Regioni. In campo ci sono i ragazzi di Carrieri e la Calabria e al quarto d'ora circa l'episodio che cambia radicalmente la gare (che la Lombardia vincerà 4-1): Misciagna, numero 20 calabrese, si infila alla perfezione tra Dodaj e Passera, resiste alle sportellate dei due difensori in verde ed entra in area, presentandosi davanti ad Avellino. «Ho guardato l'attaccante, ho cercato di immaginare dove avrebbe tirato e ho indovinato». Parola di Ave in persona: una spiegazione logica e razionale, che però riguarda qualcosa che di razionale e logico ha ben poco. Ben poco perché il pallonetto che parte dal destro di Misciagna è un cioccolatino delizioso e appena la palla si alza dolcemente tutti i presenti della Bombonera Bianconera già immaginavano la sfera depositarsi dolcemente in rete.
Ecco qui però la scarica elettrica. L'intuizione. L'iniezione di adrenalina. Il riflesso incondizionato. O più semplicemente la bravura: Francesco in uscita bassa ha uno scatto di reni impressionante, alza il braccio e spezza in maniera decisa la traiettoria del chip di Misciagna, evitando che la Lombardia vada sotto. Ma in realtà fa molto di più di così, perché da questo intervento parte l'azione che porta poi al vantaggio lombardo firmato Barcella. Bravura e talento, appunto.
«Subito dopo l'intervento ho pensato di esser riuscito a dare una mano alla mia squadra». Ancora parola di Ave. Riguardo il pallonetto di Misciagna ma anche riguardo l'intervento in due tempi (e mezzo) nell'uno-contro-uno con Monga nella famigerata partita contro l'Abruzzo ai quarti di finale. Vero, la Lombardia a fine partita subirà il 2-1 e dovrà abbandonare il Torneo delle Regioni, ma l'aiuto di Francesco per far restare a galla la squadra è veramente fondamentale. Il 13 in maglia Abruzzo - il migliore in campo in assoluto - si presenta davanti al portiere dello Scanzorosciate e vedendolo non andare giù fino all'ultimo momento decide di provare la conclusione rasoterra. Ma ecco ancora la scarica di adrenalina, l'intuizione, l'iniezione di adrenalina, il riflesso incondizionato. Ancora, ecco la bravura: Avellino va giù in un battito di ciglia, schiaccia il pallone a terra con il corpo e riesce poi a tornare sulla sfera, bloccandola in due tempi, tenendo ancora viva la Lombardia. Al triplice fischio l'epilogo sarà poi triste, ma il portiere giallorosso avrà regalato alla Lombardia due delle parate più belle di tutto il torneo.
Un Torneo delle Regioni che Francesco in realtà, al di là del risultato sportivo, si è vissuto «al massimo, perché mi sono goduto veramente ogni momento. Sono riuscito a crescere e mi sento più maturo, sì. Con Marco [Mihnea, l'altro portiere della rosa della Lombardia, ndr] mi sono trovato molto bene, anche perché ci conosciamo da un bel po' di tempo e siamo molto amici». Qualche parola Ave la spende anche per Beppe Tosato, «il mister dei portieri: mi ha aiutato fin da subito con le sue indicazioni e da lui ho imparato tantissime cose». E forse gli effetti delle indicazioni di Tosato sono proprio quelle due parate che resteranno nella storia del Torneo delle Regioni.
Il TDR adesso, però, è già archiviato e il presente di Avellino è già passato dal verde delle magliette della Lombardia al giallorosso dello Scanzorosciate, club in cui il portiere classe 2009 gioca da sotto età. Dopo un periodo di ambientamento, infatti, Francesco è diventato il portiere titolare della squadra Under 16 (lui dovrebbe giocare con i Giovanissimi Élite) e sta portando avanti la difesa dello specchio in maniera eccelsa, registrando cinque clean sheet a cui si aggiungono anche le due porte immacolate che si è portato a casa in Under 15 Élite. «È sempre una bella sensazione giocare con quelli più grandi» ha detto Ave: «Anche se ora siamo in una situazione complicata di classifica io e la squadra cercheremo di migliorare la situazione e provare a stupire: il nostro obiettivo per l'immediato futuro è quello di entrare nelle prime sei del girone»
E se i progetti per il futuro a breve termine di Francesco e Scanzo a breve termine riguardano la classifica, il futuro meno prossimo - ma neanche troppo prossimo, pensandoci bene - potrebbe vedere i guantoni di Ave nel professionismo: con ancora un rush finale di campionato da giocare - tra possibili playout ed molto probabili playoff con i due-nove - è difficile fare previsione ma qualche movimento attorno al portiere che ha incantato tutti al Torneo delle Regioni sembra esserci, e forse sarebbe strano il contrario. Pare che possa essere l'AlbinoLeffe una delle squadre ad aver manifestato più attenzioni per lui, ma che tra le altre ci sarebbero probabilmente anche altri club come Feralpisalò e il Monza, che come tantissime altre società avranno notato il suo talento.
Un talento frutto di quelle scariche elettriche. Di quelle intuizioni. Di quelle iniezioni di adrenalina. Di quei riflessi incondizionati. Un talento che di nome fa Francesco ”Ave“ Avellino, professione portiere.